Mettere all’indice qualcuno, sottoporlo al pubblico ludibrio e alla schedatura – come fa Beppe Grillo sul suo blog – è sempre un meccanismo pericoloso.
Ancor più pericoloso se a praticarlo è il leader di un partito politico che in questo momento rappresenta quasi un terzo del Paese.
Antidemocratico e addirittura squadrista se lo si fa dal megafono di riferimento del proprio partito, un blog che ogni giorno viene letto e diffuso da milioni di utenti.
Oggi Grillo attacca la giornalista dell’Unità, Maria Novella Oppo, inaugurando la rubrica “Giornalista del giorno”: foto segnaletica e populismo per screditare chi, semplicemente, non la pensa come il leader dei Cinque Stelle.
Un metodo rodato, tipico delle peggiori dittature della Terra: non c’è nessuna democrazia nella demonizzazione dei propri avversari. Non c’è critica che tenga e non si fa un buon servizio ai propri elettori, che sono a loro volta vittime di “sloganismo demagogico”, in operazioni di questo tipo.
Non è la prima volta che Beppe Grillo attacca la stampa utilizzando strumentalmente il tema dei “giornalisti casta e servi del potere”: la spada del novello censore non ha risparmiato nemmeno i precari, i più esposti e meno tutelati del sistema giornalistico italiano.
Oggi è la volta di Maria Novella Oppo: a lei e a tutta la redazione dell’Unità va la solidarietà di Esse.
Sinistra vuol dire rispetto dei propri avversari, del lavoro e della libertà di opinione. Sempre.
Diversamente parliamo di fascismo, e questo non possiamo tollerarlo.
Valeria Calicchio - Esse blog.it
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