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Arbitri, i soliti sospetti......
Post n°334 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da lucflo
Collina non cambia: ancora spazio ai giovani arbitri. Gervasoni, 32 anni, che sbaglia a San Siro? Avrà tempo di rifarsi. E il calcio pure. Per la fine del campionato il designatore vuole lasciare pronti almeno dieci nuovi arbitri capaci di andare a San Siro, di presentarsi con la schiena dritta e di finire in piedi. Che davanti ci sia l’Inter, incidentalmente campione anche di fortuna, il Milan, la Juve, la Roma o il Catania. Sì, era un rischio mandare per Inter-Parma uno che aveva soltanto 11 gare. Ne prenderà ancora, Collina, di questi rischi. Non ha scelta. Né lui né il calcio. L’allenatore ha vissuto la giornata delle grandi polemiche digrignando i denti. Non è abituato ad essere, anche indirettamente, l’immagine di qualcosa che non sia simbolo di eccellenza. E’ rimasto in silenzio anche se sa che ci sono arbitri e tanti altri che preferirebbero che ci mettesse il faccione, per spiegare e per tutelare. LUNEDI’ A MILANO - Collina ha scelto di spiegare più in là, magari lunedì prossimo quando a Milano con i suoi arbitri incontrerà capitani, allenatori, presidenti di A e B e porterà all’Oscar del Calcio dell’Associazione calciatori i migliori tre arbitri, almeno nel giudizio dei calciatori. Quanto alla tutela, Collina ritiene che ognuno debba imparare a tutelarsi da sé e a guadagnarsi la stima in campo, a costruirsi la credibilità anche passando per qualche errore, ma mai smettendo di impegnarsi e comunque sempre comportandosi in modo da risultare inattaccabile. Pensa che il faccione del designatore che «tutela» sia d’altri tempi, non regga più quelli moderni. ERRORI E STOP - Collina a vedere il giovane arbitro di Inter-Parma ha mandato un suo vice, Gennaro Borriello, che conosce benissimo Andrea Gervasoni anche perché l’ha visto crescere a Mantova. Nella pagella finale di Collina e del suo vice sembra che ci sia scritto che Gervasoni ha sbagliato di suo a non dare il rigore per la spinta di Cordoba a Corradi e ha sbagliato, con il guardalinee Fabrizio Lanciani da Avezzano, a dare il rigore del 2-2. Il fatto è che l’assistente ha visto chiaramente un tocco di mano di Couto, il tocco di testa proprio gli è sfuggito. Poi appunti sulla "tenuta" dei giocatori: alcuni sono stati liberi di esprimere eccessiva fisicità. Lunghi stop per Gervasoni e Lanciani? No, tre turni. Ma la crescita di un arbitro - secondo Collina - passa anche per un recupero veloce, se dimostra di digerire la batosta. Un esame importante anche questo. I NOMI DEL FUTURO - Alcuni dei ragazzi che Collina vuole lasciare «pronti» a fine campionato sono Antonio Damato, Daniele Orsato, Nicola Pierpaoli, Nicola Stefanini, Gabriele Gava, Domenico Celi, Riccardo Pinzani, Maurizio Ciampi, Dino Tommasi di Bassano, oltre a Gervasoni. Per questi Collina vorrà essere ricordato, da campione anche come allenatore. IL 20% DI GUSSONI - Nell’impeto di tutela, per come la intende un dirigente antico e granitico come lui, il presidente dell’Aia Cesare Gussoni ai microfoni di GrParlamento-La politica nel pallone ha detto "anch’io avrei dato quel rigore, parlo di istintività". Poi diventa più concreto: "Su 187 partite, 37 sono state arbitrate da ragazzi al secondo anno di Can. E’ in questo 20% la rivoluzione di Collina. E non parliamo di sudditanza, abbiamo voltato pagina. I giovani vanno lasciati liberi di crescere. Le auricolari? Utili, ma a volte fanno sbagliare anche loro. La prova tv? La utilizzerei con un regolamento diverso". L’ATTRAZIONE DI ABETE - Il presidente federale Giancarlo Abete: "Il gruppo è giovane, forzatamente rinnovato per calciopoli. Collina attrae l’attenzione per il suo spessore. E’ stato scelto dall’Aia, non compete a me un giudizio tecnico. Ma assecondo il progetto. L’Inter aiutata? Tutte sullo stesso piano, errori ci sono stati anche con altre. Ma anche cose buone". LA TELEFONATA DI MATARRESE - Il presidente della Lega Antonio Matarrese in consiglio federale riceve la telefonata del presidente del Parma Tommaso Ghirardi: "Ho visto la partita. Guarda, giro le tue proteste al presidente dell’Aia. Ce l’ho qui". Poi: "I presidenti hanno il diritto di lamentarsi, anche per presentarsi ai tifosi, ma non devono andare oltre. Se qualcuno parla di operazioni sporche lo querelo. Le colpe non sono solo degli arbitri, ma di un sistema che ha consentito un certo andazzo. Collina sta formando gli arbitri, non c’era altra scelta. Bisogna far migliorare anche lui come allenatore". |
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il 01/05/2008 alle 21:51
Inviato da: Cryz82
il 01/05/2008 alle 21:49
Inviato da: lucflo
il 21/04/2008 alle 17:42
Inviato da: Anonimo
il 21/04/2008 alle 17:41
Inviato da: Cryz82
il 12/04/2008 alle 13:45