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Stamattina non avevo nessuna intenzione di alzarmi dal letto.
Nonostante negli ultimi giorni mi piaccia alzarmi presto, quando fuori è ancora buio, e fare colazione con il mio cappuccino bollente per poi correre a prendere l'autobus pieno di colleghi (insopportabili).
Ma oggi avevo davvero sonno.
Sono arrivata al seminario con mezzora di ritardo, ma avrei potuto arrivare anche due ore dopo visto l'orario di inizio.
E' stata una mattinata di quelle che quando ti svegli pensi che vorresti solo restare a casa senza vedere nessuno e pensare alle tue cose, ma che poi in realtà si trasformano completamente.
Il seminario è stato molto interessante.
Un approfondimento sulle donazioni di cellule staminali periferiche da cordone ombelicale.
Dopo il seminario, pranzo tra colleghi. Con i migliori però.
Tanto chiacchierare e tante risate. Tre orette davvero spensierate.
F E L I C E
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Incredibile quanta tristezza io abbia lasciato tra queste pagine.
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"Direi che è più di un anno che non scrivo tra le nostre pagine.
E chi lo sa, forse nemmeno per caso, l'ultimo post l'ho dedicato a te, nonna.
Ma di certo, non avrei ma i pensato di ritrovarmi a scrivere (ancora) tra le mura di una clinica con un pezzo del mio cuore in agonia su un letto da giorni.
Forse mamma, non mai pensato di vivere tutto questo così vicino e fortemente.
Ho sofferto in questo giorni.
Ho vissuto un dolore sordo, che ti lacera la pelle e ti svuota.
Non ho trovato quella famosa forza che tu mettevi in tutte le cose e questo perdere la mia vita così, mi sta portando da tutt'altra direzione. Mi allontana dalla speranza, dalla certezza delle cose belle, quelle piccole e semplici che ho sempre amato e contemplato.
Abbiamo lottato in questi due mesi.
Intensi e pieni come non mai.
Abbiamo speso ogni goccia della nostra energia per aiutare la nonna.
Così piccola e fragile nella sua malattia, nel suo essere smemomarata, distratta, assente ma sempre con un sorriso al momento giusto.
Non riesco a capire perchè il Signore vuole portarcela via.
O meglio. So bene che non siamo fatti per la fragilità di questa terra, ma so anche che siamo felici e completi solo con le persone che amiamo. E noi siamo qui.
Il posto della nonna è qui con noi.
Invece, ancora una volta, saremo privati del suo amore, delle sue parole ripetitive dolci e della sua compagnia.
Non sono arrabbiata mamma.
Sono vuota. E lontana.
Non ti sento vicina e non ne capisco il motivo.
Mi piace pensare che in questo momento tutte le tue preghiere sono per la nonna, che ha bisogno più di tutti di porre fine a questa sofferenza.
O anche ai tuoi due bambini, che per la prima volta, si ritrovano a dover capire e affrontare il dolore di un distacco che solo la morte può farti provare.
Ma dentro di me so che è il mio cuore ad essere chiuso e impenetrabile.
E che la colpa è solo la mia.
Ma mi sento troppo in difetto per meritare di essere ascoltata da te.
Mi sento così peccatrice da non avere il coraggio di chiedere nulla.
Voglio essere lasciata così mamma, non pensare a me, io me la caverò.
Resta accanto la nonna."
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Quante cose possono cambiare in soli due mesi?
Puoi decidere di dedicare la tua vita a una sola persona.
Puoi scegliere di mettere da parte le tue priorità per raggiungere un solo scopo.
Puoi svegliarti ogni mattina con un solo pensiero.
Puoi non arrenderti mai di fronte alle mille difficoltà.
Puoi guardare negli occhi la persona che ami e giurare a te stessa che farai di tutto per lei.
Puoi bagnare il tuo cuscino di lacrime per quel senso di impotenza che hai dentro.
Puoi sentirti talmente piccola da aver paura persino di pregare quel Dio così grande.
Puoi abbracciare una nonna che sta morendo e gridare di non lasciarti.
Puoi guardare in faccia la morte e provare un immensa paura.
Quei "soli due mesi" possono avere la capacità di cambiarti completamente.
Possono darti una scossa talmente forte che quando tutto finisce non ti senti più tu.
Perchè nei tuoi occhi restano le immagini di una sofferenza silenziosa, di un corpo che lentamente si spegne mentre tutto, intorno a te, continua a scorrere con prepotenza.
Resta il ricordo di una nonna, un pò smemorata, piccola e fragile.
Resta quel sorriso, quelle ultime parole dette con un fil di voce, resta l'amaro in bocca per una storia che doveva avere un fine diverso.
Resta il vuoto.
In questa casa, nelle giornare di tutti, nel cuore di chi ti amava.
Il vuoto e la tristezza per non averti portato a casa felice come meritavi, ma di esser stati costretti a veder scappare via la tua vita.
Per te nonna ho dato tutta me stessa.
Per starti accanto fino all'ultimo respiro.
Fino alla tua ultima notte quando con i lacrimoni, che bagnavano le lenzuola, passavo le tue salviettine preferite sul tue viso e speravo in tuo cenno, qualcosa che mi facesse capire che c'eri ancora, che mi sentivi.
Non so se ti sei accorta di tutto l'amore che abbiamo messo in ogni gesto.
Non so se riuscivi a capirci o se ti sei sentita sola e smarrita.
So solo che non potrò mai dimenticare tutto quello che mi hai dato, anche senza saperlo, anche nella malattia.
So che, per continuare a sentirti viva e vicina, devo prendermi cura di chi non è andato via.
Quella parte di te che ti ha vissuta per 70 anni.
E che ti giuro nonna, noi non laceremo nemmeno per un secondo.
Tu continua a sorridermi dal cielo.
Ciao nonna.
Ti voglio bene
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Inviato da: vivy
il 04/09/2014 alle 14:25
Inviato da: PAOLA11O
il 14/08/2014 alle 13:50
Inviato da: flappy bird
il 21/03/2014 alle 22:11
Inviato da: Loris
il 13/12/2013 alle 17:20
Inviato da: Dominella
il 09/12/2013 alle 20:23