OTTOBRE ROSSO.

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L’irresistibile leggerezza del debito
Se Omero avesse con­ce­pito l’Odissea nel 2013, pro­ba­bil­mente non avrebbe scelto la roc­cia per descri­vere la com­po­si­zione «dell’immane maci­gno (…) che Sisifo (…) facendo forza con ambe le mani ed i piedi su su fino alla vetta spin­geva, ma quando già supe­rava la cima, lo cac­ciava indie­tro una forza». “Sisifo” è oggi infatti ogni cit­ta­dino, fami­glia ed impresa che da quasi cin­que anni si spe­ri­menta inin­ter­rot­ta­mente con stra­te­gie di recu­pero eco­no­mi­che, impren­di­to­riali e psi­co­lo­gi­che, di fronte al più vio­lento e deva­stante dis­se­sto eco­no­mico e reces­sivo ini­ziato nell’agosto del 2008. “Sisifo” per­ché se gra­zie al volano pla­ne­ta­rio dell’interconnessione economico-finanziaria, cit­ta­dini ed imprese hanno bene­fi­ciato e si sono arram­pi­cati per tassi di svi­luppo e di benes­sere dif­fuso e mul­ti­di­men­sio­nale un tempo proi­bi­tivi per eco­no­mie a corta git­tata, da quello stesso domino glo­ba­liz­zato sono poi stati tra­volti. A fronte di spesso evo­cati buchi neri quali la disoc­cu­pa­zione e la reces­sione, un altro blac­khole com­pone e anima il diso­rien­tante maci­gno dell’ “odis­sea eco­no­mica”: quello dei titoli di cre­dito pro­te­stati. Per un valore com­ples­sivo di 3,4 miliardi di euro, sono 1.408.071 le levate di pro­te­sto del 2012: come a dire che ognuno di noi ha in tasca un debito ine­vaso di 57 euro (Istat, 2013). I vaglia cam­biari o pagherò e le cam­biali tratte accet­tate, in cre­scita rispetto al 2011 (+5,3%), rap­pre­sen­tano con il 73,4%, il titolo di cre­dito pro­te­stato che mag­gior­mente col­pi­sce la sol­vi­bi­lità di chi si è inde­bi­tato. Inse­guono a distanza gli asse­gni che sono il 22,2% dei titoli pro­te­stati – in dimi­nu­zione sul 2011 (-8,5%) e infine le cam­biali tratte non accet­tate (4,4%), in calo ten­den­ziale dello 0,5%. L’affanno nell’onorare le sca­denze di paga­mento, che non rispar­mia la cit­ta­di­nanza ma nean­che le imprese, rivela un’asfissia eco­no­mica che strozza con sem­pre mag­gior evi­denza pro­prio i pic­coli paga­tori: aumenta infatti il numero di pro­te­sti, ma ne dimi­nui­sce l’importo medio (-9,3% rispetto al 2011), con un calo gene­ra­liz­zato che ha coin­volto 15 regioni su 20. Il 41,3% dei titoli di cre­dito pro­te­stati non supera i 500 euro (+0,7 punti sul 2011) e il 25,5% sta­ziona fra i 500 e i 1.500 euro (+1,3% sul 2011). Sono il Sud (33,4%) e il Cen­tro (25,0%) le ripar­ti­zioni geo­gra­fi­che con il mag­gior numero di pro­te­sti levati nel 2012 (rispet­ti­va­mente 469.845 e 351.444), seguite dal Nord-Ovest (20,7%), dalle Isole (11,9%) e dal Nord-Est (9,0%). Il pre­oc­cu­pante pri­mato dell’ammontare medio più ele­vato spetta alle Mar­che (2.937 euro con­tro i 2.412 a livello Ita­lia), che pre­ce­dono il Molise (2.876), la Lom­bar­dia (2.823) e il Veneto (2.798). Sono invece i 1.714 euro della Ligu­ria l’importo medio più «contenuto». (…) La ver­sione inte­grale dell’articolo è su www​.sbi​lan​cia​moci​.info red. - il manifesto