TuLuceIoDiamante

-Urlo iniziale per la confusione mentale nel provare solo a riassumerlo.-

E' il rumore del mio battito cardiaco come la voce roca di Kurt Cobain quando mi dice che devo smetterla di far l'angelo con lui o finirò per cambiargli la vita.

E' l'attimo in cui senti la musica far parte di te, sfiorarti le neve dicendoti che sotto pelle, ha bisogno di te, le parole della canzone scritta per te.

E' la canzone che Jim Morrison non è riuscito a scrivere prima di morire, l'ultima siringa dei nostri Sid e Nancy londinesi, come ci chiamavan tutti.

E' quel secondo prima di lasciarti andare al tempo,al correre tra i secondi ritrovandosi a combattere coi minuti,a morire con le poche ore che riesco a incontrare quando sto con lui. Il tempo non basta mai.

E' quel secondo dopo l'essermi lasciata andare,dove l'istinto non può niente contro il contegno,dove le sue labbra,le sue mani vorrei fossero i miei soli vestiti.

E' l'agitazione prima di vederlo,quando a lavoro il pomeriggio so che appena uscirò metterò piede fuori e lo vedrò e lui non saprà ancora che lo starò guardando già da un po'.

E' tutti gli insostenibili minuti prima di sentirlo che si fanno pesanti,quasi a colpirmi le gambe,a distruggermi lo stomaco,a fermarmi il respiro.

E' il controllo che perdo della mia mente appena il suo pensiero vi trova casa,perchè non solo mi ha preso l'istinto ma ha anche preso la ragione e troppe volte me stessa.

E' quella folata di vento che mi sospinge e si diverte a scoprirmi il viso,a modellarmi gli zigomi come neanche le lacrime sono state capaci di fare.

E' lo scuotimento dell'animo che sento ogni volta che spara le sue frasi, sentirsi come a woodstock in una stanza di pochi metri quadrati.

E' I don't wonna miss a thing a palla mentre guardiamo il soffitto sul nostro letto sfatto, sfatti.

Son...o gli occhi che s'accendono solo con l'interruttore che ha  sulle labbra, chiedersi perchè non ha le ali come gli altri angeli.

E' le nostre vite, le nostre trame, libri identici di due autori sconosciuti, presi a caso dalla biblioteca di periferia, tra l'odore di fogli ed inchiostro, di asfalto bagnato e viole.