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AN IT HARM NONE, DO WHAT YE WILL(SE MALE NON FAI, FAI QUELLO CHE VUOI)

Post n°114 pubblicato il 18 Luglio 2009 da strega.lilith

Con queste otto parole si esprime la Rede wiccan "AN IT HARM NONE, DO WHAT YE WILL." (SE MALE NON FAI, FAI QUELLO CHE VUOI)

Lo scopo di questa piccola ricerca è di studiare la Rede Wiccan, i comportamenti che esclude e i comportamenti che richiede. Cominceremo con un dettagliato esame delle singole parole della Rede prese singolarmente, a sé stanti; le vedremo e le tradurremo dalla loro espressione originale; si presenteranno anche termini "arcaico-letterari" che comunque rendono in maniera eccellente lo specifico significato di parecchie parole che non hanno equivalenti effettivi nell'inglese contemporaneo.

Poi andremo a vedere le due sezioni della Rede e cercheremo di capire perché sono state disposte nell'ordine che conosciamo e che ho riportato nel titolo.
Per concludere, esamineremo alcune tradizioni magiche e vedremo se e come si conciliano con la Rede stessa.

VOCABOLARIO DELLA REDE.
AN IT HARM NONE, DO WHAT YE WILL." (se male non fai, fai quello che vuoi)

AN
Questa parola è tradotta comunemente come "SE", ma questo è decisamente riduttivo. In realtà è il troncamento di "and" (congiunzione)seguito da un "if" (se) sottinteso. Questa parola così semplice in apparenza, potrebbe essere traslata più propriamente in " E A CONDIZIONE CHE ".
Questo indica implicitamente, fra l'altro, che la proposizione della Rede è in rapporto di coordinazione con un discorso, una frase, un'invocazione precedente, e quindi li conclude come un sigillo.

IT (esso/a)
Questo pronome neutro si riferisce a qualunque cosa stiate pensando di fare.

HARM (danneggia)
Ciò si riferisce a quanto voi o qualunque altra persona coinvolta o interessata da quell'"IT" potreste subire come perdita, danno, dolore, disagio, ingiustizia, protervia, in esito ad una situazione che esisteva prima che tale "IT" fosse compiuto.
Qualsiasi cosa vada contro la libera volontà di un'altra persona, anche se con le migliori intenzioni, costituisce un "HARM" - danno.

NONE (nessuna/o)
Questo non dovrebbe avere bisogno di alcuna spiegazione, il significato appare piuttosto evidente. "Nessuna/o" è una parola che esclude tutto. Se voi danneggiate chiunque o qualsiasi cosa, avete nociuto ad "alcuno", non a "nessuno".

A questo punto ci potremmo sbizzarrire con argomentazioni e discussioni sul fatto che "Fare" o "non Fare" quel "IT" di cui parlavamo prima potrebbe danneggiare qualcuno in qualsiasi caso. E anche solo il fatto di muoversi su un prato solitario può creare danno. La bellezza della Rede sta proprio qui: siamo noi a dover giudicare, volta per per volta quale sia la cosa migliore da fare. Noi dobbiamo avere la consapevolezza delle nostre azioni e degli effetti che le nostre azioni provocano. Non dobbiamo danneggiare nessuno, ma quel nessuno comprende anche noi stessi. Evidentemente dobbiamo scegliere quello che ci pare giusto. Noi dobbiamo interpretare la Rede. E la Rede è un consiglio, non una Legge: non può dire quale sia la misura del danno che si possa subire o chi preferibilmente debba sopportarlo: sarebbe un limite. La Wicca, non essendo una religione di stampo dottrinale, non pone limiti, e la Rede è un consiglio in "positivo" che ti dice di "fare" qualsiasi cosa (se non danneggi) e non pone divieti o limiti.

DO (fate)
Chiaro, mi pare: effettuare, fare, compiere
qualsiasi cosa in funzione di quel solito "IT" di cui sopra.

WHAT
Il significato qui è da ricercarsi in "Whatever" (qualsiasi cosa) e fa riferimento al complemento successivo.

YE (voi)
E' la forma PLURALE arcaica di "You". La parola attuale "you" in inglese indica sia la seconda persona singolare che plurale; la forma arcaica "YE" è sempre plurale. Vedremo, più tardi, che tutto questo non è casuale.

