TeKnOlOgIco

Nella sala hardcore fa caldo ed è umido, visto che fuori piove ininterrottamente dal pomeriggio e un'infinita di persone balla senza fermarsi un minuto.

Mandidi di sudore ti vengono addosso e nemmeno se ne rendono conto.

Continuano a contorcere i loro corpi, fuori da ogni controllo, e si spingono oltre, per vedere dove riescono ad arrivare.

Sembra di essere in un negozio di maschere. Non sono i loro veri volti quelli che vedo, ma la trasformazione subita nel corso della serata.

Si guardano sbigottiti nello specchio del bagno per cercare di capire chi sia o cosa sia quel che vedono.

Dopo un secondo sentono nuovamente il sound in lontananza e senza pensarci troppo, tornano a ballare e riprendono il loro viaggio.

Chi o cosa fosse quell'essere immondo visto nello specchio poco fa, non ha più importanza.

Esco per riuscire a respirare un po' e volgo lo sguardo verso l'interno.

In controluce si vedono teste rasate, creste colorate ergersi al cielo sopra ogni legge fisica, luccichii di piercing, indumenti fluorescenti, gente sussurrarsi qualcosa all'orecchio e poi passarsi qualcosa di mano.

Uno porta la mano alla bocca, poi si fa passare una bottiglietta d'acqua e riprende a ballare, spinto come da una nuova carica, sprigonatasi nel suo corpo dopo aver ingerito qella strana caramella dal sapore amaro.

Non capisco cosa si provi a non avere il controllo del proprio corpo ed essere completamente dipendenti da una sostanza.

Il nostro corpo ha dei limiti, ed è giusto rispettarli.

Mi fumo una sigaretta ed osservo due ragazzi.

Sono appoggiati al muro con un gomito e sul gomito hanno adagiato la loro testa.

Immobili.

Qualcuno gli chiede come va', altri provano a squoterli, ma il risultato è sempre lo stesso. Rimangono immobili come statue di gesso.

Siamo ad una festa o, visti i ragionamenti e gli atteggiamenti di alcune persone, nel cortile di un asilo a giocare alle belle statuine?