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E' proprio vero, e che fortuna che sia così, che non si finisce mai di conoscere ed imparare. Qualche tempo fa, in modo assolutamente fortuito e fortunato, mi sono imbattuto in quello che era per me un oscuro termine orientale : Haiku . In altre epoche cercarne notizie sarebbe stato faticosissimo, ma ai giorni nostri basta digitare la parola in un motore di ricerca e ... quante informazioni , a volte anche troppe .
Ho scoperto che Haiku è una forma antichissima di poesia giapponese, ma che vanta proseliti, appassionati e autori anche ai giorni nostri, non solo in Giappone, dove le riviste più prestigiose hanno la loro brava rubrica di Haiku, ma anche in tantissime parti del mondo. Tre versi, un numero fisso o variabile di sillabe per ognuno, e il riferimento alla natura. Tutto qui ...
Allego qualcuna delle poesie che ho incontrato perchè più delle altre mi hanno solleticato cuore e intelletto ... e taccio !
Il tetto si è bruciato: ora posso vedere la luna (Masahide)
Accatastata per il fuoco, la fascina comincia a germogliare (Boncho)
Che luna: il ladro si ferma per cantare (Yosa Buson) L'aquilone anche ieri nel cielo al solito posto (Yosa Buson) Allapperà o no questo cachi raccolto per primo (Chiyo-jo ) Che ci sia la luna sul sentiero notturno di chi porta i fiori (Takarai Kikaku)
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