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Tra i paesi oppressi il Regno delle Due Sicilie


Si parla tanto del Tibet,è giustamente, come di tanti altri paesi occupati e sfruttati dallo straniero... ma ricordiamo mai che anche l'Italia meridionale, una volta Regno delle Due Sicilie, paese libero, indipendente, ricco, con le sue industrie e i suoi artigiani, con la sua terra e i suoi contadini, con il suo popolo ed il suo Re, una volta è stato ingiustamente occupato ed oppresso, e questa oppressione continua da 148 anni? Tutti guardiamo alla "monnezza" con disgusto e noia.... ma ci pensiamo che questa monnezza è opera di una politica meridionale che si sta portando avanti dal 1860, cioè da quando il Sud è stato occupato dall'invasore piemontese? Per giunta dobbiamo sentirci dire che siamo terroni, peggio degli africani.... così furono tacciati i nostri antenati da Bixio, Cialdini, e dal guerrafondaio e massone Cavour, e dal macellaio Vittorio Emanuele II. I meridionali sono la cenerentola dell'Italia, così considerati dai "fratelli d'Italia", che vennero con la scusa di liberarci, ma con la chiara idea di colonizzarci.Il Sud è il Tibet dell'Italia. E quei "liberatori" che vennero ad usurparci e colonizzarci, vennero a toglierci libertà, tradizione, la lingua, la  fede, gli ideali, la memoria storica,  la terra, il lavoro, la pace; oltre al fatto che circa un milione di persone furono trucidate, tra cui bambini, donne e vecchi; donne stuprate; migliaia di prigionieri tradotti nel lager piemontese di Finestrelle, dove conobbero freddo, fame ed una morte ignominiosa, dove non ricevettero sepoltura, ma furono bruciati nella calce viva.Prima dell'unità non c'erano emigrati dal sud... anzi da altri paesi europei venivano a lavorare nel Regno delle Due Sicilie... dall'unità in poi i meridionali sono stati defraudati e condannati a essere o briganti o emigranti.... o traditori. Mafia e camorra sono stati i migliori alleati dei savoiardi-piemontesi. I liberatori mille garibaldini, la feccia d'Italia che lo stesso Garibaldi descrive cosi: ‘Tutti generalmente di origine pessima e per lo più ladra; e tranne poche eccezioni con radici genealogiche nel letamaio della violenza e del delitto’. Ecco perchè mafia e camorra hanno preso un potere che dura ancora oggi.Eppure del Tibet italiano mai nessuno si è interessato.... e della nostra storia nessuno mai si è preoccuapto di parlarne.... dei nostri morti innocenti, eroici difensori della patria napoletana, nessuno mai ha raccontato.Nel mio blog "la riscossa del sud"  http://blog.libero.it/max58  racconto e parlo di questa storia.... perchè la verità si conosca, e la verità ci faccia liberi.Se a qualcuno interessa conoscere la "storia proibita", che il vincitore conquistatore ci ha tenuto nascosto, potranno andare a leggersi questo libro che vi propongo:    
         LA STORIA PROIBITA CONTROCORRENTE EDIZIONIVia Carlo de Cesare, 1180132 NAPOLI Questo libro vuole colmare un vuoto editoriale presente nella bibliografia riguardante lo Stato delle «Due Sicilie». Infatti sono già presenti sul mercato librario numerosi testi di approfondimento ma ne manca uno a taglio divulgativo, destinato ai "non addetti ai lavori" per intenderci.«La storia proibita» è il frutto dell’impegno di appassionati cultori della storia del Sud i quali, pur non essendo storici di professione, si sono immersi per anni nello studio dei libri fondamentali sull’argomento; migliaia di pagine sono state lette, rilette, confrontate e alla fine ne è uscito questo libro.Se non sei convinto delle notizie apprese sui libri scolastici riguardanti la storia del Sud, ci piace pensare che questo sia il tuo libro. Molti luoghi comuni come ad esempio l’arretratezza del meridione e la volontà popolare di unirsi agli altri stati preunitari, sono messi a nudo come verità storica richiede.Trecento pagine, sedici tavole iconografiche, note a pie’ pagina ben leggibili, una bibliografia aggiornata a fine anno 2000 sono le caratteristiche principali del testo. Si parla dell’economia delle Due Sicilie, delle ragioni della sua caduta, delle trame internazionali delle superpotenze, dei Mille, dei plebisciti, del brigantaggio, della politica dello stato unitario riguardo il Sud, dell’emigrazione; si chiude con un approfondimento degli avvenimenti storici dal 1734 al 1860 e con alcune considerazioni che, prendendo spunto dal passato, ci aiutano a capire il presente e progettare un futuro migliore. per informazione:Tel. 081421349 - 0815520024E-mail: controcorrente_na@libero.it