TARTARUGHE

...tutto ciò che ha a che fare con le tartarughe...

 
 

NOTA

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Non sono un veterinario e questo è un Blog Amatoriale, pertanto, malgrado la cura posta nella raccolta del materiale, non posso assumermi la responsabilità totale delle informazioni riportate. In caso di seri problemi riguardanti la salute delle tartarughe, consiglio sempre e comunque di rivolgersi a persone qualificate e competenti.
Inoltre, molto del materiale presente è frutto di ricerche sul web, pertanto esiste la possibilità che nel blog siano state pubblicate foto o testi senza il consenso dell'autore o proprietario del diritto.
Se questo dovesse avvenire, vi chiedo gentilmente di contattarmi e in breve tempo verrà rimosso tutto il materiale non autorizzato.
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IL BRANCO

immagine5 Testudo Hermanni :
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- Toro
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immagine5 Trachemys Scripta :
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 - Barracuda
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 - Orca
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LE MIE BELVE

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Messaggi di Giugno 2006

UN PO' DI CHIAREZZA ... E  DI POLEMICA

Post n°370 pubblicato il 30 Giugno 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Detenere testuggini non denunciate è illegale, questo è chiaro.
Chi possiede illegalmente una testuggine rischia multe molto salate (migliaia di Euro) ed addirittura il sequestro dell'animale...
D'accordo, ma detto questo vorrei riflettere sulla legislazione vigente.
Le tartarughe potevano essere denunciate entro il 31 dicembre 1995 presso la sede della forestale più vicina.
Tutte le nate dopo quella data dovevano essere denunciate dai possessori di genitori denunciati entro il 1995; gli stessi possessori possono cedere le tartarughe nate (dopo averne denunciato la nascita) a terzi, dichiarandone la CESSIONE.
Certo, riflettendoci la cosa ha un senso, dopotutto sono animali in via di estinzione, animali antichissimi che ovviamente hanno bisogno di essere tutelati...ma parliamoci caro... 
- ha senso che nessuno sia più in grado di regolarizzare la propria situazione dopo il 1995?
- Ha senso che di punto in bianco qualcuno si possa vedere portare via la propria tartaruga?
- Ha senso che questa legge abbia portato molte persone ad abbandonare i propri animali per paura di una multa?
No, non credo abbia senso...

 
 
 

Attesa per il 2010 la nascita della prima tartaruga clonata

Post n°369 pubblicato il 30 Giugno 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Giappone.Un gruppo di scienziati del Southeast Asian Fisheries Development Centre (SEAFDEC) ha annunciato di voler condurre una serie di studi preliminari per la clonazione di alcune tartarughe marine protette.
Il progetto, che dovra’ ottenere l’approvazione del governo giapponese, si rivela ambizioso e difficile, dal momento che le clonazioni animali fino ad ora sono state condotte prevalentemente su mammiferi. Secondo lo scienziato Ahmad Ali, del SEAFDEC, “stiamo raccogliendo il maggior numero di informazioni possibili, per poter presentare un progetto completo entro l’anno prossimo. Al momento ci stiamo concentrando sulla conservazione di sperma e tessuti”. Ali ha poi dichiarato che entro la meta’ del 2006 il gruppo chiedera’ formalmente dei finanziamenti statali al governo, e se le ricerche proseguiranno regolarmente, la prima tartaruga clonata nascera’ nel 2010. “Chiameremo esperti da tutto il mondo, e in particolare dall’Asia sud orientale”. Dal Turtle and Marine Ecosystem Centre (TUMEC) si avvertono perplessita’, ma anche fiducia e senso di urgenza. Il direttore Kamarrudin Ibrahim sostiene che “gli scienziati incontreranno notevoli difficolta’ prima di sviluppare una tecnica che permetta una clonazione sicura di rettili. Il dipartimento comunque incoraggia e promuove tutti i progetti che mirano alla protezione delle specie in via d’estinzione, quindi anche progetti di clonazione”.

