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CUBA - Varadero Barcelò Solymar, indimenticabile!

Post n°81 pubblicato il 09 Giugno 2008 da Privilege_bg
 
Foto di Privilege_bg

La voglia matta di arrivare e finalmente poter toccare con mano come sia davvero il mare dei Caraibi è molto più forte rispetto al sonno demolente che ci assale, dovuto al lungo viaggio ed alle 6 ore di fuso orario.

Per il nostro fisico è notte fonda, eppure ci troviamo catapultati nella pre-serata tropicale di Varadero, fatta di aperitivi gustati al ritmo della “salsa”. Ci guardiamo un po’ esterrefatti, non sembra neppure vero ma, dopo averla sognata per anni ed averne parlato per mesi e mesi, adesso, esattamente in questo preciso istante, siamo a Cuba. Proprio a Cuba! Sembra incredibile, come nominare un posto fuori dal mondo, uno spettacolo.

Lungo la strada dall’aereoporto verso l’hotel ho notato gli innumerevoli cartelloni propagandistici piantati un po’ dappertutto, recanti slogan inneggianti alla rivoluzione ed al socialismo; le auto circolanti per strada sono delle vecchie ed ingombranti Chevrolet di metà del secolo scorso : d’un tratto mi sembra di essere tornato indietro nel tempo, quasi come fosse un film americano degli anni ’50, ma in realtà questa è la situazione contemporanea di un’isola tanto stupenda quanto, probabilmente, frenata da una dittatura avente la maschera subdola del marxismo. Eppure gli ideali che animarono la famosa “revolucion” erano sani e sacrosanti, una voglia di libertà ed uguaglianza che dovrebbe essere la caratteristica buona di tutto il genere umano; invece mi diviene assolutamente chiaro quanto poco basti per superare il limite ed oltrepassare così quella linea quasi impercettibile, al di là della quale si passa dalla profonda e circostanziata ragione al torto più assoluto; in fin dei conti esattamente dalla parte di coloro che fino a poco prima combattevi. Assurdo.

Le giornate trascorrono in modo armonioso ed appagante su una spiaggia immensa, formata da sabbia finissima, tanto bianca da riflettere con energia la luce del sole, per di più in un modo così potente che risulta difficilissimo tenere aperti gli occhi; sul limite interno della stessa spiaggia vi sono folte file di palme sparpagliate, alte e maestose nel loro verde, le quali rendono il clima particolarmente tropicale ed affascinante. Ciò che invece ci sta di fronte non è semplicemente un mare, bensì uno spettacolo di colori naturali che lentamente degradano dal verde al turchese, sino all’azzurro vivo per passare infine al blu scuro. Le acque sono calde ed una bella nuotata ti rilassa al punto tale che non vorresti più uscire.

Il sole è rovente ed incide parecchio sulla pelle, facendo trasformare il nostro colorito bianco smorto invernale in un rosso peperone tipico di chi si sta per scottare. Ci aiuta nella sopportazione della calura una brezza costante che viene da est e dona refrigerio; creme ed ombrelloni non bastano, il clima torrido alimenta l’arsura pertanto decidiamo di tanto in tanto di prenderci qualche bevanda dissetante, tanto è tutto incluso (all inclusive, come dicono qui) : mojito, pina colada, cuba libre e cerveza…peccato che al quarto bicchiere, oltre ad esserci dissetati, si cominci pure a barcollare un tantino!

Ma infondo la vacanza è bella anche per questo, lasciarsi un po' andare e vivere in piena armonia, tra spensieratezza e divertimento. Le nostre serate sono un’imperdibile occasione per visitare posti nuovi e cercare compagnia nei locali di ballo; così conosciamo le località di Santa Martha e la città capoluogo di Matanzas. Siamo in un primo momento frenati da un certo timore dovuto alla non conoscenza della realtà locale, e la paura di subire eventuali aggressioni o rapine è concreta, tanto più che i posti sembrano loschi, bui e pieni di insidie. Tutt’altro invece : prendiamo confidenza con la gente del posto che, nella vita, fa buon viso a cattiva sorte e, in tutti i modi, socializza con il turista per cercare di scucirgli qualche mancia oppure per tentare di vendergli qualcosa; ma sono tutti discreti ed assolutamente cordiali, tanto che il solo dire che sei italiano li fa esultare; forse è solo un modo per accattivare le nostre attenzioni, ma a noi piace pensare il contrario.

Le notti corrono rapide, troppo veloci : l’Internacional, La Cueva del Pirata, il Mambo Club, la Rumba, la Comparsita e per finire l’indimenticabile “calle 62” dove si può ballare la salsa all’aperto e conoscere un sacco di gente. Ah dimenticavo…che grandissima quantità di ragazze incantevoli abbiamo visto! Un miscuglio di razze che rende davvero ampia e particolareggiata la popolazione cubana. Come dimenticare i balli sensuali della salsa, reggaeton e della bachata?!? Da perdere la testa….

