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Titolo Dracula Autore: Bram Stoker Casa Editrice: Crescere Edizioni Le pagine del libro che ieri pencolavano tristemente e pericolosamente dal dorso, stamani hanno finito per staccarsi. Per evitare di perderle, in treno hanno rischiato una brutta fine per ben due volte, ho dovuto riporle da parte in attesa di finire di leggere il romanzo e poterle quindi riunire alle sue sorelle. Questa cosa mi infastidisce molto; stamani ero quasi tentata di acquistare il volume della Mondadori, alla libreria di Tiburtina. L'approssimarsi del treno mi ha fatto desistere. Crescere edizioni un pò di colla in più potevate metterla!
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Post n°7 pubblicato il 10 Agosto 2015 da florentia71
Titolo: Dracula Autore: Bram Stoker Casa Editrice: Crescere Edizioni Prezzo: € 7.90 (ma io l'ho pagato € 3,00) "Benvenuto nella mia casa! Entrate libero e franco. Andatevene poi sano e salvo, e lasciate alcunché della felicità che arrecate!" Come rifiutare un simile invito! Come non soggiacere al rito che ogni estate si ripete? Leggere qualcosa di gotico. Rinfrescare le lunghe notti estive con un brivido di paura è una esperienza che ogni lettore che si definisca tale deve fare. Ritrovarsi con il cuore in gola ad ascoltare i rumori e gli odori del buio, in trepidante attesa che si palesi l'Orrore di cui sta leggendo. Dopo tanti vagare nel gotico letterario contemporaneo, più o meno riuscito, questa estate ho deciso di accettare l'ospitalità del Conte più famoso degli ultimi due secoli. Il romanzo è un curioso esperimento letterario, scritto sotto forma di raccolta di lettere, articoli e brani dei diari dei protagonisti, come se si trattasse di un’inchiesta giornalistica. Racconta le vicende del giovane avvocato, Jonathan Harker, il quale, recatosi in Transilvania per curare l’acquisto di un’abitazione londinese da parte di un anziano nobile del posto, in un crescendo di tensione e terrore, giungerà a scoprire il terribile segreto dell’uomo: egli è un vampiro e si nutre di sangue umano! Confesso che le molte rivisitazioni, televisive e cinematografiche, hanno creato nell'immaginario collettivo una falsa idea del vampiro, delle quali anche io sono rimasta vittima. Egli viene presentato come un essere bellissimo, tenebroso e fiero, che attende la bella di turno per redimersi e vivere insieme felici e contenti, bevendo sangue sintetico o similari ritrovati. Nulla di tutto ciò: il suo aspetto all'inzio, sono a poco più di novanta pagine è di singolare bruttezza, apparentemente affabile, ma con occhi che tradiscono la sua reale natura. Tutto il suo Io, l'istinto e la Natura lo portano a perseguire il Male per il Male, avendo come solo scopo ultimo la sopravvivenza sua e della sua razza. Ciò nonostante di fronte alla pallida e tremebonda figura di Jonathan Arker finisce per apparire bello. Il male in fondo è sempre più attraente del bene La trama e la nascita dell'opera sono noti. Nel 1890 Bram Stoker aveva incontrato il professore ungherese Arminius Vambéry, che gli aveva raccontato varie storie del folklore del suo paese, tra le quali quella di Vlad III principe di Valacchia, vissuto nel XV secolo. Questo personaggio, ricordato dalla storia per essere stato particolarmente sanguinario e crudele, nell'immaginario di quei popoli divenne Dracula. Piccola nota editoriale: il volume che ho in mano è edito da Crescere Edizioni, una piccola casa editrice, che si inizia ad incontrare sempre più nei mercatini e nelle fiere. Io, infatti, l'ho preso proprio ad un banco di mercato. La copertina è accattivante e il formato grafico di buone dimensioni e di comoda lettura. Nel risvolto di copertina è presente un comodo segnalibro, che si può facilmente staccare ed utilizzare in mancanza del proprio. L'unica nota negativa è lascadente rilegatura a colla, che fa si che man mano che si va avanti nella lettura, il libro inizia a squadernarsi e le pagine a staccarsi.