 
 
 

Post N° 368

Post n°368 pubblicato il 30 Giugno 2006 da G_ietta
 

 
 
 

Post N° 366

Post n°366 pubblicato il 30 Giugno 2006 da G_ietta
 

 
 
 

Lo sapevate che...

Post n°364 pubblicato il 30 Giugno 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

... la tartaruga verde (per intenderci: quella di Nemo) sa orientarsi secondo una "bussola astronomica" naturale?
E' capace di attraversare l'oceano, viaggiando anche per 6000 Km, per deporre le uova (spesso più di 100) nello stesso posto in cui è nata: questo fenomeno si chiama "homing", cioè ritorno a casa.

 
 
 

DIFFERENZE TRA TARTARUGHE PALUSTRI E TERRESTRI

Post n°363 pubblicato il 30 Giugno 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Le tartarughe palustri hanno le dita separate (e non unite come nelle terrestri) che sono tra loro collegate da alcune membrane che facilitano il movimento natatorio.
Alcune specie hanno un collo molto lungo che permette loro di girarsi per afferrare una preda o del cibo.
Bisogna maneggiare le tartarughe con molta cura, poiché la giuntura tra cranio e la prima vertebra cervicale è costituita solamente da due fasce articolari. Le manipolazioni brusche possono causare delle lesioni irreversibili. La lingua è abbastanza carnosa e poco mobile. Inoltre le tartarughe palustri hanno delle pupille mobili e una buona vista.
Generalmente vivono meno rispetto alle terrestri e cioè circa 25-30 anni sebbene alcuni esemplari possono vivere molto di più.

 
 
 

...LEGGENDO QUA E LA'...

Post n°362 pubblicato il 29 Giugno 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

La tartaruga Testudo Hermanni è la specie più comune di tutte le tartarughe del Mediterraneo, nonché l'unica vera Tartaruga Terrestre italiana. Vive prevalentemente al nordest della Spagna, al sud della Francia, al nordest dell'Italia e su alcune isole del Mediterraneo. E' un animale abbastanza robusto e può adattarsi in ambienti umidi o secchi, l'importante che siano caldi. E' docile, simpatica, non ha bisogno di cure particolarmente impegnative o costose. Non meraviglia quindi che per molti anni la tartaruga è stata considerata come una specie ideale di animale domestico. Le Testudo Hermanni hanno il carapace con macchie nere che vanno al giallo anche se la brillantezza e lucentezza del giallo può affievolirsi con l'età, verso una colorazione più grigia e striata. Si trovano in natura in una vasta varietà di habitat come boschi, boscaglia, pascoli e fattorie.La Testudo Hermanni è stata suddivisa in due sottospecie: la Testudo Hermanni Hermanni (sottospecie occidentale) e la Testudo Hermanni Boettgeri (sottospecie orientale).
Durante l'ultimo secolo migliaia di queste tartarughe vennero strappate dal loro habitat dell'Europa sudorientale ed esportate nell'Europa nordoccidentale per fini commerciali. Questa popolarità sfortunatamente ha portato uno spopolamento dell'habitat perché gli esemplari venivano presi in libertà e non da allevamenti o in cattività e la sopravvivenza della specie non veniva tutelata in alcun modo. La maggior parte degli esemplari catturati morì in breve tempo non adattandosi al clima freddo e umido. A riparazione di questo scempio dieci anni fa la CEE introdusse specifiche leggi con il divieto di commercializzare questi animali non solo per tentare di risolvere il sopradetto problema ma anche per cercare di ripopolare alcune aree originali dove la Testudo Hermanni è quasi estinta.

