*Stardust*

dell'essere Felici; il coraggio. -parte 2 di ancora molte...-


 
Mi sono resa conto di una cosa,una cosa che ben esprime Karen Blixen in una sua frase: "per essere Felici ci vuole coraggio"...già perchè se è vero che per soffrire, per patire, per affrontare i dolori, i drammi, le disgrazie ci vuole indubbiamente coraggio(e non solo), anche per essere felici è indispensabile. vi sembra una forzatura? Un esagerato paradosso? una frase "tanto per dire qualcosa d'effeto"?Secondo me No. La felicità esige davvero coraggio sia chiaro, un coraggio che può avere varie sfumature. Ci vuole coraggio per attuare il desiderio di andare contro tendenza, di volersi smarcare dai molti cantori del grigiume e della desolazione. Nefaste Cassandre, pare quasi si dilettino a cantare il De Profundis ad ogni barlume di positività pronosticando, se non auspicando, un destino sempre peggiore per l’uomo e per il mondo.E tu ignaro avventore in questa vita pensi forse di poter ambire anche a un solo attimo di Felicità?Ah, c’è poi il coraggio di alzare la testa dalla quotidianità monocromatica e mono dimensionale, di smettere di indossare gli occhiali del pessimismo, uscire dal torpore ed iniziare a ritornare ad apprezzare i piccoli piaceri della vita di tutti i giorni, per compiere il reincantamento indispensabile ad imparare di nuovo a guardare oltre, a scoprire il bello nel normale, a vedere il mezzo pieno e non solo il mezzo vuoto, la felicità invece delle sofferenze, delle sciagure, dei dolori, delle disgrazie. I piaceri semplici, un buon vino, l'abbracio della persona amata, una buon pranzo tra amici o con la propria famiglia e i viaggi, le nuove piccole o grandi domande e scoperte. Un'infinità di buoni motivi per sentirsi Felici.e...c'è poi anche un coraggio che diventa una sfida nei confronti delle difficoltà, delle congiunture sfavorevoli, del fato avverso, delle malattie: è l’espressione di una forza immane che tal volta non si crede di possedere, che ci dà l’energia per combattere, per continuare, per continuare a sperare ed a cercare la felicità o i suoi brandelli da ricucire in un prezioso tessuto esistenziale e la forza di saper compartimentare le cose brutte e difficili così da riuscire a cogliere quei brevi istanti felici che ci sono concessi nei periodi più bui e che diventano carburante e forza a loro volta . Parlo di coraggio di essere Felici ma il coraggio richiesto, sia chiaro, non è solo a priori, propedeutico rispetto all’esperienza della felicità ma è anche a posteriori.Lo è in quanto chi prova ed ottiene la felicità, deve essere disposto e in un certo senso pronto (anche se di fatto non si è mai pronti ad essere infelici)anche a pensare di poterla perdere, deve essere consapevole che ci sia l’eventualità di ritornare allo stato precedente di infelicità. Il coraggio domandato dalla felicità è, dunque, consapevolezza, (già consapevolezza, quanto mi piace questa parola) che, dopo aver faticato tanto per raggiungerla, potremmo di nuovo perderla dovendo così, ricominciare da capo. Il coraggio che ci vuole per essere felici ...mmm vorrei lasciarvi con una frase illuminante e significativa ma forse il coraggio di essere Felici è solo il coraggio di vivere, di accettarci per ciò che siamo,di accettare che non tutti i nostri desideri si possono realizzare ma che lavorare per realizzarli è comunque un bene, di apprezzare quanto di buono ci è offerto capaci di guardare in alto, di sperare, di sognare, di desiderare, ma senza staccare i piedi da terra.