WILL (volete)
Volere qualcosa è far valere il vostro libero arbitrio, fondamento della responsabilità morale, la facoltà di valutare e operare secondo la propria volontà. Volere è esercitare il potere delle capacità decisionali per determinare la condotta che ritenete essere la migliore. WILL in inglese è molto più forte di want o wish o desire , come in italiano si passa da volontà a volere (come sostantivo), a voglia e desiderio. Non può essere considerata una semplice tendenza o disposizione emotiva. E limpiego della ragione per formare giudizio e prendere decisione basandovi sul vostro discernimento.LE DUE SEZIONI DELLA REDE WICCAN ;


PARTE PRIMA: "AN IT HARM NONE" (Se male non fai lett. e se essa/o danneggia nessuno).

Perchè la Rede Wiccan non dice "Do what ye will, an it harm none"(fai quello che vuoi se non danneggi nessuno)? In pratica perché antepone "an it harm none" a "do what ye will"? C'è ovviamente un motivo per cui "se non danneggi nessuno " viene per primo nella Rede: la ragione consiste nel fatto che "se non danneggi nessuno " è inteso come la prima cosa a cui un wiccan iniziato o praticante deve pensare. Se voi o qualsiasi altro wiccan incominciate con "fai quello che vuoi", vi assicuro che, come fanno i fondamentalisti, voi trovereste una maniera per ammettere legittimo e addirittura per giustificare ogni cosa vi possa passare per la testa! Conoscendo questo aspetto della natura umana, la Dea ci ha guidato affinché la Rede fosse scritta così come'è, con " an it harm none " per primo.

La proposizione "se ciò non danneggia alcuno" trova analogie in altre discipline. Forse il parallelo più significativo si trova nel giuramento di Ippocrate che fa ogni medico prima di incominciare ad esercitare la sua professione. Nella prima parte il giuramento ippocratico impegna così il medico:

"giuro:

di esercitare la medicina in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;

di perseguire come scopi esclusivi la difesa della vita, la tutela della salute fisica e psichica dell'Uomo e il sollievo della sofferenza, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno scientifico, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;

di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un paziente; di attenermi nella mia attività ai principi etici della solidarietà umana, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;

di prestare la mia opera con diligenza, perizia e prudenza secondo scienza e coscienza e osservando le norme deontologiche che regolano l'esercizio della medicina e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia professione;

di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità professionale e alle mie doti morali.

Ci vuol poco per rendersi conto che l'etica dell'Arte, così come esposta nella nostra Rede, è, o dovrebbe essere, molto simile all'etica della medicina, una disciplina con un effetto così importante su tante vite.
Quando leggiamo di un medico che ha violato l'etica della sua professione, esprimiamo sentimenti di rabbia nei sui confronti e ci immedesimiamo e cerchiamo di calarci negli stati d'animo di quei pazienti che hanno sofferto di cure inadeguate perché il medico ha violato la sua etica. Ed è altrettanto facile rendersi conto che le generazioni future considereranno, direi giustamente, le violazioni dell'etica della nostra Arte con la stessa rabbia di chi subisce un'ingiustizia.


PARTE SECONDA: "DO WHAT YE WILL" (fate quello che volete)

Anche senza la prima parte della Rede, "Do what ye will" non è certamente come avere carta bianca per fare qualunque cosa. Come ha detto una Gran Sacerdotessa Wiccan, "il potere corrompe e il potere assoluto rovina totalmente." Sembra una cosa sentita da sempre, ma tutto ciò è certamente vero quando parliamo di usare la vera Magia per raggiungere obiettivi reali in un mondo reale.

Quando prendiamo consapevolezza degli esiti finali, sia previsti che inattesi, sia conoscibili che inconoscibili, che finiscono per influenzare ogni individuo, sembrerebbe che la cosa migliore da fare in virtù e saggezza sia non fare assolutamente nulla. Specialmente nient'altro che non sia fatto con un potere spirituale ispirato dalla saggezza umana! Però anche non fare niente è una scelta ed i risultati dell'inerzia sono spesso ben peggiori persino di quelli provocati da un'azione giudicata negativamente.

Ecco perchè la seconda metà della Rede richiede che prendiamo una decisione ed agiamo per conseguire quello scopo prefissato, così come prima richiede che quella decisione sia stata presa in modo che nessuno ne possa essere danneggiato.


