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Libri da regalare

Post n°173 pubblicato il 24 Dicembre 2007 da ilvillage
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Sono andato un po' in giro, nei giorni scorsi, a cercare libri da regalare.

E siccome non avevo precedentemente deciso cosa regalare e a chi, ho comprato tutto quello (non tutto, quasi) che mi incuriosiva, attraeva; insomma, tutto quello (quasi) che avrei comprato per me.

Stamattina ho iniziato a fare le "assegnazioni" e mi sono accorto che, insomma, per me ne sono restati un bel po'. E che quelli che regalerò certo poi, me li farò prestare, e magari poi li ricomprerò per me.

C'è Filippo Timi e Andrea De Carlo, c'è Mike Bongiorno e Corrado Augias, c'è Beppe Severgnini e Fabio Volo, c'è Khaled Hosseini e Stefano Benni e Alex Zanardi e Umberto Galimberti e Diego De Silva; e Andrea Zanzotto e Ascanio Celestini (con dvd)...

Auguri a tutti (e a me) per vacanze natalizie di grandi letture!





 
 
 

Natale - Francesco De Gregori 1978

Post n°172 pubblicato il 20 Dicembre 2007 da ilvillage
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C'è la luna sui tetti e c'è la notte per strada
le ragazze ritornano in tram
ci scommetto che nevica, tra due giorni Natale
ci scommetto dal freddo che fa.
E da dietro la porta sento uno che sale
ma si ferma due piani più giù
un peccato davvero ma io già lo sapevo
che comunque non potevi esser tu

E tu scrivimi, scrivimi
se ti viene la voglia
e raccontami quello che fai
se cammini nel mattino e ti addormenti di sera
e se dormi, che dormi e che sogni che fai.
E tu scrivimi, scrivimi per il bene che conti
per i conti che non tornano mai
se ti scappa un sorriso e ti si ferma sul viso
quell'allegra tristezza che ci hai

Qui la gente va veloce ed il tempo corre piano
come un treno dentro a una galleria
tra due giorni è Natale e non va bene e non va male
buonanotte torna presto e così sia.

E tu scrivimi, scrivimi
se ti viene la voglia
e raccontami quello che fai
se cammini nel mattino e ti addormenti di sera
e se dormi, che dormi e che sogni che fai.






 
 
 

Fango - Lorenzo Cherubini Jovanotti - 2007

Post n°171 pubblicato il 15 Dicembre 2007 da ilvillage
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Io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo

sotto un cielo di stelle e di satelliti
tra i colpevoli le vittime e i superstiti
un cane abbaia alla luna
un uomo guarda la sua mano
sembra quella di suo padre
quando da bambino
lo prendeva come niente e lo sollevava su
era bello il panorama visto dall’alto
si gettava sulle cose prima del pensiero
la sua mano era piccina ma afferrava il mondo intero
ora la città è un film straniero senza sottotitoli
le scale da salire sono scivoli, scivoli, scivoli
il ghiaccio sulle cose
la tele dice che le strade son pericolose
ma l’unico pericolo che sento veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
il profumo dei fiori l’odore della città
il suono dei motorini il sapore della pizza
le lacrime di una mamma le idee di uno studente
gli incroci possibili in una piazza
di stare con le antenne alzate verso il cielo
io lo so che non sono solo

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

la città un film straniero senza sottotitoli
una pentola che cuoce pezzi di dialoghi
come stai quanto costa che ore sono
che succede che si dice chi ci crede
e allora ci si vede
ci si sente soli dalla parte del bersaglio
e diventi un appestato quando fai uno sbaglio
un cartello di sei metri dice tutto è intorno a te
ma ti guardi intorno e invece non c’è niente
un mondo vecchio che sta insieme solo grazie a quelli che
hanno ancora il coraggio di innamorarsi
e una musica che pompa sangue nelle vene
e che venire voglia di svegliarsi e di alzarsi
e smettere di lamentarsi
che l’unico pericolo che senti veramente
è quello di non riuscire più a sentire niente
di non riuscire più a sentire niente
il battito di un cuore dentro al petto
la passione che fa crescere un progetto
l’appetito la sete l’evoluzione in atto
l’energia che si scatena in un contatto

io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che non sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
io lo so che nn sono solo
e rido e piango e mi fondo con il cielo e con il fango

 
 
 

Santa Lucia - Francesco De Gregori - 1976

Post n°170 pubblicato il 13 Dicembre 2007 da ilvillage
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Santa Lucia, per tutti quelli che hanno occhi
e gli occhi e un cuore che non basta agli occhi
e per la tranquillità di chi va per mare
e per ogni lacrima sul tuo vestito,
per chi non ha capito.

