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« HERMETIS TRIMEGISTUSMessaggio #14 »

 

Post n°13 pubblicato il 17 Novembre 2007 da Goethe_p

La filosofia ermetica

Rivelazione cristiana o pagana eresia?

Già a partire dall’antichità Ermete Trismegisto è considerato un antichissimo saggio, per lo più di origine egiziana, i cui scritti custodiscono la vera conoscenza riguardo all’origine del mondo, una conoscenza che resta valida anche dopo la rivelazione cristiana. Mentre per tutta l’antichità Ermete resta onnipresente negli ambienti di lingua greca, la sua filosofia scompare dal panorama dell’occidente latino. Le sue dottrine prendono, al contrario, sempre più piede nel mondo arabo, tanto che i sabei di Harran riconoscono dichiaratamente nei suoi scritti un a religione del Libro (intesa a contrastare la pressione dell’Islam). Il sapere ermetico si diffonde nel mondo islamico medievale e gli scritti ermetici si moltiplicano. Ermete il filosofo approda in Europa in abiti arabi e autore di opere astrologiche, alchemiche e magiche. In latino sopravvive, quasi per miracolo, solo l’Asclepius, che tra il XII e il XV secolo esercita però ancora un forte influsso sulla filosofia e sulla mistica. La filosofia ermetica prorompe però in occidente, non ultimo, grazie alla caduta di Costantinopoli. Bessarione fa portare in occidente gli scritti che costituiscono l’eredità collettiva della cultura greca – tra questi anche gli scritti ermetici. Due codici contenti il Corpus Hermeticum intraprendono il loro viaggio alla volta di Firenze. Uno di essi è destinato a Bessarione, dell’altro entra in possesso Cosimo de’ Medici, che lo affida a Ficino perché lo traduca. Nel 1563 la traduzione del Ficino è conclusa. Qualche mese più tardi è pronta anche la versione in volgare del Benci. Nel 1569 viene stampato a Roma l’Asclepius. Nel 1571 vede la luce a Treviso l’editio princeps del Pimander. Da quel momento in poi le edizioni si susseguono una dopo l’altra, e a Venezia in particolare. L’effetto onda causato dal diffondersi degli scritti ermetici nella cultura occidentale assume le dimensioni di un fenomeno che possiamo dire epocale. L’Europa, l’occidente cristiano si trova improvvisamente confrontato con una seconda rivelazione divina, antica quanto la Bibbia e più chiara ancora della Bibbia. Per alcuni questa seconda rivelazione costituisce una conferma delle verità scritturali. Per menti più acute il Corpus Hermeticum costituisce invece un fertile terreno per speculazioni filosofiche e teologiche di più ampio respiro, non sempre conciliabili con la tradizione cristiana. Un esempio classico è quello di Giordano Bruno, che definì ‘religione’ la magia divina degli egizi: ‘la buona religione andata in declino quando il cristianesimo la distrusse, la mise al bando con le sue leggi, e la rimpiazzò con il culto delle cose morte, con assurdi riti, con una condotta poco morale e con una guerra senza fine.’

                

                Giordano BRUNO

 
 
 
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