 
 
 

Post N° 361

Post n°361 pubblicato il 29 Giugno 2006 da G_ietta
 

 
 
 

La tartaruga di scatola orientale ed occidentale

Post n°360 pubblicato il 29 Giugno 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Ordine: Chelonia
Secondario-ordine: Cryptodira
Famiglia: Emydidae
Sottofamiglia: Emydinae
Genere: Terrapene
Sottogeneri: La Carolina, Ornata, Coahuila e Nelsoni

"Tutte le tartarughe di scatola nordamericane appartengono nella famiglia di Emydidae delle tartarughe. Questa grande famiglia inoltre include i cursori, le tartarughe del programma e le tartarughe dello stagno da north-american e dall'Asia. Le tartarughe di scatola sono separate da tutte le altre tartarughe in questa famiglia nel genere, Terrapene. Contiene 4 specie, il ornata del T. Carolina, del T. ed il nelsoni raramente visto del T. ed
il coahuila del T.. Terrapene Carolina ha 6 sottospeci. Tutte le tartarughe di scatola hanno una cerniera (veda l'immagine su parte di sinistra da D. Senneke) sulle loro coperture o plastron inferiori. Le tartarughe di scatola mantenute il più comunemente poichè gli animali domestici sono Terrapene Carolina Carolina, T. il c. Carolina o la tartaruga di scatola orientale comune, triunguis del T. c. o la tartaruga di scatola ed il T. Tre-piantati c. principali o la tartaruga di scatola del litorale del golfo. Altre tre tartarughe di scatola in questo gruppo raramente sono viste come animali domestici perché hanno piccole gamme o sono difficili da effettuare. Sono la tartaruga di scatola della Florida o bauri del T. c., mexicana del T. c. e yucatana del T. c.. La tartaruga di scatola ornate occidentale, ornata di ornata di Terrapene è vista spesso nel commercio dell'animale domestico.
Le tre sottospeci comuni del T. Carolina abitano le zone vicino ai terreni boscosi e foraggiano sugli insetti, sulle viti senza fine, sulle lumache, sulle interlinee, sulla frutta caduta e sulle piante annuali. I semi di molte piante gradiscono l'uva di estate, ciliegi dolci e pokeweed hanno una percentuale migliore di germinazione quando attraversano il tratto digestivo della tartaruga di scatola. Le tartarughe di scatola possono essere un agente importante per dispersione del seme nell'ecosistema del terreno boscoso.
Le sottospeci delle tartarughe che appartengono al ornata di Terrapene sono ornata del T. o. o il luteola occidentale di T.o. ed ornate o la tartaruga di scatola del deserto. Le tartarughe di scatola ornate sono le tartarughe di scatola il più recentemente evolute ed hanno molte caratteristiche che rendono loro il più terrestre.
Le tartarughe di scatola ornate occidentali sono trovate abitare il pascolo aperto ed i campi non agricoli. Le loro gamme possono sviluppare secondo il lato le greggi grandi di pascolo degli animali sui prairies nordamericani. I loro piedini anteriori potenti ed artigli forti sono fatti perfettamente per la separazione dei mucchi del concime alla ricerca degli scarabei di dung e dei grubs. Gli studi hanno indicato che i loro numeri sono ridotti quando i bestiami sono rimossi dalle gamme domestiche ornate della scatola turtle’s.
Le tartarughe di scatola nordamericane sono elencate dalla convenzione di commercio internazionale della specie in pericolo di fauna e della flora (C.I.T.E.S.) come specie minacciata. I permessi per la loro esportazione ed importazione sono richiesti. Molti dichiarano proteggono le loro tartarughe di scatola natali e non permettono l'accumulazione. Le tartarughe di scatola sono lle specie longeve di rettili con un numero basso dell'uovo /clutch, un alto tasso hatchling di mortalità e un habitat mai shrinking. La loro sopravvivenza può dipendere da conservazione e da ricerca attive sui loro bisogni e demografia.
