un uomo comune

Passando per la Feltrinelli tra la Stazione FS e la Metropolitana


Oggi ho attraversato la Feltrinelli (si entra dalla Metropolitana e si esce nella Stazione delle FF.SS. o viceversa) dove l'occhio è caduto sul quarto di copertina di un libro, La società dello spettacolo. Rivado col pensiero alla televisione, allo show mediatico di questi giorni.... il mondo reale si sarebbe trasformato in immagini, che lo spettacolo sarebbe diventato «la principale produzione della società attuale.»Comunismo e capitalismo, per Debord, erano solo due forme diverse di regime politico, uno basato sullo «spettacolare concentrato», proprio delle società totalitarie, e l'altro sullo «spettacolare diffuso» del consumismo. Ma anche questa bipolarità è stata sorpassata, come ha riconosciuto Debord nei Commentari alla società dello spettacolo, scritti nel 1988: siamo entrati nell'epoca dello «spettacolare integrato»: è la fine della storia, «il crimine perfetto», scrivono Carlo Freccero e Daniela Strumia nella prefazione, che «ha soppresso la realtà».Dopo leggo di sfuggita anche il quarto di un altro libro, poi esco. Ormai sto in Stazione, vedo centinaia di persone andare, venire, fare i biglietti, aspettare un treno... ognuno con una meta ben prefissata, ognuno preso dai suoi pensieri."passai accanto a duecento persone e non riuscii a vedere un solo essere umano"(dal quarto di copertina di Compagno di sbronze di Charles Bukowski)