Santa Lucia per chi beve di notte
e di notte muore e di notte legge
e cade sul suo ultimo metro,
per gli amici che vanno e ritornano indietro
e hanno perduto l'anima e le ali.

Per chi vive all'incrocio dei venti
ed è bruciato vivo,
per le persone facili che non hanno dubbi mai,
per la nostra corona di stelle e di spine,
per la nostra paura del buio e della fantasia.

Santa Lucia, il violino dei poveri è una barca sfondata
e un ragazzino al secondo piano che canta,
ride e stona perchè vada lontano,
fa che gli sia dolce anche la pioggia delle scarpe.




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Is there anybody alive out there?

Post n°169 pubblicato il 30 Novembre 2007 da ilvillage
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E così mercoledì sera ho partecipato per la ventunesima volta nella mia vita ad un concerto di Bruce.

Lo so che detta così può risultare un'apertura volutamente ad effetto.

Ma in realtà, a conti fatti, 21 volte in 27 anni non sono poi così... troppe; e poi ai concerti di Bruce non "si assiste", ma si partecipa, appunto.

Non sono qui per recensire. Chi c'era sa, chi non c'era si arrangia e non potrebbe certo, dalle mie parole, capire.

Tornando da Milano, come sempre, si chiacchiera, un po' per non addormentarsi, e un po' perchè proprio c'è voglia di rivivere e ricordare.

E allora, quello che ci viene da dire è che si vede che il Boss è felice, e questo rende felici anche noi. I suoi 58 anni sono, come si dice, portati bene, ma non nascosti.

Ma quello che ti resta dentro è la sensazione che, al di là dell'energia e dell'entusiasmo Bruce ha una specie di "luce" negli occhi, che ti arriva fin dentro al cuore.

E che scuote, smuove e commuove.

Insomma capisci che stai vivendo e condividendo un pezzo, un bel pezzo di vita vera.

Il resto è musica potente, parole cantate urlando in coro a squarciagola, e l'immagine "epica" di una banda di amici sul palco, che fanno festa assieme a qualche migliaio di amici la sotto...

L'appuntamento n. 22 è già fissato per il 25 giugno, di nuovo a Milano, ma questa volta allo stadio. In un mondo con così poche certezze, non è affatto poco....

 
 
 

The wall

Post n°168 pubblicato il 17 Novembre 2007 da ilvillage
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Il giovedì sera ho un impegno, e così registro Annozero e me la riguardo il giorno dopo.

Appena finito di guardarla (e dopo avere avuto non pochi moti di forte indignazione di fronte alle immagini, sempre terribili, degli scontri di Genova), vado a rivedere i giornali... deve essermi sfuggito qualcosa. Dopo una puntata così chissà che fiume di proteste indignate, chissà che coro di critiche al fazioso Santoro e alla sua pericolosa cricca di sovversivi...

Invece niente... non c'è nulla, non succede nulla.

E' questa la nuova tecnica? Basta veramente far finta di nulla.

Evidentemente si, basta.

Ricordo, al volo, e solo per rimanere su Genova, una puntata di blob e una documentatissima puntata di BluNotte.

Ma nulla succede anche dopo puntate espolosive di Report (e si badi che non sto parlando di Striscia o delle Iene, che pure qualche merito "giornalistico" lo avrebbero pure).

Quanto a Genova, continuo a chiedermi come abbiano fatto a continuare a, non dico governare, ma semplicemente a dormire tranquilli, i responsabili di quel disastro.

Forse hanno rimosso, si sono autoconvinti di non avere responsabilità, sono riusciti a ripulire la loro anima, magari continuando a guardarsi intorno per cercare a chi dare la colpa....