Le tartarughe di scatola più comune trovate nell'animale domestico commerciale o lungo i lati ed i giacimenti della strada sono il litorale orientale, Tre-piantato, del golfo comune e le tartarughe di scatola ornate occidentali. Ciascuno hanno uno sguardo distintivo ma ogni sottospecie sembra avere individui che sono duri da identificare.
Orientale Comune: 4-6 sposta lentamente lungamente con lle alte, coperture a cupola e una chiglia bassa e middorsal. Il carapace è solitamente colore marrone scuro con le macchie arancioni o rossastre di vari formato e figura che formano un modello attraente. Il plastron può o non può avere zone scure intorno ai margini dello scute. La pelle della tartaruga è colore marrone ed i maschi hanno scale colorful sui piedini anteriori. Sono trovati dalla Maine alla Georgia e westward nel Michigan, l'Illinois e nel Tennessee.
Tre-piantato: 3 1/2-5 pollici di lunghezza con lle coperture della alto-cupola. Il carapace è keeled e marrone marrone o giallastro verde oliva e può o non può avere marcature del colore giallo. Le marcature sono solitamente linee o punti e precipitare sottili. Il plastron può o non può avere zone scure. La pelle è solitamente marrone con i punti gialli ed i maschi hanno teste rossastre con rosso, arancione e nero sul collo e sulle zampe anteriori. I becchi sono inoltre colorful. Hanno solitamente tre punte sui piedi posteriori ma quattro punte non sono rare. Questa sottospecie può essere trovata come estremo a nord come il Missouri e southwards il Texas e nell'Alabama.
Litorale Del Golfo: 5-7 pollici di lunghezza con lle coperture della cupola. Le coperture sono marrone verde oliva o marrone scuro e là è marcatura pochissima. Gli scutes marginali posteriori sono svasati spesso esternamente che formano un pendio o un pannello esterno. Questo adattamento può aiutarlo a camminare la terra marshy durante la stagione delle pioggie del litorale del golfo. Il plastron è solitamente unmarked. La pelle può essere chiara o marroni scuri ed i maschi hanno i colli e zampe anteriori colorful. Possono avere tre punte o quattro punte e sono trovati nelle regioni del litorale del golfo del Texas, della Luisiana, dell'Alabama e di Florida occidentale.
Ornate Occidentale: 4-5 sposta lentamente lungamente con lle coperture della appiatt-cupola e nessuna chiglia centrale, anche se un midline giallo non è raro. Le coperture sono marrone o nero scuro con le linee gialle luminose che si irradiano per formare un modello dello starburst. Il plastron è segnato sempre con le linee gialle e marroni. La pelle è grigio scuro ed il bianco e la testa è colore marrone scuro con i punti del bianco o del colore giallo. I maschi maturi ottengono un colore verdastro sulla parte superiore della testa. Le tartarughe di scatola ornate sono trovate in pascoli del Dakota del Sud attraverso l'Illinois e diretto a sud in Arizona ed il Texas.
Le tartarughe di scatola della Florida un momento sono mantenute come animali domestici. Sono trovate soltanto in Florida e sono di lunghezza 5 - 5 pollici di 1/2 e sembrano simili nella colorazione al ornate occidentale. Tuttavia il carapace è un'alta cupola ed i modelli gialli di burst della stella sono più sottili e più numerosi. Ci sono due spessi, bande gialle da ogni lato della testa che va dal angolo degli occhi verso il collo. Il plastron è colore crema con le linee fini di colore marrone. "

