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ALEX DEL PIERO
Post n°338 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da lucflo
Fabio Capello è in ritiro nell’Hertfordshire con la Nazionale inglese sulla cui panchina domani esordirà come allenatore. Gli Inglesi affronteranno, a Wembley, la Svizzera in amichevole. L’ex tecnico di Roma e Real Madrid s’è rivolto ai suoi giocatori in lingua inglese. Appena arrivato in Inghilterra pochi mesi fa, Capello aveva promesso di studiare l’inglese per non aver problemi con i giocatori e ora, anche se dovrà migliorarlo, il suo inglese è già buono. |
Post n°337 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da lucflo
L’Italia giocherà domani sera la penultima amichevole prima degli Europei 2008. A Zurigo, gli Azzurri affronteranno il Portogallo. Come succede ogni volta, le convocazioni di Roberto Donadoni fanno discutere, accontentano qualcuno e scontentano altri. Intanto Alessandro Gamberini, difensore Viola, prende il posto di Materazzi. L’interista non partirà con i compagni di Nazionale in quanto infortunato alla schiena. |
Post n°336 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da lucflo
Tempo, vistoso il calo nella ripresa: i toscani alla fine pagano una tattica troppo rinunciataria. SUPER FONTANA - Guidolin opta per uno schieramento più offensivo con Cavani e Miccoli a supporto di Amauri: a centrocampo Simplicio in panchina e Caserta sul centro-sinistra. Nel Livorno Camolese lascia fuori i gemelli Filippini e si affida a Loviso e Pulzetti sulla linea mediana. Tra i rosanero fa il suo esordio dal primo minuto Federico Balzaretti, che si piazza nel ruolo naturale di terzino sinistro: dimostra subito di essere tra i più in forma e infatti il pubblico del Barbera, freddo con il resto della squadra, gli tributa applausi a scena aperta. Miccoli e Amauri provano a prendere per mano il Palermo e cercano di svegliare un Cavani un po' spaesato. Tanta generosità dei padroni di casa ma poca lucidità, la manovra è lenta e prevedibile: Amelia per tutto il primo tempo non corre grossi pericoli anche se la pressione dei siciliani è costante. Il Livorno ha le occasioni migliori ma trova sulla propria strada un grandissimo Fontana: prima si esalta su una girata di Bogdani, poi mette in corner un diagonale di Tavano. Il capolavoro lo compie, però, volando a respingere il rigore calciato dall'ex attaccante di Empoli e Roma proprio allo scadere della prima frazione. Penalty fischiato senza esitazioni da Bergonzi per un fallo di mano di Zaccardo su tiro dello stesso Tavano: qualche dubbio rimane, il difensore sembra proteggersi il volto dalla pallonata. MICCOLI DECISIVO - Rinfrancati dallo scampato pericolo, i padroni di casa cercano fin dall'inizio della ripresa di stringere d'assedio la porta di Amelia. La squadra ha grossi problemi, non c'è la tranquillità necessaria: lo dimostra Cavani che, sostituito da Bresciano dopo una gara anonima, si rifiuta di stringere la mano a Guidolin. Il Livorno rimane chiuso nella propria metà campo e non soffre più di tanto, nonostante Balzaretti metta continuamente alle corde Balleri sulla fascia. Il fortino toscano cede all'improvviso su un destro da fuori di Miccoli che sorprende Amelia, coperto dai suoi difensori: il portiere parte in ritardo e non riesce a respingere. I rosanero si tolgono un gran peso e provano a dare maggiore consistenza alla loro vittoria: molto attivo Zaccardo in avanti, ma il secondo gol non arriva. Prendersi i tre punti, comunque, era importante e, di questi tempi, non è poco. |
Post n°335 pubblicato il 03 Febbraio 2008 da lucflo