Un giorno intero, però, vale davvero la pena di dedicarlo alla visita della capitale La Havana, pertanto programmiamo questa escursione per il penultimo giorno della nostra vacanza; è chiaro, l’ultimo dovrà essere unicamente dedicato al mare ed alla playa!

La Habana, come la chiamano a Cuba, è una città immensa con tratti marcatamente coloniali, a causa dei conquistadores Spagnoli che nel XVI secolo approdarono sull’isola grande. Tra le tante bellezze caratteristiche noto anche qualche struttura fatiscente e poco presentabile, ma è altrettanto vero che in molti quartieri si evidenziano operai al lavoro per riportare l’intera città allo splendore di un tempo.

Visitiamo il museo dei pompieri, l’armeria nazionale dove sono esposte le armi usate dai capi della revolucion, la cattedrale e la sua piazza, il mercatino sul lungomare del porto ed una miriade di vicoli e viuzze. Saliamo infine all’ultimo piano dell’hotel Ambos Mundos, la residenza preferita del famoso scrittore Hemingway; da questa terrazza, osservando il panorama mozzafiato, ci è facile capire come lo scrittore potesse essere facilmente ispirato nel preparare i suoi lavori, grazie alla posizione stupenda del suo “roof garden” che anche a noi infonde armonia e serenità. Beviamo un gustoso mojito come aperitivo e poi ci rechiamo al ristorante dove tutto è già organizzato per il nostro pranzo sotto un tendone al’aperto.

Quì viviamo un’esperienza realmente spettacolare, gustiamo il sapore proprio della capitale Cubana, un miscuglio di sensazioni fantastiche ed emozionanti al tempo stesso, sentimenti assolutamente inimmaginabili a priori e, sicuramente, non facilmente trasferibili a mezzo di un semplice racconto.

Si mangia all’aperto, con una bellissima e naturale arietta rinfrescante. Qualche metro più in là, all’esterno del locale, la gente circola in allegria e, di tanto in tanto, passano svariati artisti di strada, ognuno proponendo un suo numero divertente. Venuta la volta dei “brasileri” in costume tipico bahiano, rullano i tamburi e possiamo persino assaporare l’energia del samba. Stiamo mangiando ma ti verrebbe più spontaneo muoverti e ballare, tanto questa gente riesce a coinvolgerti; per di più, quasi senza che te ne accorga, un sorriso persistente sarà stampato sulle tue labbra, segnale tangibile del gran buon umore infusoti. Finita la sfilata ecco che nel ristorante entra un’orchestrina con chitarra, contrabbasso e maracas; i componenti si posizionano in un angolino e cominciano a suonare in perfetta sintonia, canti tipici cubani. Mi pervade la pelle d’oca tanto sono bravi e riescono a suggestionare positivamente il mio animo; un coro perfetto ed armonioso che canta il Chan Chan”, una melodia che molto s’intona col clima che stiamo vivendo e della quale consiglio l’ascolto a chiunque. Finiscono con un pezzo struggente dedicato alla memoria del comandante “Che Guevara”.

E’ standing ovation, un’applauso infinito per questi artisti che in questo modo si guadagnano da vivere, e nel contempo a noi hanno donato mezz’ora di forti emozioni. Usciamo dal ristorante e ormai, ogni posto della città ci sembra magico. Sotto i tendoni del mercatino soffriamo un caldo terrificante, ma c’è tanta bella roba da guardare. Non passa bancarella dove non ti venga chiesto se sei italiano, quasi ce l’avessimo scrito in fronte. Ad uno rispondo dicendo d’essere brasiliano, così per scherzare, ma lui non ci crede e continua a dirmi “italiano-italiano”.

Passeggiando quà e là ci imbattiamo anche in zone poco pulite e maleodoranti, d’un tanfo orribile, irrespirabile, ma anche questo fa parte di tutta la peculiarità del posto.

Una volta tornati all’hotel, non possiamo non comprare qualche ricordo della bella Cuba : el ron de Cuba, lo splendido e saporito Rhum Santiago e Havana Club da portare a casa per poter ogni tanto riassaporare quei sensazionali gusti tipici.  Anche i sigari, famossissimi quì, non possono essere ignorati : una bella confezione di COHIBA e di MONTECRISTO!

Una settimana, purtroppo, trascorre veloce come un sospiro. L’ora della partenza arriva repentinamente e senza rendercene conto siamo già giunti a questo momento. Ripartiamo dall’aereoporto Josè Marti de La Habana portando con noi dei ricordi sbalorditivi e densi di emozioni, che mai dimenticheremo nella nostra vita. Cuba non è solo mare paradisiaco e spiagge incontaminate : Cuba è energia e calore umano, Cuba vive!

 
 
 
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