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Il venerdì culturale

Post n°21 pubblicato il 06 Marzo 2009 da darkdiva_s
 

Nei miei tragitti quotidiani, treno-metro/metro treno andando da casa a lavoro, ho notato con estremo disappunto che i discorsi delle persone vertono su questi circoscritti argomenti: calcio, arredamento, ricette, politica. Stop, finiti gli argomenti. E io mi sono stufata di vedere come le persone non si interessino minimamente di arte, cultura, scienza eccettera eccetera. Al piccolo italiano medio piace stare nel suo cantuccio ignorante e dialogare con altri “cantucciari” ignoranti e io disapprovo. Ho deciso quindi di inaugurare il “venerdì culturale”, scrivendo un post ogni venerdì su qualche filosofo, scrittore, pittore, scultore e così via. Il campo delle scienze (chimica, fisica, biologia, matematica ecc.) non sono così “presenti” nel mio bagaglio culturare. Li ho studiati al liceo e nel tempo libero, ma non sono così competente in materia da scriverne un “saggio” per ogni scienziato. Sarei grata se lo faceste voi al posto mio. Parlerò della filosofia e dell’arte in generale, che è il mio campo :-P

 

Oggi non si parte con un filosofo, sarebbe troppo ovvio, ma con un “mostro sacro” dell’arte....signori e signore ecco a voi EDGAR DEGAS.

 

Degas nacque a Parigi nel 1834 primogenito di una famiglia estremamente agiata e borghese, la sua vena artistica fu molto precoce e si ritrovò presto a trasformare la sua stanza in una bottega di pittura ricopiando i celebri dipinti del Louvre. Si diplomò in letteratura ma sotto le spinte del padre si iscrisse alla facoltà di legge ma capisce subito che non è la sua strada e incentivato dal Pittore Auguste Ingres, si iscrive finalmente alla Scuola di Belle Arti di Parigi. Nel frattempo viaggia spesso in Italia per contemplare dal vivo la pittura rinascimentale italiana, avendo già studiato per esempio Rembrand e Goya al Louvre. In questo periodo proporrà le sue opere al Salon des Beaux-Arts e frequenta assiduamente i circoli artistici del quartiere Montmartre di Parigi, dove diventa grande amico di un altro famosissimo pittore impressionista, Edouard Manet.

Allo scoppio della guerra franco-prussiana, Degas fu richiamato alle armi, ma gli riscontrarono un problema alla vista. Fu quindi congedato e si trasferì da alcuni suoi parenti in Louisiana a New Orleans, e fece ritorno a Parigi subito dopo la fine della guerra. Trovò la sua famiglia enormemente indebitata e per sopravvivere inziò a vendere tutti i suoi quadri. Iniziò a preferire la colorazione con pastelli e scopri la passione della fotografia. Quando fu quasi cieco, si dedicò quasi totalmente alla scultura, non smettendo di dipingere ballerine classiche. Morì solo e malato di depressione nel 1917.

 

Le sue opere più famose, ovvero i quadri raffiguranti le ballerine, colpiscono per la miscela di colori, per i riflessi e i punti luce che riesce a raffigurare. Ci fa sentire ora un ammiratore che segue le lezioni private, ora un signore seduto in prima fila mentre si esibiscono le stelle migliori ora un musicista dell’opera seduto fra l’orchestra. Le sue speciali “inquadrature” riescono a farci percepire la sua passione per la fotografia, la sua attenzione ai minimi dettagli. Mano a mano che la malattia degli occhi degenera e la depressione avanza, le linee tracciate nei quadri e i colori da lui utilizzati si fanno più forti e più decisi, quasi a sottolinare con violenza la sua passione per la tecnica pittorica e la vivida lucentezza dei colori il voler risalire a tutti i costi tramite i suoi quadri, anche se sprofondava ogni giorno in un baratro sempre più profondo e buio. Degas preferisce rappresentare i volti, le persone nella loro intimità e semplicità, a differenza dei classici impressionisti che per lo studio della luce e dei colori si focalizzavano principalmente sui paesaggi naturali (magnifiche per esempio le famosissime ninfee di Claude Monet). Degas fu un personaggio forte della storia dell’arte, un solitario, uno snob ma dobbiamo ricordarlo soprattutto per essere stato un pittore geniale, eclettico, che ha messo la pittura al primo posto nella sua vita, osservando come la sua passione è ancora viva nelle linee possenti che possiamo ammirare nei suoi quadri, ma soprattutto lo ricordiamo per gli splendidi colori, oserei dire quasi cangianti e le svariete tecniche utilizzate che fanno brillare i suoi quadri di luce propria. Un impressionista assolutamente atipico.

 

Ecco a voi il quadro che preferisco di Degas....l’étoile!

 

I colori non rendono bene l'idea...ma se voi riusciste a vedere questo quadro dal vivo al Museo D'Orsay vedreste che veramente brilla come...una stella!!

 

Buona cultura a tutti!

 

 

 
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