Il Napoli torna a vincere dopo quasi due mesi grazie ai gol di uno straordinario Lavezzi e sale in classifica verso la zona Uefa. L'argentino decide con una doppietta la sfida contro l'Udinese, già battuta 5-0 all'andata e colpita da un'autorete di Zapata dopo appena 3 minuti. Espulsi Cannavaro e Pepe, ma su entrambe le decisioni di Ayroldi resta qualche dubbio. FUOCHI D'ARTIFICIO - All'inizio sembra di guardare un vecchio film: l'Udinese è imbambolata, il Napoli vola leggero mietendo legni e palle gol, proprio come un girone fa quando al Friuli Reja incassò un 5-0 inaspettato. In tre minuti si susseguono un salvataggio in zona Handanovic, due traverse e una deviazione goffa di Zapata su traversone di Lavezzi, che porta gli azzurri sull'1-0. La trama però non è così scontata. Un paio di squilli di Dossena fanno suonare un allarme sinistro per la difesa napoletana, che infatti incassa l'1-1 per una girata da applausi di Pepe. ROSSO A CANNAVARO - E' proprio il terzo gancio del tridente friulano a combinare le azioni migliori del primo tempo: percussione centrale contenuta a fatica da Contini al 19'; palo centrato da posizione defilata al 34'. Dopo l'avvio da brividi Marino assume un'espressione più serena in panchina, visto che la sua squadra gioca complessivamente meglio (Quagliarella e Di Natale divorano un 2 contro 1 che sembra un esercizio da allenamento) e sfrutta i buchi centrali lasciati dal Napoli, che costano tra l'altro l'espulsione di Cannavaro, da rivedere mille volte perché il fischio di Ayroldi sembra legato più al contrasto Dossena-Grava che alla scorrettezza da ultimo uomo su Zapata. FUORI ANCHE PEPE - Perso uno dei centrali di difesa, Reja fa una scelta coraggiosa: 3-4-2, con Santacroce al fianco di Contini e Grava. Mannini resta sacrificato da terzino aggiunto e tutto sommato la mossa risulta azzeccata nonostante le insidie portate dai friulani. La partita cambia. Dopo un'ora di gioco Ayroldi sbaglia (e l'assistente non lo aiuta) interpretando un fallo di Hamsik come una simulazione di Pepe. L'attaccante viene espulso per doppio giallo e così il Napoli riprende coraggio. FIAMMATA - Il Napoli ci mette il cuore, Di Natale e Quagliarella spariscono dal campo. Lavezzi si sbatte ma è nervoso, litiga con qualche compagno, eppure all'improvviso s'accende. A un quarto d'ora dalla fine esplode una bordata all'angolo basso (2-1), poco dopo rifinisce un colpo "sotto" di classe purissima (3-1). E' il momento cruciale della partita. Con Floro Flores il tridente udinese è interamente composto da napoletani di nascita. Ma in casa, e in serate come questa, il Napoli diventa squadra d'alto rango e recuperare diventa un'impresa. E infatti il risultato non cambia, aprendo un nuovo campionato per una squadra che ha investito tanto sul mercato e può contare su un talento vero, che ormai sta sbocciando sul serio. |
Post n°334 pubblicato il 22 Gennaio 2008 da lucflo
Collina non cambia: ancora spazio ai giovani arbitri. Gervasoni, 32 anni, che sbaglia a San Siro? Avrà tempo di rifarsi. E il calcio pure. Per la fine del campionato il designatore vuole lasciare pronti almeno dieci nuovi arbitri capaci di andare a San Siro, di presentarsi con la schiena dritta e di finire in piedi. Che davanti ci sia l’Inter, incidentalmente campione anche di fortuna, il Milan, la Juve, la Roma o il Catania. Sì, era un rischio mandare per Inter-Parma uno che aveva soltanto 11 gare. Ne prenderà ancora, Collina, di questi rischi. Non ha scelta. Né lui né il calcio. L’allenatore ha vissuto la giornata delle grandi polemiche digrignando i denti. Non è abituato ad essere, anche indirettamente, l’immagine di qualcosa che non sia simbolo di eccellenza. E’ rimasto in silenzio anche se sa che ci sono arbitri e tanti altri che preferirebbero che ci mettesse il faccione, per spiegare e per tutelare. LUNEDI’ A MILANO - Collina ha scelto di spiegare più in là, magari lunedì prossimo quando a Milano con i suoi arbitri incontrerà capitani, allenatori, presidenti di A e B e porterà all’Oscar del Calcio dell’Associazione calciatori i migliori tre arbitri, almeno nel giudizio dei calciatori. Quanto alla tutela, Collina ritiene che ognuno debba imparare a tutelarsi da sé e a guadagnarsi la stima in campo, a costruirsi la credibilità anche passando per qualche errore, ma mai smettendo di impegnarsi e comunque sempre comportandosi in modo da risultare inattaccabile. Pensa che il faccione del designatore che «tutela» sia d’altri tempi, non regga più quelli moderni. ERRORI E STOP - Collina a vedere il giovane arbitro di Inter-Parma ha mandato un suo vice, Gennaro Borriello, che conosce benissimo Andrea Gervasoni anche perché l’ha visto crescere a Mantova. Nella pagella finale di Collina e del suo vice sembra che ci sia scritto che Gervasoni ha sbagliato di suo a non dare il rigore per la spinta di Cordoba a Corradi e ha sbagliato, con il guardalinee Fabrizio Lanciani da Avezzano, a dare il rigore del 2-2. Il fatto è che l’assistente ha visto chiaramente un tocco di mano di Couto, il tocco di testa proprio gli è sfuggito. Poi appunti sulla "tenuta" dei giocatori: alcuni sono stati liberi di esprimere eccessiva fisicità. Lunghi stop per Gervasoni e Lanciani? No, tre turni. Ma la crescita di un arbitro - secondo Collina - passa anche per un recupero veloce, se dimostra di digerire la batosta. Un esame importante anche questo. I NOMI DEL FUTURO - Alcuni dei ragazzi che Collina vuole lasciare «pronti» a fine campionato sono Antonio Damato, Daniele Orsato, Nicola Pierpaoli, Nicola Stefanini, Gabriele Gava, Domenico Celi, Riccardo Pinzani, Maurizio Ciampi, Dino Tommasi di Bassano, oltre a Gervasoni. Per questi Collina vorrà essere ricordato, da campione anche come allenatore. IL 20% DI GUSSONI - Nell’impeto di tutela, per come la intende un dirigente antico e granitico come lui, il presidente dell’Aia Cesare Gussoni ai microfoni di GrParlamento-La politica nel pallone ha detto "anch’io avrei dato quel rigore, parlo di istintività". Poi diventa più concreto: "Su 187 partite, 37 sono state arbitrate da ragazzi al secondo anno di Can. E’ in questo 20% la rivoluzione di Collina. E non parliamo di sudditanza, abbiamo voltato pagina. I giovani vanno lasciati liberi di crescere. Le auricolari? Utili, ma a volte fanno sbagliare anche loro. La prova tv? La utilizzerei con un regolamento diverso". L’ATTRAZIONE DI ABETE - Il presidente federale Giancarlo Abete: "Il gruppo è giovane, forzatamente rinnovato per calciopoli. Collina attrae l’attenzione per il suo spessore. E’ stato scelto dall’Aia, non compete a me un giudizio tecnico. Ma assecondo il progetto. L’Inter aiutata? Tutte sullo stesso piano, errori ci sono stati anche con altre. Ma anche cose buone". LA TELEFONATA DI MATARRESE - Il presidente della Lega Antonio Matarrese in consiglio federale riceve la telefonata del presidente del Parma Tommaso Ghirardi: "Ho visto la partita. Guarda, giro le tue proteste al presidente dell’Aia. Ce l’ho qui". Poi: "I presidenti hanno il diritto di lamentarsi, anche per presentarsi ai tifosi, ma non devono andare oltre. Se qualcuno parla di operazioni sporche lo querelo. Le colpe non sono solo degli arbitri, ma di un sistema che ha consentito un certo andazzo. Collina sta formando gli arbitri, non c’era altra scelta. Bisogna far migliorare anche lui come allenatore". |
Inviato da: Cryz82
il 01/05/2008 alle 21:51
Inviato da: Cryz82
il 01/05/2008 alle 21:49
Inviato da: lucflo
il 21/04/2008 alle 17:42
Inviato da: Anonimo
il 21/04/2008 alle 17:41
Inviato da: Cryz82
il 12/04/2008 alle 13:45