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Un blog creato da alexma36 il 22/06/2009

Terzo Millennio

Resistere, resistere..... resistere!!

 
 

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RAI PER UNA NOTTE

 

Assolutamente da non perdere. La trasmisione anti censura messa in piedi dallo staff di Anno Zero in occasione dell'oscuramento dei talk show.


Raiperunanotte

 

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LEONIDA E BORRELLI

La foto in apertura blog rappresenta un particolare del monumento eretto al Passo delle Termopili, per onorare Re Leonida e i suoi 300 spartiati che, nel 480 a.C.,con un gesto estremo, sacrificarono le loro vite per ritardare l'avanzata dell'esercito Persiano agli ordini di Re Serse, forte di 3 milioni di uomini secondo lo storico del tempo Erodoto, 500.000 in base ad una più plausibile recente ricostruzione dei fatti, che si apprestava ad invadere la Grecia.

Credo che questa leggendaria battaglia sia la massima concretizzazione della famosa frase espressa dal Procuratore Generale di Milano Francesco Saverio Borrelli, durante il discorso tenuto a gennaio 2002 per l'inaugurazione dell'anno giudiziario, con riferimento ai continui attacchi subiti dalla magistratura da parte di alcuni esponenti politici ed in particolar modo dal Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Anche se l'ispirazione nell'enunciare il suo "Resistere, resistere, resistere" a Borrelli è venuta pensando alla Linea del Piave nella Grande Guerra, a me è sembrato più appropriato metterlo in analogia con la Battaglia delle Termopili. Massima espressione di "resistenza" nella storia dell'Umanità.

"Va’ o straniero, 
narra a Sparta 
che noi qui morimmo 
in obbedienza alle sue leggi"

 

 

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IL MIO BLOG

Dopo due anni di pensieri e ripensamenti ho deciso finalmente di dare corpo al mio progetto di blog. Quello che mi prefiggo e che spero di riuscire a realizzare, è di discutere, con il vostro ausilio, di tutto quello che ci succede intorno. Ogni giorno. Dalla politica alla cronaca; dallo sport al costume. Indispensabile affinchè questo accada è la vostra partecipazione alle discussioni.
Sarò fazioso? Sicuramente! Ma chi non lo è!? Questo però non mi impedirà di pubblicare, senza censura alcuna, gli interventi di chiunque voglia partecipare, anche se diametralmente opposti alla mia visione delle cose. L'importante è che siano posti in maniera garbata, senza offese personali e senza (troppe) trivialità. Se il blog dovesse avere un discreto seguito, in futuro sono previste anche sezioni "speciali" dove si potrà discutere e recensire libri, CD e altro.
Sperando di piacervi e di riuscire a catturare la vostra attenzione, mi auguro che possiate partecipare in molti.

 

 

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The Pacific - Inserto TV

Post n°112 pubblicato il 24 Maggio 2010 da alexma36
 

Anche se la serie non è arrivata alla fine, con ieri sera ha compiuto e superato il giro di boa, visto che sono andate in onda le puntate 5 e 6 su un totale di 10. Magari è prematuro esprimere un giudizio finale, ma qualche considerazione può essere tranquillamente fatta.
La prima è sicuramente che fino ad ora non ha mantenuto le aspettative. Per essere la serie TV più costosa della storia forse ci si aspettava di più soprattutto nelle scene di combattimento. O forse ci si aspettavano più scene di combattimento cruento, per dipingere gli orrori della guerra. Invece, fino ad ora, su sei puntate solo una è interamente dedicata a scene di guerra, quella di ieri sulla sbarco a Peleliu. L'altra puntata in cui si vedono combattimenti, quella dedicata alla battaglia di Guadalcanal, si svolge quasi interamente di notte, rendendo impossibile apprezzare gli effetti speciali.
Intanto non si può parlare di The Pacific senza fare i dovuti paragoni con Band of Brothers, l'altra serie prodotta dal duo Spielberg-Hanks, spin-off di Salvate il soldato Ryan. Se nella prima fiction gli orrori della guerra emergono quasi esclusivamente dai duri scontri, in questa nuova serie viene dato più risalto agli aspetti emotivi e psicologici. L'orrore si manifesta più attraverso questi ultimi o attraverso le miserrime condizioni di vita cui erano sottoposti i marines piuttosto che attraverso i combattimenti. Insomma la serie è più una riflessione introspettiva degli uomini che andavano a combattere che un classico di guerra. Potrebbe essere una scelta anche azzeccata. Ma onestamente alla lunga ci si annoia. E anche se regia, fotografia, recitazione e tutto il resto è davvero ai massimi livelli (fantastica l'interpretazione di Leckie), una sceneggiatura così manda tutto al diavolo. Anche perchè la guerra sembra decontestualizzata da un punto di vista storico. Cosa invece che andava a braccetto con la sceneggiatura in BoB. Ogni episodio della prima serie ti faceva sempre vivere anche il momento storico particolare: lo sbarco in Normandia, l'avanzata alleata, l'Operazione Market-Garden, Bastogne. Insomma dodici puntate per raccontare gli ultimi quindici mesi di guerra sul fronte Europa, attraverso gli occhi di una compagnia di paracadutisti. In questa serie invece si passa tranquillamente da un isola del Pacifico all'altra e, anche se cronologicamente non c'è ovviamente nulla da eccepire, le fasi storiche della guerra nippo-americana risultano molto confuse. La campagna di Guadalcanal, durata circa sei mesi, viene liquidata con poche battute. E anche se ovviamente la fiction segue le vicende di tre personaggi e quindi la sceneggiatura è cucita sulle loro avventure ma soprattutto sui loro saggi (almeno per quel che riguarda Sledge e Leckie), tra Guadalcanal e Peleliu (che nella serie sembrano accadere quasi a ridosso l'una dell'altra), non solo passa quasi un anno e mezzo, ma in mezzo ci sono alcuni tra gli scontri più importanti e cruenti di tutto il conflitto: Tarawa, Saipan, Guam, Tinian. A Saipan per esempio, i Marines ebbero 3.000 morti e oltre 10.000 feriti. A Tarawa, su un corpo combattente di 20.000 uomini, i soldati americani ebbero quasi 4.000 morti e innumerevoli feriti. Senza contare poi lo scontro aereo-navale del Mare delle Filippine. Tutto questo, nella fiction, scompare completamente. Lo sforzo bellico, in termini di perdite di uomini e mezzi, che gli Stati Uniti dovettero sostenere tra il 42 ed il 43, sembrano essere completamente avulse a tutta la storia. E' ovvio che The Pacific non è e non vuol essere un docu-fiction su tutta la guerra nippo-americana, ma soltanto una ricostruzione sulle memorie di tre specifici marines. Ma senza capire e conoscere il contesto diventa poi difficile capire anche tutto il resto.
Insomma fin qui quello che si è visto non giustifica affatto l'alto costo sostenuto dalla produzione. Anche se bisogna ammetterlo, nelle poche scene di guerra fin qui viste, gli effetti speciali sono di gran lunga superiori a BoB.
Attendiamo fiduciosi le ultime 4 puntate

 
 
 
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             Anonimo


 

Una sciocchezza enunciata da

un uomo famoso diventa un

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Un concetto profondo

enunciato da uno

sconosciuto diventa

sempre una sciocchezza.

                   Anonimo

 

Non sono le imprese eroiche

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ad un condottiero

ma la bravura del suo

storico al seguito

          Anonimo

 
 
 
 

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