Creato da spoetizzante il 08/12/2010

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non esiste solidarietà ove regna inciviltà

Post n°61 pubblicato il 20 Febbraio 2011 da spoetizzante

Viviamo in uno Stato che non ha più risorse per riparare i danni fatti. E che non ha più risorse per immaginare un futuro diverso. Viviamo in un Paese che ha livelli di degrado tali che, vien da chiedersi, legittimamente, cosa la Politica abbia fatto in questi lunghi decenni, oltre che derubare risorse preziose per il futuro.

Vien da vomitare a pensare a quanti si sono arricchiti nel frattempo, a quanti hanno reso le proprie vite agiate, a scapito delle sofferenze di tanta gente che è ignorante ora, come allora, ma che aveva diritto ad una vita, ad un futuro.

Non lo so, sono pessimista, vedo che anche le forze migliori non ce la fanno, chiudono aziende una dopo l'altra, gente che finisce per strada dalla sera alla mattina, ci stanno affamando in nome d'una ricchezza che non sarà mai nostra, nè in termini di danaro, nè, tanto meno (e di conseguenza) in termini di benessere sociale.

Viviamo in un paese che ha talmente ceduto il passo alla corruzione che, ormai, non è capace nemmeno d'immaginare un futuro per se stesso. Figuriamoci per noi.

E mi chiedo come mai, e perchè, tutto questo non viene percepito.
Forse perchè siamo abituati a non vedere, a non voler sapere, forse perchè chi detiene il privilegio dell'informazione ha deciso che non dobbiamo nè sapere, nè vedere, e quand'anche fossimo vedenti ed udenti, saremmo comunque inefficaci.

Non vedo ancora segni di rivolta in questo paese. La gente pare anestetizzata. I più fortunati pensano che a loro non toccherà mai il degrado. Non hanno ancora compreso che, con queste regole saranno, a breve, degradati pure loro.

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Commenti al Post:
angelo_parigino
angelo_parigino il 21/02/11 alle 18:48 via WEB
POST DA PRIMA PAGINA .. giusto ieri sera su RAI 3 hanno fatto un servizio sui tagli ai servizi sociali. Dovevamo fare un bel mondo in cui supportarci, aiutarci, condividere. Certo, siamo pieni di difetti, e, assieme alla parte buona di noi, esiste anche quella malvagia, ma io mi dico che "equilibrio" sarebbe significato trovare equilibrio fra queste due parti e riuscire a dominare la cattiveria e l'indifferenza. Ci ha vinti la sete di potere, di dire "ah me' non è toccato" - e anche noi, che percepiamo il disagio (perchè lo viviamo molto spesso in prima persona) siamo completamente impotenti. Aspettiamo di divenire anche noi soldati in questa guerra tra poveri? aspettiamo? lottiamo? ci ritiriamo a vita monastica? espatriamo? è questa la ns autodistruzione, oppure nel ns. piccolo continuare a camminare e a trovare una ragione per continuare a farlo? Grazie per le riflessioni.
 
 
spoetizzante
spoetizzante il 22/02/11 alle 22:18 via WEB
Grazie per le sue (riflessioni).
 
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