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« PENSIONI TAGLIATE E RIMBORSINOITALIA »

ARRETRATI PENSIONE SENT 70/2015 CORTE COSTITUZIONALE

Post n°9 pubblicato il 05 Settembre 2015 da vgiuliani1949

ARRETRATI DI PENSIONE.

Di questi politici, che godono di un compenso d'oro, ormai non ci si può più fidare. UN diritto acquisito non è piu certo. Fino a ieri se ne era titolari oggi non più. Vedi il caso delle PENSIONI.

I pensionati sono stati divisi in due fasce:

a) una fascia di percettori di assegni fino ad un certo importo (€ 1.400,00) rimasti esclusi dal blocco operato dal governo Monti; gli stessi godono anche di diritti di esenzione per varie prestazioni;

b) una fascia di pensionati che percepiscono l'assegno in misura superiore, non certo per gentile concessione dello stato ma per aver versato nell'arco dell'attività lavorativa contributi previdenziali maggiori rispetto ai primi, per aver percepito una retribuzione maggiore - per legge o per contratto - per aver svolto un'attività che comportava evidentemente una certa responsabilità.

Ebbene, questi pensionati, a differenza dei primi non godono di esenzioni per motivi di reddito; pagano di tutto e di più; versano più tasse per l'applicazione di aliquote IRPEF più elevate e a partire dal governo MONTI si sono pure visti negare del tutto la c.d. perequazione.

La perdita del potere d'acquisto della moneta è un fatto generale, riguarda tutti i percettori di reddito.

c) Pronunciata la nota sentenza della Corte costituzionale (70/2015) che ha dichiarato illegittima tale sottrazione di denaro necessario per le esigenze quotidiane delle famiglie, il governo RENZI ha attribuito ai pensionati della seconda fascia (sub b) a titolo di arretrati, un importo che suona come una presa per i fondelli, di gran lunga inferiore rispetto a quello spettante di diritto e che va a decrescere con l'aumentare degli assegni fino ad azzerarsi del tutto per gli assegni a partire da € 2.900,00. Che colpa hanno i titolari di queste pensioni per questo trattamento deteriore. Anche loro hanno versato i contributi; anche per loro la moneta ha perso potere d'acquisto.

In base alla politica adottata dal governo un soggetto che percepisce una pensione superiore a tre volte il minimo INPS va penalizzato.

Sarebbe stata una soluzione più equa quella di scaglionare tutte le pensioni ed applicare ad ogni scaglione aliquote uguali per tutti.

 

 

 
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