IL PRINCIPIO DELLA REDE.
Riflettete sul fatto che la Rede non contiene scappatoie di alcun genere. La Rede non dice, "E se non danneggi nessuno, per quanto la tua sapienza ne possa sapere". E non dice neanche "E se non danneggi nessuno, per quanto la tua capacità di discernere possa dirti se danneggerai qualcuno". La Rede wiccan non si perde in bizantinismi, non dice queste cose, nulla di simile a questo. Dice semplicemente " AN IT HARM NONE, DO WHAT YE WILL." (Se questo nessuno danneggia, fate quello che volete). Questo significa che, una volta che avete deciso di vivere secondo la Rede wiccan, vi impegnate ad essere interamente e completamente responsabili di tutto il danno derivante da QUALUNQUE AZIONE VOI COMPITE, MAGICA OPPURE NO.
Facciamo un esempio.
Un praticante è in grado di portare a termine una magia del denaro . Lincantesimo funziona e si riempie le tasche di soldi, ma i soldi lui li eredita, perché i suoi genitori muoino poco tempo dopo, in un incidente stradale.
Se così fosse, allora oltre al dispiacere per la grave perdita, dovrebbe vivere con la consapevolezza che, secondo il principio della Rede, è effettivamente responsabile della morte dei suoi genitori. Quando decidete di vivere secondo la Rede wiccan, decidete di adeguare la vostra intera vita, non solo gli aspetti magici, mistici e religiosi di essa, al principio enunciato della Rede. E non potrete più comportarvi impulsivamente o senza considerare i risultati delle vostre azioni. Non potrete più comportarvi o parlare con irragionevole irritazione o rabbia. Invece, dovrete arrivare a considerare le implicazioni di ogni parola che pronunciate e di ogni azione che compite. Perché non è solo con la magia che possiamo nuocere a noi stessi o agli altri; tutto quello che facciamo o che diciamo, è potenzialmente in grado di aiutare o nuocere altre persone e anche noi stessi.

È inoltre importante osservare che la Rede stabilisce un principio che ci impedisce di nuocere a noi stessi così come agli altri.
Altri religioni, compresa la religione cristiana, considerano virtuoso soffrire un danno per allontanare da un pericolo un'altra persona, e allo stesso modo morire in modo che un'altra persona possa vivere. La Rede wiccan non vuole questo. Dovete non recare danno. E questo significa che non dovete nuocere neanche a voi stessi, neanche per dare ventaggio a qualcun'altro.
Ad alcuno, questo può sembrare come un principio egoista. Ma, pensateci Desiderereste favorire il male o la morte di altri?
Naturalmente no!
Se derivasse un certo beneficio, come un'eredità, dalla morte di un'altra persona, vi sentireste ben disposti e realmente avvantaggiati da quel beneficio? Bene, qualcuno forse potrebbe, ma probabilmente non voi. Di conseguenza, in senso reale e razionale, voi stessi siete danneggiati da un beneficio che deriva dalla sofferenza o dalla morte di
un altro. In realtà, il danno è emotivo, ma è effettivamente reale. La Wicca riconosce perfettamente il fatto che gli esseri umani sono creature sociali. Quello che nuoce ad uno, nuoce a tutti, certamente a vari livelli. Di conseguenza, è di importanza fondamentale che ogni persona si
sforzi di non nuocere a nessuno, egli stesso o lei stessa incluso/a.

Per concludere, è significativo soffermarci su quella parola "ye" (voi) nella Rede, "fate quello che VOI volete." Questa è la forma plurale antica di"voi" e significa che la vostra volontà individuale si suppone essere in accordo con la volontà di qualcun altro, anziché essere espressione di sé stessa in maniera assoluta. Che cos'è dunque questa volontà di "qualcun altro" che, insieme alla vostra, comprende il "voi" nella Rede? Bene, se fate parte di una coven, essa potrebbe essere il risultato di una volontà comune dei membri
della coven. Ma questo potrebbe non essere valido per coloro che praticano da solitari e non è neanche il significato migliore e più profondo, anche per quelli che seguono una coven. Come può un'azione essere tale in modo da non determinare danno o svantaggio? Certo non rifiutando a priori di compierla, poiché l'inerzia è di per sé stessa una decisione e causa spesso molto più danno che addirittura l'azione impulsiva. E nemmeno tramite il rinviare l'azione fino a che il momento per compierla non sia oltrepassato, perché questo è la stessa cosa dell'inerzia. E neanche contando solamente sulla vostra umana saggezza.
La maniera migliore di comportarsi, in modo da essere determinati a non fare del male, è invocare la Dea e/o il Dio e consegnare a loro il potere che avete richiamato, unitamente alla circostanza che si è venuta a creare e alla forza necessaria per il suo compimento. L'invocazione deve avvenire nella maniera e nella lingua più consona a voi stessi. Per questo non vi darò indicazioni su cosa dire, voi dovete scegliere la vostra formula personale. La cosa fondamentale è che riusciate a percepire il senso di unità con il Divino, l'insieme dell'Uno e voi. Dovreste riuscire ad avere la sensazione di compiere anche i vostri più semplici atti giornalieri come se voi foste l'Uno a compierli, questo è il modo.
E la Rede così si compie e si spiega: il "ye", il VOI che "vuole" è io/noi/la Divinità, è la nostra anima, la Dea/Dio, la Madre Terra, è voi stessi ed essi stessi, per il bene più elevato di tutti.