Fonte: http://babel.altavista.com/babelfish/trurl_pagecontent?lp=en_it&trurl=http%3a%2f%2fwww.boxturtlesite.org%2f

 
 
 

Post N° 359

Post n°359 pubblicato il 28 Giugno 2006 da G_ietta
 

 
 
 

LE TARTARUGHE BEVONO?

Post n°358 pubblicato il 28 Giugno 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Solo perchè possono tollerare la privazione dell'acqua per un periodo notevole non bisogna pensare che riescano a sopravvivere senza!
La privazione di acqua può causare seri problemi ai reni. E' comune pensare che le testuggini riescano ad immagazzinare la dose necessaria di acqua direttamente dagli alimenti...non è così!
Nessuna verdura o preparato contiene l'acqua necessaria per soddisfare a pieno le funzioni corporee, per tanto è d'obbligo fornire loro sempre ciotole ed abbeveratoi!
In sostanza:
LE TARTARUGHE BEVONO!!!

 
 
 

Post N° 357

Post n°357 pubblicato il 27 Giugno 2006 da G_ietta
 

 
 
 

Post N° 356

Post n°356 pubblicato il 27 Giugno 2006 da G_ietta
 

 
 
 

Post n°355 pubblicato il 27 Giugno 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Le tartarughe appartengono alla classe dei Rettili. I Rettili rappresentano una categoria sistematica molto eterogenea: vi si trovano animali sia a vita marina, a vita terrestre o ipogea. Le tartarughe marine sono strettamente imparentate con le terrestri, appartengono infatti allo stesso ordine dei Cheloni.
Le tartarughe sono ovipare, depongono le loro uova sulla terraferma: la prima fase della nidificazione consiste nello scavare con le zampe posteriori una prima buca dove la femmina si possa adagiare, dopodiché viene scavata la buca per le uova larga circa 20-30 cm. Il numero delle uova varia in base alla specie. Le uova delle tartarughe sono molto diverse dalle uova che vengono deposte dagli Anfibi. Anche a primo occhio si nota una notevole differenza: mentre le uova degli anfibi vengono deposte in acqua nel caso dei Rettili si ha deposizione terrestre. Si sono sviluppati infatti nuovi annessi embrionali (l'Amnios e l'Allantoide) che permettono all'embrione di potersi sviluppare in ambiente terrestre: mentre il primo evita la disidratazione dell'embrione il secondo favorisce gli scambi respiratori con l'ambiente esterno e ha funzione di vescica urinaria embrionale".
Le tartarughe marine hanno strutture che permettono un loro facile riconoscimento: hanno il tronco tozzo, massiccio e corrazzato da uno scudo dorsale, che si chiama carapace, e da un piastrone ventrale formate da piastre osse dermali suturate fra di loro e fuse al dorso con la colonna vertebrale e le coste. Nel carapace si riconoscono delle piastre: medialmente troviamo le neurali, a fianco di queste le costali, e lateralmente le marginali. Nella parte ventrale invece troviamo vari pezzi: un endopiastrone mediano, e delle coppie di epi-, io-, ipo- xifi-piastroni.
Le tartarughe non hanno denti ma hanno una struttura che ricorda la ranfoteca degli uccelli, con la quale riesce a strappare le alghe dal substrato, spezzare la corazza dei crostacei ecc...
Per la respirazione posseggono i polmoni come tutti i Rettili, quindi le loro immersioni sono legate alle capacità delle varie specie di andare in apnea; gli avvistamenti avvengono nei momenti in cui questi esemplari tornano in superficie per ossigenarsi.

Le specie di tartarughe presenti
nei nostri mari sono:
Caretta caretta (tartaruga comune)
Dermochelys coriacea (tartaruga liuto)
Chelonia mydas (tartaruga verde)
 
 
 

Minacce per le tartarughe

Post n°354 pubblicato il 27 Giugno 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Rapporto dell'ANCF
Animal & Nature Conservation Fund

MINACCE NATURALI
Eccessi climatici e termici
Stagioni estremamente piovose con sbalzi termici negativi continui possono inficiare il successo riproduttivo in gran parte delle specie delle zone temperate.
Inoltre, elevate o basse temperature durante l’incubazione delle uova possono creare, a breve scadenza, scompensi nella proporzione maschi-femmine dei nascituri.
Predazione su uova e piccoli
La schiera dei possibili predatori è molto ampia: si va dagli invertebrati (ad esempio le formiche possono entrare nei nidi e divorare lentamente gli embrioni) ai piccoli e grandi mammiferi.
In certi casi la predazione sulle uova sconvolge il 70% del potenziale riproduttivo di una specie, cui va sommata la predazione dei piccoli alla nascita e durante i primi mesi di vita.
Predazione sugli adulti
Gli adulti, pur avendo meno nemici dei piccoli, non sono esenti dal fenomeno della predazione. Tra i predatori ci sono alcuni rapaci diurni che hanno sviluppato tattiche particolari per la cattura e l’uccisione di testuggini terrestri, i caimani e gli alligatori.
Parassiti e patologie
Diverse specie di zecche possono attaccarsi alle parti molli; nematodi e altri parassiti interni sono presenti in diverse forme. Più subdole sono alcune batteriosi (es. salmonella), qualche micosi e infezioni virali.

