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SABBATH

Post n°10 pubblicato il 13 Dicembre 2006 da lady_elektra

I sabbath sono le otto feste maggiori della wicca, dedicate al Dio, e legate ai movimenti del sole.
Sono otto, due per gli equinozi, due per i solstizi, e quattro poste nel mezzo, e spesso indicate come i sabbat delle quattro metà, in inglese cross-quarter days o ross-quarter days. I Sabbat sono giorni di venerazione, di potere, e festività.
La parola Sabbat nasce dalla stessa radice della parola ebraica Shabbath, nell'inglese arcaico "sabat", francese arcaico "sabbat", dal latino "sabbatum", e il greco "sabbaton" (o sa'baton), che divenne l'ebraico "Shabbat", con il significato di cessare inteso come smettere di compiere determinate azioni.
La parola appare per la prima volta negli scritti di Margaret Murray, che dette origine all'osservanza delle feste religiose nella tradizione wiccan, dividendo le festività maggiori in Sabbat ed Esbat. Il termine fu usato durante la persecuzione delle streghe supponendo che fosse il giorno dedicato all'adorazione satanica ed agli incantesimi demoniaci delle streghe; questi raduni sono stati rinominati, più recentemente, con Sinagoghe di Satana. Infatti al tempo delle prime persecuzioni ebraiche si cercava di assimilare gli ebrei ad adoratori di satana, ed è in questo periodo che molti termini ebraici vennero adattati alla descrizione delle attività stregonesche.
Murray era stata, inizialmente, sviata dall'assonanza accidentale del termine Sabbat con il termine Esbat.
Pur essendo legati alle fasi solari le cerimonie, solitamente, si svolgono di notte, e ricalcano le feste stagionali tipiche di un’Europa pre-monoteismo. Queste festività raccontano la vita del Dio e della Dea, attraverso miti che possono differire da una tradizione all’altra.
In genere la prima festività è Samhain, e l’ultima è Mabon, secondo l’ordine che segue:

Le festività indicate sono calcolate in base alla posizione del sole nell'emisfero nord. Del resto si rifanno ad una tradizione pagana Europea e quindi rispecchiano lo scorrere delle stagioni dell’emisfero meridionale.
Le festività Druidistiche ed Odinistiche hanno approssimativamente gli stessi nomi.
Nel Druidismo troviamo la Festa del fuoco, che differisce dalle feste sopra elencate. Inoltre i druidi non si riuniscono per le feste lunari (Esbat), si riuniscono regolarmente per incontri di lavoro o studio.
Alle festività solari, dedicate al principio maschile del divino, si affiancano cerimonie associate alle fasi lunari, molto più frequenti nel corso dell’anno, chiamate Esbat.

Storia del Dio e della Dea
I vari Sabba ricalcano la vita del Dio e della Dea nella mitologia wicca, come già detto la storia narrata dalle festività può cambiare da tradizione a tradizione.
Ci sono comunque punti in comune in ogni tradizione.

  • L’anno inizia con Samhain , giorno in cui il Dio muore, simboleggia la fine della fertilità dei campi, arriva l’inverno e molte delle attività agricole cessano. Vengono ricordati i propri morti, nella tradizione wicca è accettata comunemente l’idea della reincarnazione, quindi la festa assume connotati allegri.

  • Yule segna la rinascita del Dio per intercessione della Dea. Si svolge nel solstizio d’inverno, il giorno più buoi di tutto l’anno, si considera che da questa data in poi la condizione dei terreni coltivabili non possa che migliorare e tutte le attività riprendono il loro ritmo. Alcuni studiosi ritengono che anche Mitra fosse nato in questo giorno, e che i cristiani abbiano tentato di sovrascrivervi il Natale non riuscendo a cancellare la festività.

  • Imbolc è una festa della Dea, che si riprende dal parto del Dio. È una festa di purificazione, in cui si celebra il ritorno alla fertilità della Dea.

  • Ostara è il solstizio di primavera, il Dio si avvia al suo massimo splendore e la Dea porta nuova vita. Che simboleggia l’allungarsi delle giornate e l’arrivo di nuove gemme sulle piante.

  • A Beltane il potere della natura è al suo apogeo, il Dio e la Dea si uniscono e portano la vita nel mondo. Molti detrattori della wicca hanno visto in questa ricorrenza una festività dedicata all’incesto. In realtà nelle credenze wicca il Dio e la Dea sono lo stesso aspetto di una unica forza divina, sono inscindibili, anche se nel corso dell’anno assumo vari aspetti, o il potere dell’uno è preponderante rispetto all’altro. In questo modo il Dio può essere bambino, il re e vecchio fino a morire, e la Dea è allo stesso modo vergine fertile, madre, amante, in un cerchio ben descritto nella Ruota dell’anno.

  • Lughnasadh è l’inizio del raccolto e l’inizio del declino del Dio.

  • Mabon è il periodo dell’ultimo raccolto ed il Dio si prepara alla morte, che avviene in Samahain.

Così il ciclo si compie e inizia nuovamente.

Datazione dei Sabbat
Il calendario attualmente riconosciuto è quello gregoriano.
Questo non è perfettamente allineato con le date dei solstizi e degli equinozi, che di anno in anno possono variare di un giorno.
In genere i sabbat wicca sono calcolate in relazione alla posizione del sole rispetto alla Terra.
Samhain, Imbolc, Beltane and Lughnasadh sono anche definite le ‘’Sabbat delle quattro metà’’. Ed indicano l’inizio delle quattro stagioni. Recentemente queste date sono tornate ad essere anche ufficialmente l’inizio delle stagioni.
Attraverso le stagioni varia anche la durata del giorno e , come è stato descritto in precedenza, è proprio la durata delle ore diurne al centro del calcolo dei giorni di Sabbat. L'estate è la stagione dei giorni lunghi. L'inverno delle notti lunghe. La primavera e l'autunno sono stagioni di transizioni tra le due.
Nella moderna definizione di estate, l'inizio avviene con il solstizio d'estate, ossia con il giorno più lungo e tutti gli altri giorni sono più brevi. In alcuni paesi questa definizione non è perfettamente allineata con il calendario gregoriano, e le stagioni partono ufficialmente con l'inizio del mese.


 
 
 
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[...]staccandoci dall'esistenza e cadendo nella vita, non ci saremmo più sentiti soli.
Fabio Volo, E' una vita che ti aspetto, p.79

 
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Piccolo dizionario cinese-inglese per innamorati
Quante parole servono per non perdersi nel groviglio di un paese (e di un cuore) stranieri? Z. sbarca a Heathrow dalla Cina. Nulla è come aveva immaginato. Pensa: "Sto in mezzo alla stanza, sono strana. Questo è l'Occidente". Ma il viaggio è cominciato, e fuori c'è Londra da vedere, da vivere, da esplorare parola per parola. Il vecchio mondo si specchia e si deforma nei suoi occhi, nei suoi pensieri saggi e stralunati. Si incontrano al cinema, una sera. Lui è inglese e ha 20 anni più di lei. Nella sua casa e nel suo letto Z. scopre l'amore: un tormento sottile che le insegna le parole e al tempo stesso gliele toglie. È come partire un'altra volta, senza mappa e senza dizionario. Romanzo rivelazione di una delle voci più fresche e originali della narrativa contemporanea, "Piccolo dizionario cinese-inglese per innamorati" parla di noi e degli altri, dell'amore e di quanto sia difficile, e inevitabile, incontrarsi.

 

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