Creato da StregadellaFavola il 01/09/2006

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Strega della Favola ovvero Fata Ignorante

 

 

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Post n°1164 pubblicato il 01 Ottobre 2009 da StregadellaFavola

Penso di avere coltivato per troppo tempo i miei desideri ed ora, come rampicanti, invadono inesorabilmente le mie stanze. Ricoprono le finestre ed arrivano a coprire la luce. Sono loro che decidono da dove e quanta luce far entrare. E io me ne resto chiusa dentro. Qualcuno bussa. Ma è giusto farlo entrare?

Perché il difficile, per me, è aprire la porta. Non ho paura di cosa ci sia dietro. Ho più paura che una volta aperto nessuno voglia più entrare. La casa è modesta, forse non troppo pulita. Ho poco da offrire. Un bicchiere d’acqua. Un sorriso. Posso stare ad ascoltare ma di me dire molto poco.

Sarà che una volta la porta si è aperta da sola e da quel giorno ho avuto paura. E da quel giorno parlo solo attraverso la porta. Che è sempre chiusa a chiave. Ci vuole pazienza e si sente ben poco.

Ho poca fiducia. Perché quel giorno in cui la porta si è aperta da sola la fiducia me l’hanno levata, come la coperta dove stavo sognando. E da allora ho pensato che i sogni fanno paura e che le coperte non sono scudi a proteggerti. E da allora mi sono arrangiata con quei pochi sogni che mi facevano chiudere gli occhi. E ho dormito così poco…Troppo poco.

Ma a Lui continuo a volere un mondo di bene.

Anche se Lui non me ne vuole

Eravamo cosi' vicini....eppure ha deciso di non rivedermi....

 

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Commenti al Post:
Utente non iscritto alla Community di Libero
Paola il 07/11/09 alle 19:17 via WEB
Che bella che è :)) Ma l'hai scritta tu?
 
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...........

Ho aspettato per anni parole che non sono arrivate.

Ho incollato zampilli di silenzio alla sorgente viva del mio dolore,

prigioniera di un tempo mascherato di generoso impegno.

Tra lettere di lacrime derise sono rimasta sola a perquisirmi l'anima,

per salvarmi la vita quel tanto che basta e aspettarti...

L'attesa mi ha regalato saggezza, pazienza, frammenti di felicità.

 

 

(Anna Magnani)

 

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Che è tutta una vita che passo da qua,
e ancora rischio di perdermi,
magari è questione di troppa sensibilità,
o sono soltanto motivi tecnici...

E tu dici una bussola, dovevi almeno portarla con te,
una bussola potevi almeno spiegarmelo come si usa
una bussola, scusa....

Ci sono amori che non si ricordano
e baci che non si dimenticano,
persone che passano e non si salutano e sputano,
e cani bianchi che a volte ritornano.

E tu dici la vita dovevi almeno capire perché,
la vita, il tempo che cambia col vento che arriva
quest'anima stanca che pure respira
quest'angolo piatto che gira, quest'anima
dolce e cattiva, che dice "guardami..."
dice "perché non parli...?" dice "sbrigati
prima che sia troppo tardi... guardami...
perché non parli?
Fermati prima che
sia troppo tardi...."


(Francesco De Gregori)

 
immagine
 
...e quando Psiche riaprì gli occhi, si rese conto, ancor prima di guardarsi intorno, che tutto era stato solo un gioco della fantasia...

non c'èra il bel palazzo...

non c'erano damigelle a curare la sua bellezza...

sopratuttutto non c'era Amore....

si rese conto che non era vero niente...

ne le parole...

ne i gesti...

ne le emozioni ricevute...

le parve di essere in preda alla pazzia... lei era stata sincera, era stata come è...credendoci più che in se stessa...poi senti una fitta provenire dalla schiena...

si sfiorò con la mano e senti una lama fredda conficcata tra le scapole che scendeva fino al cuore...

lei aveva perso un'illusione ma rimaneva come è...vera. 


Amore, invece, aveva perso la vita...il vivere...

condannato ad essere un morto vivente...

per sempre.

 

immagine

 

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Sono solamente passato dall’altra parte: è come fossi nascosto nella stanza accanto. Io sono sempre io e tu sei sempre tu. Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora. Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare; parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato. Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste. Continua a ridere di quello che ci faceva ridere, di quelle piccole cose che tanto ci piacevano quando eravamo insieme. Prega, sorridi, pensami! Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima: pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza. La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto: è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza. Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista? Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo. Rassicurati, va tutto bene. Ritroverai il mio cuore, ne ritroverai la tenerezza purificata. Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami: il tuo sorriso è la mia pace.

Sant’Agostino

 
 
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