MINACCIA ANTROPICI
Alterazione delle zone umide

L’eliminazione di paludi, acquitrini e stagni ha prodotto la forte contrazione numerica di molte specie.
La rettificazione e la cementificazione delle sponde dei fiumi provoca una riduzione delle fonti alimentari, di punti adatti alla nidificazione e di nascondigli dai predatori.
L’aumento della velocità di scorrimento delle acque, la costruzione di dighe e altri manufatti, alterano le condizioni di temperatura delle acque o provocano secche improvvise che obbligano le testuggini a spostamenti pericolosi verso altri siti.
Agricoltura intensiva
Immensi territori sono stati impoveriti faunisticamente per ricavare terreni da coltivare con metodi estensivi, obbligando molte specie a sopravvivere nelle aree incolte marginali.
Grosse perdite sono inoltre dovute ai moderni metodi colturali che prevedono l’utilizzo generalizzato di mezzi meccanici per l’aratura, la falciatura, ecc.
Urbanizzazione
Il grande sviluppo di centri abitati, la costruzione di strade, ferrovie e canali artificiali hanno inciso profondamente sulle popolazioni di tartarughe e testuggini delle aree a maggiore urbanizzazione.
Inoltre la presenza di strade costiere rende molto critico il successo riproduttivo delle tartarughe marine: le luci delle auto, infatti, possono ingannare le piccole tartarughe all’uscita dal nido, portandole a dirigersi verso l’asfalto piuttosto che verso il mare.
Deforestazione e incendi
Alcune specie sono fortemente minacciate dal taglio e dalla devastazione delle foreste tropicali; altrettanto devastante è l’eliminazione della copertura vegetale sia cespugliosa sia arborea.
Gli incendi sono poi una minaccia ancora maggiore in quanto questi animali non riescono a fuggire.
L’inquinamento
I danni prodotti sulle tartarughe e sulle testuggini dallo spargimento di sostanze chimiche in acqua, a terra e in aria sono enormi. Gli erbicidi, come l’atrazina, hanno effetti letali e durante i catastrofici versamenti in mare di nafta e petrolio, per incidenti capitati alle petroliere, moltissime tartarughe marine vengono ritrovate agonizzanti.
Cattura e commercio per fini alimentari e per la medicina tradizionale
La Cina meridionale è oggi al centro del commercio delle carni e dei prodotti di tartaruga (soprattutto per la medicina tradizionale) e vi confluiscono, per essere vendute a caro prezzo, milioni di esemplari catturati in Laos, Vietnam, Malesia, Cambogia, Bangladesh e Indonesia.

Fonte: http://turtleportal.free.

 
 
 

Post N° 353

Post n°353 pubblicato il 27 Giugno 2006 da G_ietta
 

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Tartarughe dalle orecchie rosse