 
 
 

Tutori! Di che?

Post n°167 pubblicato il 13 Novembre 2007 da ilvillage
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Domenica mattina il notiziario di Radio Capital da questa notizia: "Due autobus di tifosi della Lazio e della Juventus si incontrano per caso in un Autogrill. Si scatena una rissa, durante la quale muore un tifoso, pare per un colpo di arma da fuoco". Dopo poco la notizia viene "completata" specificando che il colpo è stato probabilmente espoloso da un poliziotto.

Come poi è in realtà andata lo sappiamo (?) dalle cronache.

Mi pongo alcune domende:

1) Cosa mai avrà in testa un poliziotto che spara con queste modalità?
2) Perchè ci vuole tanto per "ricostruire la dinamica dei fatti"?
3) A quelle teste d'uovo che hanno gestito in questo modo la diffusione della notizia non era venuto in mente cosa sarebbe... diciamo "potuto succedere"?

E adesso gli "organi di stampa" sono tutti lì a nascondere la mano. E nessuno dice nulla (o se lo dice, loro non fanno passare la notizia).

Ho come la sensazione che non si aspettasse altro. Per una volta che il "calcio" c'entrava solo di striscio...


 
 
 

Un libro e un film

Post n°166 pubblicato il 06 Novembre 2007 da ilvillage
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In attesa di ritrovare la voglia di mettermi a scrivere "seriamente", eccomi a consigliare al volo un libro e un film.

Il libro si intitola "Rabbia" ed è l'ultima fatica (come si dice) di Chuck Palahniuk.

Secondo me è il più "geniale" dai tempi dell'esordio folgorante di Fight Club (che, tanto per darvi la possibilità di "parametrare" il mio giudizio, è un piccolo capolavoro).

Insomma, intuizioni sorprendenti, stile inedito, in uno scenario (im)probabile.

Per chi vuole una vera "recensione", eccola qua.

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Il film, invece l'ho visto ieri sera, ed è il celebrato e premiato "La vita degli altri".

Lo so che sono in ritardo, ma, come i più attenti sapranno, io non vado al cinema ma mi guardo (proiettati su grande schermo casalingo) dvd a noleggio, per cui le mie "recensioni" (che non sono recensioni, ma consigli... perentori) sono dedicate a chi "se li è persi".

Per chi non si fida ecco una bella e dettagliata recensione.






 
 
 

Stivali milionari (in lire...)

Post n°165 pubblicato il 22 Ottobre 2007 da ilvillage
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Sull'ultimo numero dell' Espresso, nella rubrica "società", si legge di un paio di stivali in coccodrillo verde con tacco a spillo, da 14mila e 500 euro...

Fatto salvo il diritto dell'azienda a produrli e venderli, e di qualcuno a comprarli e calzarli, non so perchè, ma mi sembra che nell'esistenza stessa di un oggetto come questo, ci sia qualcosa di profondamente "sbagliato".

Non so esprimerlo, ma non è legato solo a prezzo, o al lusso... non provo la stessa sensazione nei confronti di altri oggetti... oggettivamente assurdi e anche molto più costosi...

Ma il fatto che si possa pensare di camminare con ai piedi qualcosa che costa come una utilitaria, o come la spesa o l'affitto di un anno (o, per qualcuno come la spesa E l'affitto di un anno)... non so...



 
 
 

Qualcuno era comunista (Giorgio Gaber)

Post n°164 pubblicato il 20 Ottobre 2007 da ilvillage
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In questi tempi così euforici per la nascita del PD, non so perchè, ma mi torna in mente Gaber, e una delle sue più belle e commoventi "canzoni"...

Qualcuno era comunista perché era nato in Emilia.
Qualcuno era comunista perché il nonno, lo zio, il papà. ... la mamma no.

Qualcuno era comunista perché vedeva la Russia come una promessa, la Cina come una poesia, il comunismo come il paradiso terrestre.

Qualcuno era comunista perché si sentiva solo.

Qualcuno era comunista perché aveva avuto una educazione troppo cattolica.

Qualcuno era comunista perché il cinema lo esigeva, il teatro lo esigeva, la pittura lo esigeva, la letteratura anche... lo esigevano tutti.

