Nella macchia dei lecci e dei cerrilì a far tempo memoria nei sassitra radure e lentischi del paneLa tempesta alla frusta del ventoche trafigge da un cielo incompresoe fa sua nostra storiavolge e piega e contorceSi apre il suolocustode tenacevinto anch’essoSottesoCade un leccioInatteso Guardo al suoloquel forte gigantela voragine aperta al suo piedetese radiche offese alla pioggiafoglie sparselussati i suoi ramiSprofondano gemme Quanto legno sarà ancora fatto croce ? sine
a Michele, nuovo angelo
Nella macchia dei lecci e dei cerrilì a far tempo memoria nei sassitra radure e lentischi del paneLa tempesta alla frusta del ventoche trafigge da un cielo incompresoe fa sua nostra storiavolge e piega e contorceSi apre il suolocustode tenacevinto anch’essoSottesoCade un leccioInatteso Guardo al suoloquel forte gigantela voragine aperta al suo piedetese radiche offese alla pioggiafoglie sparselussati i suoi ramiSprofondano gemme Quanto legno sarà ancora fatto croce ? sine