Creato da Somwolf il 17/04/2007
Omaggio a Trudell,più spirito che uomo

Area personale

 
 

Archivio messaggi

 
 
 << Agosto 2024 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
      1 2 3 4
5 6 7 8 9 10 11
12 13 14 15 16 17 18
19 20 21 22 23 24 25
26 27 28 29 30 31  
 
 

Cerca in questo Blog

 
  Trova
 

FACEBOOK

 
 
 

Ultime visite al Blog

 
Hunkpapa.Siouxcinquemarcoantonella_paolaccihereisnowhyannetta.nobiliilastkya_mastealexk.ahunkapi_genovaSdoppiamoCupidotenebrosodocJoyMusettesuper_chicken
 

Ultimi commenti

 

Chi può scrivere sul blog

 
Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 
 

 

 

BLOG SPOSTATO SU http://www.myspace.com/crazywolf19

Post n°28 pubblicato il 11 Dicembre 2007 da Somwolf

BLOG SPOSTATO SU http://www.myspace.com/crazywolf19

SE ODI I NATIVI NON SORRIDERE GLI SPARI SOPRA SONO PER TE

 
 
 

SITO TRASFERITO ALLINDIRIZZO http://www.myspace.com/crazywolf19

Post n°27 pubblicato il 11 Novembre 2007 da Somwolf

http://www.myspace.com/crazywolf19  video frasi e novità su john trudell

 
 
 

...un amico di Trudell...

Post n°26 pubblicato il 10 Luglio 2007 da Somwolf
Foto di Somwolf

Canto di rivoluzione di Lance Henson 

(Appunti da un incontro organizzato a Treviso nel 2000 dall’Associazione Filosofica Trevigiana) 

“America è uno dei nomi dati dagli storici alla Terra dove viviamo e da altri despoti di vario genere. Tsistsistas è il nome del mio popolo. Viviamo in una riserva nel Montana e in Oklahoma. Non siamo ‘americani’, né ‘nativi americani’ né ‘indiani’, questi vivono in India. Noi siamo ‘indigeni, Tsistsistas'.

Vi ringrazio per aver destinato parte del vostro tempo a questa conferenza... Tenterò di illustrarvi la situazione dei popoli indigeni in America e altrove. Mi sono incontrato in America con un docente universitario: porterà avanti il messaggio che non siamo più propensi a essere amministrati da Americani e a farci prendere in giro da loro. Non vi sto a raccontare quello che abbiamo lottato in 25 anni per questo progetto.

In America le tribù sono affette da cinque malattie mentali collegate al genocidio: questa sera dovevo essere con uno psicoterapeuta apache. Queste malattie (bipolarismo, stress, stress da combattimento in bimbi di età scolare, alcolismo, tossicodipendenza) sono collegate al trauma da genocidio ed etnocidio che continua contro gli indigeni del Canada, Mexico e di tutto il mondo. Di recente, i governi degli Usa, Canada, Australia, Nuova Zelanda hanno dichiarato che i popoli indigeni hanno diritti fintanto che questi diritti non vanno a scontrarsi con gli interessi dei loro popoli... Ci sono documenti ufficiali depositati presso l’Onu a Ginevra che testimoniano il genocidio perpetrato ai danni degli indigeni da parte delle potenze coloniali. Non sono congetture, ma fatti documentati. Il modo di vivere e i sistemi di conoscenza indigena contraddicono per lo più quelli occidentali. Non vogliamo imporre il nostro, ma vogliamo essere lasciati liberi di poter vivere così, di poter parlare la nostra lingua, di avere le nostre tradizioni legate alla Terra, alle Piante, agli Esseri Viventi. 

Non si è avverato tutto questo, perché la potenza coloniale si basa sulla violenza. 

Voi non siete il nostro nemico, a meno che non vi chiamiate Bush. Nella mia lingua voi siete ‘compagni di viaggio’. I nemici invece sono ‘piccoli ragnetti neri, belli ma mortali’, legati al territorio... Il genocidio è una condizione in cui vivono quasi tutte le popolazioni indigene. Se entrerete in una riserva in Usa, lascerete fuori gli Usa per entrare in un Paese del Terzo Mondo. Nel mio popolo c’è un altissimo tasso di mortalità: tra i maschi in riserva l’età media è di 48 anni, mentre tra le donne è di 45-55 anni. E le statistiche parlano di dati peggiori per il futuro, viste le decisioni di Bush che permetteranno alle multinazionali l’estrazione dei minerali fossili nelle nostre terre. Quando fu firmato il Trattato, nel secolo scorso, essi volevano i terreni agricoli. Lasciarono per questo i terreni sterili alle tribù degli indigeni, ma non sapevano che essi galleggiavano sui minerali fossili. E anche sull’acqua, che oggi comincia a scarseggiare. Ora le multinazionali vogliono quei terreni. Alcune tribù si sono rifiutate. Così le multinazionali hanno trivellato da fuori quelle terre, impadronendosi del petrolio. Ma nessuno lo dice. 

Non esistono conflitti tra gli esseri umani: sono creati dai Governi. Così noi subiamo un non riconoscimento dei confini politici, l’intolleranza della ricerca scientifica a riconoscere il Dna dei popoli indigeni e l’intolleranza del Governo che assolda a suon di dollari squadre della morte che distruggano i popoli indigeni. E così continua il saccheggio delle erbe medicinali, delle acque, dei giacimenti che appartengono alla Terra, non all’Uomo. 

Non possiamo accettare tutto questo, perché influenza il mondo sia indigeno che occidentale. Non possiamo accettare neppure la religione, intesa come sistema di possesso del territorio. 