Qualcuno era comunista perchè "la storia è dalla nostra parte"!

Qualcuno era comunista perché glielo avevano detto.

Qualcuno era comunista perché non gli avevano detto tutto.

Qualcuno era comunista perché prima… prima…prima… era fascista.

Qualcuno era comunista perché aveva capito che la Russia andava piano, ma lontano.

Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona.

Qualcuno era comunista perché Andreotti non era una brava persona.

Qualcuno era comunista perché era ricco ma amava il popolo.

Qualcuno era comunista perché beveva il vino e si commuoveva alle feste popolari.

Qualcuno era comunista perché era così ateo che aveva bisogno di un altro Dio.

Qualcuno era comunista perché era talmente affascinato dagli operai che voleva essere uno di loro.

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di fare l’operaio.

Qualcuno era comunista perché voleva l’aumento di stipendio.

Qualcuno era comunista perché la rivoluzione oggi no, domani forse, ma dopodomani sicuramente.

Qualcuno era comunista perché la borghesia, il proletariato, la lotta di classe...

Qualcuno era comunista per fare rabbia a suo padre.

Qualcuno era comunista perché guardava solo RAI TRE.

Qualcuno era comunista per moda, qualcuno per principio, qualcuno per frustrazione.

Qualcuno era comunista perché voleva statalizzare tutto.

Qualcuno era comunista perché non conosceva gli impiegati statali, parastatali e affini.

Qualcuno era comunista perché aveva scambiato il materialismo dialettico per il Vangelo secondo Lenin.

Qualcuno era comunista perché era convinto di avere dietro di sé la classe operaia.

Qualcuno era comunista perché era più comunista degli altri.

Qualcuno era comunista perché c’era il grande partito comunista.

Qualcuno era comunista malgrado ci fosse il grande partito comunista.

Qualcuno era comunista perché non c’era niente di meglio.

Qualcuno era comunista perché abbiamo avuto il peggior partito socialista d’Europa.

Qualcuno era comunista perché lo Stato peggio che da noi, solo in Uganda.

Qualcuno era comunista perché non ne poteva più di quarant’anni di governi democristiani incapaci e mafiosi.

Qualcuno era comunista perché Piazza Fontana, Brescia, la stazione di Bologna, l’Italicus, Ustica eccetera, eccetera, eccetera...

Qualcuno era comunista perché chi era contro era comunista.

Qualcuno era comunista perché non sopportava più quella cosa sporca che ci ostiniamo a chiamare democrazia.

Qualcuno credeva di essere comunista, e forse era qualcos’altro.

Qualcuno era comunista perché sognava una libertà diversa da quella americana.

Qualcuno era comunista perché credeva di poter essere vivo e felice solo se lo erano anche gli altri.

Qualcuno era comunista perché aveva bisogno di una spinta verso qualcosa di nuovo. Perché sentiva la necessità di una morale diversa. Perché forse era solo una forza, un volo, un sogno; era solo uno slancio, un desiderio di cambiare le cose, di cambiare la vita.

Sì, qualcuno era comunista perché, con accanto questo slancio, ognuno era come... più di sé stesso. Era come... due persone in una. Da una parte la personale fatica quotidiana e dall’altra il senso di appartenenza a una razza che voleva spiccare il volo per cambiare veramente la vita.

No. Niente rimpianti. Forse anche allora molti avevano aperto le ali senza essere capaci di volare... come dei gabbiani ipotetici.

E ora? Anche ora ci si sente come in due. Da una parte l’uomo inserito che attraversa ossequiosamente lo squallore della propria sopravvivenza quotidiana

e dall’altra il gabbiano senza più neanche l’intenzione del volo perché ormai il sogno si è rattrappito.

Due miserie in un corpo solo.



 
 
 

Sul forum di Andrea De Carlo

Post n°163 pubblicato il 18 Ottobre 2007 da ilvillage
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In questi giorni mi sono ritrovato a scrivere delle cose sul forum di Andrea De Carlo.

La "discussione" è bella e animata, ed impreziosita da commenti dello scrittore.

L'argomento ha a che fare con quello che ho scritto nel post precedente.

