La tempesta in meIl turbinio della vita |
AREA PERSONALE
TAG
MENU
Post n°16 pubblicato il 26 Febbraio 2009 da TempestaConfusa
Mi hanno detto che basta parlare ed esprimere i propri desideri, mi hanno detto che nessuno giudica, mi hanno detto che certe fantasie sono normali, e poi ti ritrovi invece solo ed "etichettato". Siamo seri, ognuno è disposto ad accettare al massimo i propri desideri, le proprie fantasie, ma quelle degli altri le giudichiamo e le "aborriamo" |
Post n°15 pubblicato il 24 Febbraio 2009 da TempestaConfusa
Non è sempre naturale comprendere le modalità con le quali si approccia alla vita. Esse sono spesso inconsce, quasi sempre automatiche, a volte contraddittorie. Non si riesce a prendere contatto con l'intimo sentire e non si riesce a fare a meno di diffidare degli altri, di averne a volte paura, a volte invidia, quasi mai indifferenza. Ciò che gli altri rappresentano per noi è una buona chiave di lettura per comprendere come noi siamo, come noi vorremmo essere. Attraverso gli altri possiamo comprendere le nostre paure ed i nostri desideri più nascosti. Non parlo di paure o desideri conosciuti, ma di tutto quell'intimo sentire che non riesce a raggiungere il nostro cuore. Ecco gli altri possono aiutarci a comprendere ciò che siamo. Solo quando comprenderemo noi stessi, solo quando potremmo ascoltarci, comprenderci, consolarci, soddisfarci, potremmo ascoltare, comprendere, consolare anche l'altrui persona.
|
Post n°14 pubblicato il 21 Novembre 2008 da TempestaConfusa
|
Post n°13 pubblicato il 20 Novembre 2008 da TempestaConfusa
E' pericoloso vivere di immagine o può essere un modo di vivere? A volte falsi moralismi inducono ad avere una vita che non è quella desiderata. Certo la vita è una sola, bisogna viverla al meglio, ma questo cosa significa? Fare solo quello che si desidera senza rispettare niente e nessuno o cercare di mediare tra quello che ognuno vorrebbe fare e quello che invece è corretto che ognuno faccia. Si è certi che facendo solo quello che si desidera poi si è felici? Spesso durante gli allenamenti notavo come siano dolorosi quegli allenamenti duri, intensi e come invece siano piacevoli gli allenamenti più leggeri, quasi non avverti la fatica. Però alla lunga se ti alleni sempre e solo senza provare fatica e sofferenza migliori di poco. Così credo che sia vivere. Se vivi in modo superficiale sicuramente sei più sereno, ma non migliori, non costruisci perchè non hai voglia di soffrire, di provare il senso della fatica sia essa fisica che psicologica. Se invece ti metti sempre in discussione, fai cose che non vorresti fare ma che sai che servono a te e a chi ti sta vicino, allora i risultati li vedi. Ma tutto questo ha un prezzo ed è quello del sacrificio. Cosa è preferibile allora fare? Avere il coraggio di fare solo e sempre ciò in cui si crede o anche ciò in cui si dovrebbe credere nel nome del rispetto e della moralità? Che confusione! |
Post n°12 pubblicato il 10 Novembre 2008 da TempestaConfusa
Senti quella pelle ruvida, un gran freddo dentro l'anima, fa fatica anche una lacrima a scendere giù. Troppe attese dietro l'angolo, gioie che non ti appartengono. Questo tempo inconciliabile, gioca contro di noi. Ecco come si finisce poi, inchiodati a una finestra noi, spettatori malinconici, di felicità impossibili. Tanti viaggi rimandati e già, valigie vuote da un'eternità. Quel dolore che non sai cos'è, solo lui non ti abbandonerà mai, oh mai! E' un rifugio quel malessere, troppa fretta in quel tuo crescere. Non si fanno più miracoli, adesso non più. Non dar retta a quelle bambole, non toccare quelle pillole, quella suora ha un bel carattere, ci sa fare con le anime. Ti darei gli occhi miei per vedere ciò che non vedi. L'energia, l'allegria, per strapparti ancora sorrisi. Dirti sì, sempre sì, e riuscire a farti volare, dove vuoi, dove sai, senza più quel peso sul cuore. Nasconderti le nuvole e quell'inverno che ti fa male. Curarti le ferite e poi, qualche dente in più per mangiare. E poi vederti ridere, e poi vederti correre ancora. Dimentica, c'è chi dimentica distrattamente un fiore una domenica e poi... silenzi. E poi... silenzi. Silenzi. Nei giardini che nessuno sa si respira l'inutilità, c'è rispetto e grande pulizia, è quasi follia. Non sai come è bello stringerti, ritrovarsi qui a difenderti, e vestirti e pettinarti sì, e sussurrarti non arrenderti. Nei giardini che nessuno sa, quanta vita si trascina qua, solo acciacchi, piccole anemie. Siamo niente senza fantasie. Sorreggili, aiutali, ti prego non lasciarli cadere. Esili, fragili, non negargli un po' del tuo amore... Stelle che ora tacciono, ma daranno un senso a quel cielo. Gli uomini non brillano, se non sono stelle anche loro. Mani che ora tremano, perché il vento soffia più forte... non lasciarli adesso no, che non li sorprenda la morte. Siamo noi gli inabili, che pur avendo a volte non diamo. Dimentica, c'è chi dimentica, distrattamente un fiore una domenica e poi... silenzi. E poi... silenzi. Silenzi. |
Inviato da: PUNTA80
il 13/11/2008 alle 11:12
Inviato da: TempestaConfusa
il 10/11/2008 alle 08:18
Inviato da: angel_blond
il 08/11/2008 alle 10:22
Inviato da: blonde2005
il 05/11/2007 alle 22:05
Inviato da: ero.bimba
il 31/10/2007 alle 20:35