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Thot (Ermete) fa la sua comparsa nei testi piramidici

Thot è Signore della Sapienza e inventore della scrittura

Il Thot egizio si trasforma nell’Ermete greco

Thot ‘due voltegrande’ 

A partire dall’epoca dei Tolomei si parla di Thot/Ermete ‘tre volte grande’, da cui deriva il Trismegistus dell’età romana 

Probabile stesura in greco degli Hermetica filosofici (Corpus Hermeticum). Alcuni testi astrologici e magici sembrano però essere precedenti. 

Data di composizione dei più antichi testi alchemici greci. Compone le sue opere Zosimo, il primo alchimista storicamente collocabile.

Lattanzio fa di Ermete un profeta del cristianesimo. 310

Agostino condanna Ermete dichiarandolo ‘portavoce del demonio’.

Quodvultdeus, vescovo di Cartagine, recupera Ermete al servizio dell’apologetica cristiana.

I Sabei di Harran innalzano gli scritti di Ermete a testo sacro, al fine di trovare spazio in ambito islamico come religione del Libro. A quest’epoca risale la maggior parte degli scritti ermetici in lingua araba.

A Costantinopoli Michele Psello entra in possesso di un esempleare del Corpus Hermeticum e lo annota. Da questo codice deriva la maggior parte dei manoscritti che ancor oggi conserviamo.

Prime traduzioni dall’arabo in latino di testi filosofici, magici e alchemici attribuiti a Ermete. Ugo di Santalla traduce per la prima volta la Tabula smaragdina di Ermete.

L’occidente latino riscopre l’Asclepius. Ermete gioca un ruolo di primo piano nella rinascita del XII secolo. Libro dei XXIV filosofi.

Guillaume d’Auvergne, vescovo di Parigi, condanna l’Asclepius e gli scritti ermetici magichi.

Seconda versione della Tabula smaragdina nel Secretum secretorum. Terza versione –‘vulgata’ – nel De alchemia Hermetis.

Fioritura della magia ermetica in occidente. Picatrix. Sefer Raziel. Collezionisti: Alfonso X el Sabio; Richard de Fournival. Prima bibliografia della magia: lo Speculum astronomiae di Alberto Magno.

Diffusione dell’alchimia ed astrologia ermetica