Post n°352 pubblicato il 26 Giugno 2006 da G_ietta
 
Foto di G_ietta

Trachemys scripta elegans

Le tartarughe dalle orecchie rosse sono importate dagli Stati Uniti a decina di migliaia ogni anno, ma la maggior parte muore ancora prima di essere venduta, a causa delle condizioni inadatte in cui sono tenute, e moltissime muoiono prima di un anno di età, per mancanza di cure adeguate da parte dei proprietari. Quando crescono e diventano troppo ingombranti spesso vengono liberate, danneggiando la fauna locale (esistono già insediamenti stabili di T. scripta in Israele, Francia, Germania, Olanda, Sud Africa. Possono vivere molto a lungo, anche 30 anni e più, se accudite in modo appropriato, per cui richiedono un impegno a lungo termine.Il mantenimento ideale in cattività delle Trachemys è rappresentato da un laghetto all’aperto, il che raramente è realizzabile per il proprietario. Il laghetto deve essere provvisto di un muretto o una recinzione per evitare che gli animali scappino, di una zona asciutta per permettere alle tartarughe di uscire dall’acqua e riscaldarsi al sole, ed eventualmente di un’area adatta alla deposizione delle uova.In alternativa la soluzione migliore consiste nell’utilizzare un acquario di vetro, materiale che ha il vantaggio di essere facilmente lavabile e disinfettabile. Un paio di Trachemys fino a 10 cm di lunghezza possono essere tenute in un ambiente di 60 x 30 x 30 cm. Man mano che crescono la vasca deve essere proporzionalmente più grande. Si deve evitare un affollamento eccessivo perché sono animali molto aggressivi.La profondità dell’acqua per le tartarughe neonate non deve superare i 5 cm. Per quelle più grandi la profondità deve essere pari alla lunghezza del carapace, ad esempio per una tartaruga di 10 cm l’acqua deve essere profonda 10 cm.
Le tartarughe devono avere la possibilità di accedere facilmente ad una zona asciutta, che può essere costituita da un pezzo di legno o delle rocce. Occorre porre molta attenzione affinché gli animali non abbiano la possibilità di restare intrappolati sott’acqua smuovendo oggetti pesanti, perché questo ne causerebbe l’annegamento.
La temperatura dell’acqua deve essere di 24-26°C di giorno, con una riduzione di circa 5°C di notte. Ciò si ottiene con dei riscaldatori collegati a un termostato, facendo attenzione che le tartarughe, specialmente quelle più grosse, non li danneggino. E’ sconsigliabile porre il terrario di fronte a una finestra perché con il sole si surriscalderebbe facilmente.
Non si deve utilizzare come materiale per il fondo sabbia, ghiaia o altro materiale costituito da particelle che possano essere ingoiate, perché causano facilmente costipazione intestinale.
E’ necessario mettere una lampada riscaldante in corrispondenza della zona asciutta, in modo da creare un punto caldo di 30-31°C, in cui le tartarughe possano uscire a riscaldarsi come se si esponessero al sole. Un punto caldo all’interno del terrario permette inoltre di creare un gradiente di temperatura, indispensabile per il benessere del rettile, che può in questo modo regolare la sua temperatura corporea.
La luce va lasciata accesa per 12-14 ore al giorno. Oltre a utilizzare una lampadina a incandescenza (da 40-100 watt a seconda delle dimensioni del terrario) per il calore, si deve utilizzare una lampada a raggi ultravioletti (UVB), che permette alle tartarughe di sintetizzare la vitamina D3 di cui hanno necessità.
La lampada a ultravioletti serve a sostituire la luce solare, e chiaramente non è necessaria se le tartarughe vengono sistemate all’aperto o se vengono esposte regolarmente al sole. Occorre però tenere bene presente che la luce solare filtrata da un vetro o dal plexiglas non apporta raggi ultravioletti ed è perciò inutile.
Durante le giornate calde e soleggiate è un’ottima pratica permettere alle tartarughe di esporsi alla luce solare diretta. Si deve prestare la massima cura ad evitare problemi di surriscaldamento, soprattutto per gli esemplari più piccoli, fornendo la possibilità di ripararsi all’ombra se la temperatura aumenta troppo. Il calore eccessivo può uccidere un rettile in pochi minuti.Uno dei problemi principali è rappresentato dall’igiene dell’acqua, che deve essere mantenuta più pulita possibile se si vogliono evitare problemi di salute, per cui è consigliabile installare un filtro da acquario. Anche con l’uso di un buon sistema di filtraggio l’acqua deve essere periodicamente cambiata e il terrario disinfettato. Prima lo si lava con cura con acqua calda e sapone, poi si utilizza un disinfettante (la varechina diluita è efficace ed economica), e quindi si risciacqua abbondantemente per eliminare ogni residuo di disinfettante. I disinfettanti a base di fenoli devono essere evitati perché sono tossici.