Noi viviamo in modo partecipato le nostre cerimonie: serve una preparazione attraverso il digiuno per alcuni giorni. E si giunge alla ‘conoscenza’. Solo così riusciamo a percepire la radice mitologica della nostra conoscenza che deriva dal profondo legame soprattutto con le piante. Se ormai questa conoscenza non fa più parte della vita occidentale, ritorna sempre nei vostri sogni. E i corsi d’acqua – come siete fortunati qui a Treviso, avete un fiume bellissimo, un Grande Padre che attraversa la città, onoratelo e rispettatelo perché a non tutti è dato un simile dono – e le piante che vi crescono attorno attendono solo che voi ritorniate a casa...” 

“sono qui 

da dove il vento freddo arriva 

dove il vento freddo va 

dove il sole sorge 

dove il sole tramonta 

poteri dello spirito ascoltatemi 

io sono un essere umano 

io sono un essere umano” 

“na shi neh 

no tum 

num haisto 

ish i tsis iss i ni is 

ish i tsis a kit a es 

maiyun asts 

nah tsistsistas 

nah tsistsistas” 

   

Lance Henson

Dog Soldiers *

Cheyenne

* 

I Dog Soldiers sono una delle più antiche confraternite di guerrieri del popolo cheyenne ed era comune anche nelle altre nazioni dei Nativi delle grandi pianure: Lakota, Arapaho, Kiowa, Comanche 

“Lance non può permettersi di parlare senza soppesare le parole, perché lui è la voce del suo popolo, sia che parli a un giornalista o a un amico, sia che prenda la parola alle Nazioni Unite a Ginevra. E allora ti rendi conto del peso enorme che è costretto a sopportare come poeta e come ‘tsistsistas’, il vero nome del popolo Cheyenne, che nella lingua tribale definisce ‘l’essere umano’. Lance Henson, inoltre, parla con la gentilezza tipica di chi è abituato a controllare la propria rabbia, di chi sa quanto male possano fare le parole: per questo egli le padroneggia, ordinate e nitide, come il suo inglese colto e perfetto.

Perché lo Cheyenne Lance Henson è una delle grandi voci della letteratura americana contemporanea e lo dimostrano le innumerevoli traduzioni delle sue opere, delle sue poesie che appaiono perfino nelle antologie scolastiche italiane, quale unico rapprsentante, insieme a Walt Whitman, della poesia nordamericana”

(Auro Basilicò, Prefazione a Canto di rivoluzione). 

 

 

 

Lance Henson, il poeta cheyenne. I libri e le battaglie


«Siamo noti come cheyenne perché così ci chiamavano i lakota: quando gli esploratori inglesi mappavano il West intorno al 1860, noi tsitsistas non parlammo con loro, puzzavano troppo, e così venimmo schedati con quel nome». Così spiega Lance Henson: poeta, pubblicato in molti paesi e alfiere (senza armi) del suo popolo. 60 anni ben portati, è cresciuto a Calumet in Oklahoma, proprio nel gruppo dei «dog soldiers», cioè dei guerrieri e poeti. Professa il culto della «Chiesa dei nativi» ed è stato osservatore e relatore alla «Conferenza delle Nazioni unite sui popoli indigeni» a Ginevra, dal1'88. «Siamo indiani delle pianure e originariamente abitavamo nella zona che voi chiamate Canada. Oggi noi cheyenne meridionali, una delle 300 tribù sopravvissute ai massacri, siamo ridotti a circa 11 mila. La nostra lingua si insegna ancora, difendiamo le nostre cerimonie e i legami con le piante e le stagioni, conserviamo un'organizzazione sociale con 44 capi». Henson ha 4 figli. Uno di loro, Michael («woheiv» cioè «stella del mattino») ha 13 anni: nacque nell'anniversario di Wounded Knee mentre Zoe («Maheyuno» che vuol dire «quando lo spirito della medicina si siede») di 5 anni è nata il 29 novembre, un altro anniversario: il massacro di Sand Creek (1864). Qualche anno prima, sempre il 29 novembre, Lance Henson ebbe una visione e scrisse Le poesie del corvo che con altri poemi «nella lingua del nemico» sono andate a comporre Canto di rivoluzione: sarà ristampato in gennaio (dalla Biblioteca dell'immagine di Pordenone) con il titolo Sand Creek. Altri suoi versi sono stati raccolti in Traduzioni in un giorno di vento (La rosa, 2001). Chi vuole scrivergli lo trova su lhenson@libero.it: è spesso in Italia anche per letture pubbliche dei suoi versi.

 

 

 
 
 

Il Mobbing per J Trudell

Post n°25 pubblicato il 18 Maggio 2007 da Somwolf

"Il Mobbing viene organizzato ai danni di inermi cittadini, abusando di loro, della loro onestà, lealtà, semplicità, pazienza, salute e libertà. Ciò non può non fare ricordare gli indiani d'America quando lentamente furono privati quasi completamente di ciò che era loro: "...Tutto ciò che conoscono è come agire in modo repressivo, brutale.....Potere.....noi siamo parte naturale della terra. Siamo un'estensione della terra, non siamo separati da essa. Ne siamo parte. La terra è nostra madre. La terra è uno spirito e noi siamo un'estensione di quello spirito. Noi siamo spirito. Noi siamo potere. Vogliono farci credere che dobbiamo credere in loro e dipendere da loro e aderire a quelle identità da consumatore e a quelle identità religiose e a quelle identità politiche e a quelle identità razziali. Ci vogliono separare dal nostro potere. Vogliono separarci da ciò che siamo".

 
 
 

Trudell J. : "la politica...

Post n°24 pubblicato il 14 Maggio 2007 da Somwolf

"Non credo più nella politica poiché la politica è uno strumento del Potere oppressivo e non c'è speranza di farcela".

 
 
 
Successivi »
 
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963