UNHOLY

Un giorno camminavo per il centro, con un walkman scassato (caro vecchio aggeggio). E niente che valesse la pena di ascoltare dentro. Bello depresso per l’ennesima storia finita male. Passo davanti a quella vetrina, entro e prendo quella cassetta …ormai quasi non le vendono più (cazzo come sono vecchio!! hahaha). Sparo il volume nell’unica maniera che conosco: a palla. E finalmente ricomincio a respirare. STAY HEAVY!

Un giorno ho poggiato le bacchette su rullante e mi sono detto: “adesso basta”. Troppo pesante essere sempre un ripiego o la seconda scelta. Troppe energie spese tentando fare qualcosa di buono per poi essere il fanalino di coda.Via, con la coda tra le gambe e le pive nel sacco.

Un mese o due più tardi mi sono risieduto su quello sgabello. Nostalgia forse. Quattro colpi poco convinti. Quattro più forti e decisi. Mani e piedi cominciano a muoversi da soli. Nessuno spettacolo pirotecnico, nessun miracolo del giorno dopo.Solo una piccola rivelazione: “non posso smettere neanche se voglio”.

Non sarò mai nessuno e lì fuori ce ne saranno sempre ben più di mille meglio di me. Ma non mi interessa.

È musica. La mia. Per chi vuole fermarsi ad ascoltare, e per chi non lo farà. Per quelli a cui farà cagare e per quelli che applaudiranno.