Fonte: http://www.aaeweb.net/Default.htm

 
 
 

Post N° 351

Post n°351 pubblicato il 26 Giugno 2006 da G_ietta
 

 
 
 

Post N° 350

Post n°350 pubblicato il 26 Giugno 2006 da G_ietta
 

 
 
 

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Post n°349 pubblicato il 26 Giugno 2006 da G_ietta
 

 
 
 
 
 

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CHE COS'E' LA CITES



La CITES è la convenzione sul commercio internazionale delle specie animali e vegetali in via di estinzione
(CITES= Convention on International Trade in Endangered Species of Wild Fauna and Flora), firmata a Washington il 3 marzo 1973 (e per questo conosciuta in Europa anche come "Convenzione di Washington") è un trattato internazionale applicato in più di 130 Paesi del Mondo. Il suo scopo è di disciplinare il commercio internazionale di specie animali e vegetali affinché questo non ne minacci la sopravvivenza.
www.corpoforestale.it

L'Ufficio CITES puo' fornire informazioni sulle specie protette e sulle leggi in vigore.
La polizia giudiziaria ha il compito di vigilare sull'applicazione delle norme in vigore. Per quanto riguarda il possesso di animali esotici e animali selvatici nostrani protetti e' competente l'Ufficio CITES presso il Corpo Forestale dello Stato (tel. 026709479).
In particolare si ricordino alcune norme che riguardano le tartarughe:
Tartarughe di terra (genere Testudo).
Tutte le tartarughe del genere Testudo sono protette e il loro possesso deve essere denunciato all'Ufficio CITES, cosi' come, entro 10 giorni, ogni nuova nascita e i decessi.
Tartarughe esotiche d'acqua: la maggioranza delle specie di tartarughe d'acqua esotiche in commercio non sono protette. Per verificare con esattezza se la specie in possesso rientra in questa categoria e' possibile chiedere informazioni al'Ufficio CITES presso il
Corpo Forestale dello Stato tel. 026709479.
Queste tartarughe sono esotiche e non possono quindi essere rilasciate in natura a causa dei danni che provocherebbero alla fauna locale. Per questo il WWF sconsiglia l'acquisto di specie esotiche, non solo tartarughe.
Chi non fosse piu' in grado di occuparsi della propria tartaruga puo' rivolgersi a:
ENPA sede di Milano tel 0297064220

Centro tartarughe CARAPAX a Massa Marittima in Toscana
tel 0566/940083 carapax@cometanet.it

 

SEI PRONTO AD ALLEVARE UNA TARTARUGA?


1-DA DOVE PROVIENE?

conoscere l'esatta provenienza dell'esemplare scelto ci farà capire meglio le sue esigenze di allevamento.
2-CHE DIMENSIONI RAGGIUNGE?
è importante sapere anticipatamente quanto crescerà la nostra tartaruga, in modo tale da essere certi di poterle offrire uno spazio adeguato, senza poi,come succede fin troppo spesso, doversene liberare.
3-SERVE IL CITES?
Prima di acquistare l'esemplare che abbiamo scelto verifichiamo se,quella specie,necessita di documentazione, e che, il negoziante o l'allevatore ce lo rilasci.
In modo da evitare sanzioni o addirittura il sequestro dell'esemplare.
4- COSA MANGIA?
La dieta deve essere varia equilibrata e deve evitare i mangimi confezionati.
Deve,per quanto possibile,racchiudere tutti i cibi che normalmente la tartaruga troverebbe  nel suo habitat naturale.Un'alimentazione errata può provocare gravi danni alla salute delle nostre Belve.
5- A CHE TEMPERATURA/UMIDITà ecc. DEVE VIVERE?
Molte persone si preoccupano solo di avere un esemplare "particolare", ignorando però che magari, quell'esemplare è nato in foreste tropicali, e che quindi, avrà molte difficoltà a vivere nei nostri climi, o comunque in piccoli terrari dove si "cerca" di ricreare l'habitat naturale.
Occorre conoscere a che temperature vanno in letargo e a quali si svegliano.
Informarsi, quindi, su tutto ciò che sono le "necessità biologiche"(passatemela!) della tartaruga.cerchiamo magari di prediligere specie autoctone.








 

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