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Intervista a Giuseppe Paduano Dal Sud All'Islanda

Post n°1355 pubblicato il 12 Giugno 2015 da ilclan05
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L'Islanda entrò a far parte della vita di Giuseppe Paduano nel giorno di Ferragosto del 1999. Originario di Cerreto Sannita, in provincia di Benevento, Giuseppe aveva sempre avuto il pallino del Nord Europa. Finché, all'età di 24 anni, gli si presentò la possibilità di partecipare a un progetto della Comunità Europea per uno scambio culturale di 9 mesi. La scelta ricadde proprio sulla terra dei ghiacciai e vulcani, di Bjork e dei Sigur Ros, e la partenza fu fissata, forse non a caso, nel giorno in cui tutta l'Italia era "impegnata" con la tintarella. Da allora non è più tornato in pianta stabile nel nostro Paese e ha viaggiato in lungo e in largo per la Scandinavia. Attualmente lavora come educatore a Reykjavik, dove si occupa di progettazione e sviluppo di percorsi che mirano all'integrazione sociale di persone svantaggiate. Durante il periodo estivo, invece, fa la guida turistica o il ranger nei parchi nazionali della zona.

«Terminato lo scambio culturale a giugno del 2000, cercai di trovare un lavoro stagionale perché desideravo restare qui. Iniziai a sfogliare i giornali e trovai un annuncio interessante: avrei dovuto occuparmi della  produzione delle reti da pesca al porto. Telefonai, mi fissarono l'appuntamento per un colloquio e fui subito assunto. Ma il mio primo vero posto di lavoro lo trovai alla fine dell'estate dello stesso anno, come educatore in una scuola statale. Anche in quel caso lessi l'annuncio su un giornale e iniziai a lavorare nel giro di pochi giorni».

L'Islanda fa parte dello Spazio economico europeo e per gli italiani non ci sono grandi ostacoli nella ricerca di un lavoro o nelle pratiche burocratiche per la residenza, che infatti Giuseppe ha ottenuto molto presto.

Le principali differenze tra l'Italia e l'Islanda Giuseppe le ha riscontrate in ambito professionale: «Qui il lavoratore gode di maggiore fiducia e riesce a mantenere integra la propria dignità. Inoltre la meritocrazia ha un valore e un significato che in Italia non immaginiamo nemmeno.
Quel che trovo qui e che manca all'Italia è il rispetto verso il prossimo, la solidarietà nei confronti degli altri, un forte senso patriottico e una buona dose di educazione civica».

Come siamo visti dagli islandesi? «Da un lato il nostro Paese viene molto apprezzato per le bellezze paesaggistiche e per la cultura enogastronomica.  In seguito agli ultimi avvenimenti politici, tuttavia, ci canzonano un po' perché non riescono a capire come sia possibile che i delinquenti, siano essi di destra o di sinistra, possano essere al potere di una nazione.  Qui vige un principio semplice ma efficace: chiunque commetta un errore va in prigione o, nel migliore dei casi, torna a casa. Occorre un cambiamento radicale della mentalità dell'italiano medio perché, se la situazione continua a rimanere immobile, l'Italia non andrà da nessuna parte».

Una società distante anni luce dalla nostra, con dei concetti di base importanti per uno sviluppo personale e sociale. L'Islanda è un Paese che ha regalato tantissimo a Giuseppe: «Vivere qui mi ha aperto la mente e mi ha regalato una maggiore serenità. Paesaggi meravigliosi, spazi immensi, silenzio e solitudine, fanno bene all'animo umano. Poter bere da qualsiasi ruscello ed assaporare il silenzio e la calma di questi luoghi immensi mi fa sentire bene. Inoltre, vedere mamme che lasciano tranquillamente i propri figli nel passeggino fuori dai bar e dai supermercati, mi fa sentire al sicuro».

I tuoi progetti futuri? «Sono davvero tanti e spero di riuscire a realizzarli tutti in questa vita. Qualcuno tra questi? Trasferirmi in Groenlandia; tornare a scuola per studiare fotografia; comprare una Lambretta e trasformarla in un bar». Di sicuro tra i suoi progetti non c'è un rientro in Italia, cosa che avverrebbe solo in un caso: «Tornerei in Italia solo per dare una mano alla rinascita di un Paese che ormai è alla deriva.D'altronde credo che qualsiasi luogo vada bene per costruire la propria vita e per essere felici».

Si Ringrazia Giuseppe Paduano & L'Associazione Italiana D'Islanda

LINK: www.italiani.is 

 
 
 
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