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Urge...SconcertoSono stata a vedere "Sconcerto" con Servillo e "Urge" con Bergonzoni questa settimana. Tutto pieno. Il teatro torna ad essere punto di incontro, che gioia! Forse siamo in tanti a bofonchiare in cuore e sul palco qualcuno ci dà modo di sentirci più umani e meno soli. Strano che fossero uno lo spettacolo dell'insufficienza della parola, l'altro il gioco pirotecnico del linguaggio. Contraddizioni apparenti, però, a ben guardare. Invece forse il senso è proprio che la parola può e non può al tempo stesso. Racconta ma non esprime, allude ma non definisce. E' potenza vasta ma non atto infinito. Di fronte alla disperazione e al disincanto di oggi sfiora , fa intravedere risorse possibili e canta frustrazioni e conati. Proprio come l'essere umano che ama e non sa dirlo. Anche quando crede di farlo. |
INFO
PER TE AMORE MIO
Mi ha detto che secondo lui la gente vive per anni e anni, ma in realtà è solo una piccola parte di quegli anni che vive davvero, e cioè negli anni in cui riesci a fare ciò per cui è nata. Allora, lì, è felice. Il resto del tempo è tempo che passa ad aspettare o a ricordare. Quando aspetti o ricordi, mi ha detto, non sei né triste né felice. Sembri triste, ma è solo che stai aspettando, o ricordando. Non è triste la gente che aspetta, e nemmeno quella che ricorda. Semplicemente è lontana.
Alessandro Baricco, da “Questa Storia”