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...TAMBURI...

Post n°58 pubblicato il 30 Giugno 2006 da GreatFang
 

Mi sveglio nel mio letto e fin qui niente di strano. Aspetto la sveglia in un piacevole stato di indolenza che dura fino a quando, girandomi da un lato, non sento un crampo assurdo al polpaccio!  Allora ricordo…

TAM TAM…arrivarci potrebbe essere più semplice ma seguo una strada tortuosa e quasi imbocco un ponte largo quanto un francobollo. Arrivo che il palco è già pronto e quando il concerto inizia sono nelle prime file. Notoriamente sono un ballerino più che scarso e, a vedermi, si potrebbe tranquillamente dire che ho le gambe di mogano…tutte e 3 hahahahahahahah…anyway, battutaccia a parte, lentamente mi sciolgo e comincio (gli dei abbiano pietà di me) a ballare e saltare come un pazzo…temo di aver omesso su cosa ballavo…escludendo : ska, reggae, disco ecc ecc rimane solo il FOLK dei Corvus Corax! Grandiosi questi maledetti tendesconi (il più piccolo pur pensando ad occhi 50 kg sarà stato 1,80 senza zeppe…)!! Credo che quasi nessuno li conoscesse eppure dopo neanche 3 canzoni tutti saltavano e ballavano, invasati da delle ritmiche tutto sommato semplici e con qualcosa di mostruosamente istintivo.

Permettetemi una digressione in questo mio ennesimo resoconto di una notte come un’altra: per quello che mi riguarda le percussioni (ok..potrei essere di parte essendo un batterista…) hanno la forza di prendere direttamente allo stomaco le persone come nessun altro strumento. Ci sono ritmi tanto semplici ed ossessivi che è praticamente impossibile resistervi…al punto che un manichino come me non è stato in grado di evitare di dimenarsi e saltare come un fesso per tutto il tempo.

Perdo il senso del tempo e alla fine sono madido e contento…non potevo chiedere di meglio.

Occhi nella folla e occhi fuori della calca...

Prima di andarmene mi concedo una doppio malto. Guido con uno strano sapore in bocca, e so che non è il retro gusto amaro della birra. Respiro forte e alzo ancora un po’ il volume. C’è chi schiaccia sull’acceleratore per il puro piacere della velocità, io credo di farlo quando sento la necessità di lasciarmi i pensieri alle spalle, le paure abbastanza indietro da poterle vedere diventare piccole nello specchietto retrovisore. Si: è pericoloso e stupido, per più di un motivo ma infondo, a modo mio, sono anch’io così.
La mia piccina anche questa volta si alza a darmi il ben tornato: pare che capisca quando torno da un concerto e non semplicemente da un pub…

Mi lascio cadere sul letto in maniera controllata, fisso il soffitto per un attimo, chiudo gli occhi e sono lontano mille leghe…

Believe me when I say
I am me forever more
And when you look into my eyes
You will never find the end
Of my path through the dark

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