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Leggenda
Post n°4 pubblicato il 12 Marzo 2008 da Breton_Quest
“Quando, da povero e semplice ignoto, nostro Signore andava per il mondo, e a lui tanti discepoli accorrevano che solo di rado capivano il suo verbo, più di ogni altra cosa lui amava intrattenersi in mezzo alla strada, perché, sotto lo sguardo del cielo, si è più liberi, si discute meglio. Qui enunciava le più alte dottrine a loro dalla sua bocca divina; in modo speciale con parabole e esempi di ogni mercato lui faceva un tempio. Così, nella pace dello spirito, cammina un giorno con loro verso una cittadina, vide qualcosa in mezzo alla strada, un ferro di cavallo, rotto, che luccicava. Allora disse a san Pietro: «Raccogli un po' quel ferro!» San Pietro non era di luna buona, nell'andare aveva appena sognato qualcosa sul governo del mondo, un progetto che a tutti è bene accetto: nella testa infatti non ha barriere; questi erano i suoi più cari pensieri. L'oggetto trovato non valeva la pena, non era né scettro né corona; perché curvarsi sopra un ferro di cavallo, e neppure intero? Lui quindi si volge altrove e fa il sordo a quelle parole. Il Signore, come sempre benevolo, raccoglie il ferro lui stesso e fa finta di niente anche più avanti. Quando sono arrivati in città, davanti alla bottega di un fabbro, riceve dall'uomo tre soldi in cambio. Passando per il mercato vede che ci sono delle belle ciliege, ne compra, poche o tante, quante per tre soldi te ne vogliono dare, e sùbito, nella maniera solita, le ripone tranquillo nella manica. E ora uscirono dall'altra porta, per prati e campi, senza una dimora, anche la strada era spoglia di alberi, il sole ardeva, la calura era grande, e per un sorso d'acqua in questo posto si sarebbe pagato molto. Il Signore avanti tutti muove il passo, lascia cadere una ciliegia a un tratto. San Pietro si getta su di essa a volo, come se fosse una mela d'oro; la bacca piaceva al suo palato. Il Signore dopo un piccolo tratto lascia cadere un'altra ciliegina su cui san Pietro sùbito si china. Così il Signore lo invoglia a chinarsi sulle ciliege più d'una volta. E così per un bel pezzo. Poi disse il Signore con allegrezza: «Se ti fossi mosso quando dovevi, era minore lo sforzo che facevi.» Chi le piccole cose disdegna, per cose più piccole poi si dà pena.” J. W. Goethe, Leggenda |
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