 
 
 
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Tetra notte e splendente luna
delle streghe udite la runa
Est e poi sud, nord e occidente
Ecco, vi chiamo, immantinente.
Aria e fuoco, acqua e terra
esaudite la mia preghiera
Bacchetta, spada, stella a cinque punte
queste parole vi siano giunte
Frusta e coltello, corde e incensiere,
svegliatevi e vita possiate avere.
E dell'Athame la forza invocata
giunga a noi se la magia e' avverata
Regina degl'Inferi e del cielo sovrano
Per l'incantesimo dammi una mano
E della Notte, Cacciatore Cornuto,
per il mio rito dammi un aiuto.
Per tutto il potere di terra e di mare
come io dico, cosi' possa stare.
Per la potenza del sole e di luna
possa accadere cantando la Runa.

 
 
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mentre vi porto un segreto pensiero
pur se magia avete inventato.
La schiavitu'dimenticherete
se la fedelta' mi concederete.
Voi che il mio cerchio nel Sabba pestate
toglietevi tutto ed ignudi avanzate
in segno che liberi adesso sarete.
Vi insegno il mistero della rinascenza.
Riempite di gioia la vostra adunanza.
Labbra con labbra e cuore con cuore.
Nessuna legge, ma solo amore.
Cinque i punti della comunanza
che a tutti danno compiuta esperienza,
perche' sono il cerchio e rinasco ogni volta.
Inchinati adesso e quest'ultima ascolta:
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A me tutto prendono, a me tutto danno,
da me tutti vengono , da me tutti vanno.

 

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La parola delle streghe adesso devi sapere,
segreti che nascondiamo nelle notti piu' nere
quando il buio era il sentiero del nostro destino
che ora portiamo nella luce del mattino.

Mistica acqua e fuoco misterioso,
la terra e l'aria del vento tempestoso
noi conosciamo per la nascosta quintessenza
e il segreto teniamo per la nostra conoscenza.

Cerchio magico, ciclo naturale,
con te godiamo e con la vita universale
il nascere e rinascere di tutta la natura
il placido passare di inverni e primavere.

Torna il Gran Sabba per quattro volte all'anno
e per prepararsi le streghe gia' sanno
si danza di Lammas, a Imbolc ,  Ostara
ad Halloween ch'e' forse  la festa piu' cara

A Marzo e Settembre c'e' l'equinozio
A giugno e dicembre invece il solstizio
Per quattro volte le Streghe van fuori
a festeggiare  i Sabba Minori.

Tredici lune d'argento in un anno
Tredici  membri in coven ci stanno
Tredici volte gli esbat si fanno
Per dodici mesi e un giorno che vanno.

Attraverso il tempo  il potere passava
tra donna e uomo ed ognuno donava,
quando ogni secolo andava a finire
l'uno  nell'altro  insieme ad unire.

Quando il magico cerchio e' tracciato
dal potere di  spada o athame  incantato,
in mezzo ai due mondi  giace il suo raggio
e in terra di ombre comincia il suo viaggio.

E allora questo mondo non potra' sapere
quello che l'Altro non vorra' dire,
gli Dei piu' antichi sono invocati,
e i Riti Magici sono riusciti.

Due sacre colonne ci sono all'entrata
dei mondi sorreggon la porta innalzata;
due son le forze della natura
e doppio e' l'aspetto divino in misura.

Il buio e la luce in continuazione
stan l'uno nell'altro in successione:
Deo e Dea saranno chiamati;
questi i concetti che ci hanno insegnati.

Cavalca di notte nel vento in tempesta
Signore del buio, il Dio Cornuto,
Di giorno e'  invece il re della foresta
e a lui tutte le piante ed il verde e' dovuto.

E' giovane o vecchia, e' come le pare,
tra nubi squarciate e' il suo navigare,
a mezzanotte d'argento diventa
e come L'Anziana incantesimi inventa.
 
Maestro e Maestra di ogni magia
che state nell'animo e nella mente
per sempre immortali vi rinnovate
voi che potete e fate e disfate.

Fai quello che vuoi, fai come ti va
fai con amore, se male non fa,
se questa regola si rispettera'
l'antica Magia compiuta sara'

 
 
 
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