MilleVoltiDaScoprire

Scrivendo le aste


 Ho un orologio da taschino, di quelli a cipolla (forse si dice cosi per la catenella…? Bho), con il treno sul retro della cassa [… della Ferrovia ! , si diceva una volta, per esaltarne la precisione e l’ottima meccanica ; … una volta, quando ‘sto Paese cresceva con il suo bel “made in Italy”…], una bella patacca … Ne ho altri da polso, pure di valore - cari oggetti dei miei più cari affetti -, ma quasi mai li porto. Porto invece questo, nella tasca dei pantaloni e agganciato ad un passante (il gilè l’ho avuto solo con il vestito del matrimonio, nonostante sia un indumento che mi piace : non piace alla moglie e quindi … J ). Lo regalai io stesso, tantissimo tempo fa a mio padre – per Lui da un po’ il tempo … chi lo sa che dimensione è ; chi sa cogliere a pieno il concetto di eternità … non io ; che quando mi ci concentro su, per un attimo mi pare quasi di vedere un bagliore di intuizione … e l’attimo successivo … da capo disorientato nel vago. Gli piacque molto e lo portava sempre; chissà .. forse perché anche suo padre ne aveva uno; forse per lo stesso motivo che io oggi porto questo.Ci guardo l’ora quando occorre, tirandolo fuori scorrendo la catenella e ricarico la corda con la corona.Carico così corda ed emozione.Che ci sarà dato in sostituzione e miglioria di questo sensibile carnale … che pure nel suo piccolo è già tra cielo e terra ??