Qualcuno scriveva della delusione di iniziare a pensare che non si può ormai più fare nulla per migliorare una situazione ormai incancrenita.

Io ho riportato quanto avevo scritto nel post e qualcuno mi ha risposto e allora ecco cosa ho aggiunto oggi:

Non c'è veramente ormai più nulla da fare per questa nostra italietta (ma anche guardandosi un po' intorno...)???

Non so, ma nei momenti di maggior ottimismo penso che qualunque forma di miglioramento non possa che passare attraverso l'iniziativa individuale. Ora, parlo di me stesso e questo può sembrare un lodarsi fuori luogo.

Ma vuole essere in realtà solo un modo per dire che SI PUO'. Ad esempio si può avere una piccola attività mettendo in regola i dipendenti e pagando le tasse. Si possono scambiare due chiacchiere con l'autista del carro attrezzi che mi ha recuperato l'auto rotta, vivendo per qualche minuto un ristoratore episodio di "contatto umano" (e anche col capofficina che me l'ha riparata).

Insomma, cerco di non dimenticarmi mai (soprattutto nei momenti "cruciali") la chiusura di "Mi fa male il mondo" di Giorgio Gaber, un insegnamento veramente "rivoluzionario" : "Bisogna assolutamente trovare il coraggio di abbandonare i nostri meschini egoismi e cercare un nuovo slancio collettivo magari scaturito proprio dalle cose che ci fanno male, dai disagi quotidiani, dalle insofferenze comuni, dal nostro rifiuto! Perché un uomo solo che grida il suo no, è un pazzo. Milioni di uomini che gridano lo stesso no, avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo."

Per chi volesse seguire il forum, questo è il link

 
 
 

Grazie

Post n°162 pubblicato il 08 Ottobre 2007 da ilvillage
Foto di ilvillage







Stamattina verso le 10, uscendo dal pronto soccorso dell’ospedale della mia città, io e mio padre abbiamo ringraziato infermieri e medici e una sorta di divertito stupore si è dipinto sui loro visi...

Allora ho pensato che forse il motivo di quello stupore è perchè di solito nessuno ringrazia, andandosene dall’ospedale, un posto dove, come minimo ti hanno risolto un problema, e, in certi casi ti hanno addirittura salvato la vita!

E poi ho pensato a tutti quelli che invece sono prontissimi a denunciare, a correre dall’avvocato, a rilasciare dichiarazioni alla stampa...

Mi infastidisce questo assurdo mondo dove nessuno è gentile, dove qualunque pretesto è buono per far polemica, dove siamo talmente disabituati alla cortesia che un gesto ovvio e normale come ringraziare e salutare, ben che vada suscita stupore e meraviglia...





 
 
 

1° ottobre

Post n°161 pubblicato il 01 Ottobre 2007 da ilvillage
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Quando andavo a scuola io, oggi era il primo giorno di scuola.

Per me il primo ottobre è legato a quelle emozioni e a quegli odori (l'astuccio...).

Auguri a tutti i Remigini (come li chiamava il Mago Zurlì).

Il 1° ottobre è anche legato ad un fatto triste, ma di questo preferisco non parlarne...




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Chissà in quanti saremo?

Post n°160 pubblicato il 28 Settembre 2007 da ilvillage
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Quando sarà mezzanotte, chissà in quanti saremo ad avere trascorso quasi un'oretta di questo 28 settembre, col libretto dei testi in mano e il cd nell'impianto, volume adeguato a scoprire la nuova "fatica" del boss...

Com'è non ve lo dico (che se non siete di quelli, allora...)

Fra due mesi esatti, comunque, costi quel che costi si va a Milano!



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Nel mondo ci sono solo due tipi di persone: quelle che adorano Bruce Springsteen e quelle che non l'hanno mai visto in concerto. (Larry Katz, Boston Herald)



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Fuori stagione!!!

Post n°159 pubblicato il 20 Settembre 2007 da ilvillage
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Del tutto, fuori stagione!

Oggi, a quasi 3 mesi di distanza dal mio compleanno (dopo) ho ritirato il mio regalo. Nel senso del regalo che, dopo attente ed approfondite riflessioni, mi sono fatto (a me medesimo...).