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Post n°6 pubblicato il 07 Agosto 2015 da florentia71
Proseguendo nella lettura del saggio di Illies, mi sono imbattuta in un poeta dalla personalità oscura e tragica, ma dalla scrittura "imperfettibile nel senso più alto", come scrive di lui Albert Erenstein, Georg Trakl. Affascinata dalla sua vita disordinata e sregolata, che gli ha lasciato addosso una scrittura barocca e intimista insieme, sono andata a spigolare in rete qualche suo testo. Ne riporto una tra quelle trovate, che maggiormente mi ha colpito per la sua apparente ed ingannatrice serenità.
INFANZIA
Sono entusiasta di questo volume, 1913. L'anno prima della tempesta, capitatomi per le mani in maniera sì casuale ed imprevista, pagina dopo pagina (sono 303) non smette di regalarmi doni bellissimi e sconosciuti, risvegliando quella curiosità letteraria che assopita da tempo.
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Post n°5 pubblicato il 04 Agosto 2015 da florentia71
Titolo: 1913. L'anno prima della tempesta Autore: Florian Illies Edizione: Tascabili Marsilio Prezzo: 13,00 €
Voglio dire "grazie" alla fighettina e malgraziosa commessa della Libreria Giunti della Stazione Tiburtina. Grazie perché per rifuggire dal suo sguardo truce e malevolo per essere entrata nel suo regno, disturbata per cercare un libro che non si è trovato, senza poi prendere nulla, mi sono decisa ad acquistare il libro che avevo preso in mano per curiosità. E' stata una piacevole conoscenza. Un affresco intelligente e brioso del 1913 e insieme malinconico, l'anno che precede lo scoppio della I guerra mondiale.Vi sono snocciolati racconti, aneddoti e riflessioni sui personaggi che hanno animato e fermentato quell'inizio del XX secolo, che ancora sembra il XIX. Mi sta facendo scoprire personaggi a me ignoti come Georg Trakl e svelato aspetti inediti, anche comici, di Kafka. Insomma, Grazie scortese commessa! Le prime 80 pagine sono state un concentrato di risate, riflessioni e scoperte, su un mondo allegro che inconsapevolmente, ma non troppo, stava andando verso il falo' della prima guerra mondiale. |
Post n°4 pubblicato il 03 Agosto 2015 da florentia71
Come donna innamorata
Terminato oggi di leggere questo piccolo romanzo che ha l'ambizione di condurre il lettore fin dentro l'anima del nostro più grande poeta, per disvelarci il momento nel quale prese vita la grande Commedia. Per farlo usa la tecnica del flusso di coscienza. Noi stessi siamo Dante e possiamo osservare dal di dentro i ragionamenti, le riflessioni ed i fatti che hanno portato la Bice Portinari mal maritata a divenire l'eterna Beatrice e la ormai sconosciuta Vanna del Cavalcanti ad esser la Matelda dell'inabitato Eden. Tutto molto bello, specie se paragonato ad un altro libro sulla genesi della Commedia, letto poco prima (La selva Oscura di Fioretti), ben scritto, calibrato...eppure qualcosa manca. Si delineano al lettore tanti quadri, si pennellano personaggi arcinoti che rimangono appena sbozzati sulla carta. Tutto è in nuce, in attesa di sviluppo. Uno sviluppo che purtroppo rimane solo un desiderata. Il solo personaggio a tutto tondo, che esce portentosamente vivo dalle pagine è l'amico-rivale, il Giovanni Battista precursore, Guido Cavalcanti. Che si staglia come gigante, tragico e fiero della sua alterità dai magnati e dai "borghesi". In sua presenza lo stesso "Dantino" risulta appiattito, agiografico e ribelle esattamente come ci si aspetta che sia. Onore e merito ad ogni modo alla Casa Editrice #Guanda, che ha scelto di osare con un testo di non facile attrattiva commerciale e che con una sapiente e non invadente campagna pubblicitaria è riuscita a portarlo, meritatamente, al Premio Strega. (n.B. Se si può dire: ho fatto il tifo per lui)
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