E' un regalo fuori stagione, non solo, perchè arriva appunto quando già 3 mesi del mio ... esimo anno se ne sono già andati (un quarto), ma anche perchè è proprio... fuori stagione.

E' però un regalo importante; un gesto di fiducia sul mio futuro e allo stesso tempo un grande aggancio al passato...

Insomma, cosa mi sarò mai regalato?

Nessuno, dico NESSUNO di quelli a cui avevo proposto l'indovinello, ha indovinato. E sto parlando di chi mi conosce personalmente da sempre...

Beh, insomma, perchè mai dovrei dirlo qui?

Non so... per ora non lo dico... domani, forse, chissà...


PS - l'immagine non c'entra nulla...

 
 
 

Fine estate in dvd

Post n°158 pubblicato il 06 Settembre 2007 da ilvillage
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Con il ritorno delle serate... fresche e bagnate, è ripresa la mia "stagione cinematografica".

Tre dvd in tre serate, sono decisamente un buon inizio.

Lunedì, quando avevo già in mano "Inland Empire", spaventato (lo ammetto) dai 172 minuti di durata ho ripiegato su "Scrivimi una canzone".

E mai ripiego fu più gradevole. Il film è divertentissimo, ben scritto e benissimo interpretato, con sviluppi non banali... I due protagonisti sono interpretati da due tra i miei attori preferiti (il "mio alter ego" Hugh Grant e la meravigliosa Drew Barrymore). Insomma, cosa volere di più per la ... riaperturta di stagione? CONSIGLIATISSIMO

Martedì riporto il dvd e, di slancio mi ... lancio su "Lettere da Iwo Jima".
Ho molto apprezzato la "visione USA" di "Flags of our fathers" e devo dire che avevo grandi aspettative nei confronti della "visione Giapponese". Il film è molto bello, ma non raggiunge l'altro. Quasi che Clint Eastwood (e i suoi sceneggiatori) avessero avuto qualche difficoltà a penetrare completamente la visione giapponese del conflitto. Resta comunque una indispensabile descrizione dell'assurdità immane di ogni guerra, da qualsiasi parte... DA VEDERE

Mercoledì, deciso a prendermi una sera di riposo, riporto il dvd e... mi faccio un giretto distratto tra gli scaffali e... cado di nuovo in tentazione!

Inland Empire non è ancora disponibile, ma occhieggia poco sotto "Borat".
Attratto, lo ammetto, dagli 80minuti di durata (ero un po' stanco da una giornata di lavoro piuttosto intensa) mi lascio abbindolare dal ricordo di qualche copertina divertente all'epoca delle uscite un sala, e dalla speranza di fare qualche "risata intelligente", ma...
Il film non solo non fa ridere, ma nemmeno riflettere e nemmeno sembra intelligente... DA EVITARE

E stasera? Chissà....




 
 
 

Franklin e Fidel

Post n°157 pubblicato il 23 Agosto 2007 da ilvillage
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Qualche giorno fa ho visto il film "Comandante" di Oliver Stone.


Si tratta del "sunto" di 3 giorni che il regista ha trascorso a Cuba, in compagnia di Fidel Castro, parlando con lui e registrando le conversazioni.


Il film è aperto da una citazione che non conoscevo, e che mi ha molto colpito.


E' di Benjamin Franklin che dice:

"Chi è pronto a dar via le proprie libertà fondamentali per comprarsi briciole di temporanea sicurezza non merita né la libertà né la sicurezza."


In questi tempi di leggi speciali l'ho trovata attuale in modo quasi sconcertante.


Credevo si trattasse di una frasetta semidimenticata... poi scopro che si trova incisa (leggermente modificata) su una targa nel basamento della Statua della Libertà....





 
 
 

La pioggia prima che cada.

Post n°156 pubblicato il 18 Agosto 2007 da ilvillage
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Ho letto un libro bellissimo, con un titolo... ancora più bello.

"La pioggia prima che cada" di Jonathan Coe è così intriso di struggente malinconia, che non mi sentirei di consigliarlo a chi cerca una lettura d'evasione, nella più classica tradizione estiva.



Ma è così pieno di vita, anzi di vite (e dunque di morti), ed è, soprattutto, così ben scritto che al termine Rosamond, Beatrix, Thea, Imogen, Rebecca e tutte le altre ti sembra di averle conosciute veramente...


Jonathan Coe
La pioggia prima che cada
Feltrinelli

 
 
 

Io sto con Vale - 2° parte

Post n°155 pubblicato il 15 Agosto 2007 da ilvillage

Allora, come dicevo, il discorso è un po' articolato.

Provo a spiegarmi. (anche se mi sembra che, al di la di una banale considerazione mossa soprattutto da un generico sentimento di "rivalsa", l'argomento interessi poco ai miei lettori...)

Molto semplicemente il problema sta proprio nelle regole.

Le tanto invocate regole "che tutti devono seguire", sono paradossalmente proprio le prime responsabili della situazione grazie alla quale chiunque inizia a intravvedere la possibilità di guadagnare (ricordiamo che la presunta evasione di Vale inizia nel 2000, quasi ad inizio carriera) cerca subito un modo "legale" di risparmiare sulle tasse.

Ed eccoci al problema delle regole.

I personaggi molto in vista, generalmente, si attengono alle cosiddette regole, che permettono di aprire società in paradisi fiscali, avere residenze in nazioni fiscalmente più compiacernti (ma solo coi ricchissimi... provate voi a chiedere la residenza a Montecarlo... o magari solo a San Marino).

I nomi li fanno tutti, in questi giorni...

Certo, da Vale, senza macchia e senza paura, ci sarebbe piaciuto aspettarci un attegiamento da Robin Hood.

Ma non dimentichiamo che attorno al suo... polso ruotano interessi di decine (forse centinaia) di persone, e l'ipotesi di una bella banda di Robin Hood, fa sorridere solo a pensarla.. (Gibo= Fra' Tuck?... E Lady Marian? Ah, già, per quella parte è pronta la Canalis....)

E siccome, alla fine, Vale ha preso residenza a Londra (e non a "Paperopoli"), adesso il gioco sta nel vedere se le "regole" sono state seguite o no.

Forse si sarà capito, ma io ritengo che queste "regole" siano sbagliate. Questa differenza di trattamenti sia iniqua.

E chissà se i vari moralizzatori hanno una idea precisa del perchè queste regole esistano.

Il fatto che "inducano" a trovare escamotage per pagare meno tasse, sarà una conseguenza delle regole stesse, o la premessa sulla quale sono state ideate?

Per intenderci, a 70mila euro a mq chi abiterebbe a Montecarlo senza degna contropartita?

Insomma io risiedo in Italia, pago tutte le tasse che devo, Vorrei che tutti le pagasero, e al contempo sono un tifoso del Vale pilota e mi sta anche simpatico come persona. E non mi sento in grave contraddizione con me stesso.

Chiudo con una piccola segnalazione sulla mala fede giornalistica che si è scatenata in questi giorni contro Valentino: qualche gg fa un quotidiano lodava il fatto che un altro pesarese illustre, Massimo Ambrosini, fosse più virtuoso del Vale, perchè lui, bravo, continua a risiedere a Pesaro. Ma è evidente che per i calciatori è impossibile trasferire la residenza altrove, visto che giocano tutte le partite (o quasi) nella nazione del loro club, e si allenano tutti i giorni.

Eh, lo so, qualcuno dirà (e con ragione) che sono interista...

PS - per fernandez1983 - il tuo commento al post precedente non meritava nemmeno una risposta, ma io sono gentile, e due righe te le ho dedicate.

Poi, visto che l'avevo "promesso" a tutti, ho approfondito e spero di essere stato esauriente...

 
 
 

Io sto col Vale!

Post n°154 pubblicato il 10 Agosto 2007 da ilvillage
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Il ragionamento è un po' articolato, e adesso non ho tempo.

Ma voglio ribardirlo subito: io sto col Vale!

Da tifoso, certo, ma anche da attento osservatore delle "cose del mondo", politica ed economia incluse.

Tornerò presto a spiegarmi.

Intanto perchè chi passa non mi dice la sua?


PS - se non sapete di cosa sto parlando, allora vuol dire che non avete titolo per parlarne...



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