Pensieri & Parole

Rinnovare non significa per forza distruggere...


Non ho vissuto il '68. Come tanti però ne ho conosciuto gli sviluppi e i nefasti risultati. Se si lascia germogliare la violenza, se non la si combatte opponendogli la fermezza di una condanna e della volontà di superarla…allora il suo seme può arrivare a maturare sinistri frutti. Il terrorismo della fine degli anni 70 e inizi 80 ne è la prova oggettiva. Fatti come quelli a cui abbiamo assistito a Roma in questi giorni devono essere condannati senza alcun distinguo o eccezione.Protestare è lecito e doveroso. Esprimere il proprio dissenso su un qualcosa che non si condivide, disegno di legge o comunque sia è, come ho sempre detto, il principio primo di ogni democrazia che voglia definirsi tale. Libertà di parola e di pensiero significa anche avere la facoltà di scendere in piazza per comunicare a una platea più vasta di quella di un aula magna quelle che sono le proprie idee e ideali…E questa sovranità è accettata e auspicabile sempre e comunque. Guai se si tentasse di imbavagliare la volontà popolare e il suo dissenso. E’ il primo passo verso il fallimento della democrazia e la strada più diretta verso la dittatura. Ma protestare e esprimere la propria disapprovazione non deve per nessuna ragione sconfinare nella pratica di una violenza fine a se stessa e assolutamente controproducente. Non ci sarebbe bisogno di commentare le parole di coloro che hanno anche parzialmente giustificato questa violenza indicandola come figlia della esasperazione e dell’impotenza… Ma non capiscono che la violenza, questa brutalità spropositata e gratuita non porta a nulla se non a danneggiare chi non è coinvolto nelle tematiche discusse ? E che ha l'effetto immediato di monopolizzare la comunicazione, coinvolgendo l’attenzione dei media e della popolazione solo su di essa, distogliendo il pubblico interesse dalle idee e dagli ideali per cui si protesta e si è scesi in piazza? Ma come possono tanti giovani impegnati e interessati al loro futuro e conseguentemente anche a quello della loro, nostra nazione, non capire per primi che il vero nemico non è il poliziotto che si trovano davanti, che è lì per dovere a vigilare… quanto quei cretini che vengono alla manifestazione con casco, bastone e scudo? E non mi dicano che è per autodifesa. Perché allora vuol dire che questi già partono con l’idea che ci saranno scontri e violenze. E chi ne è conscio e sicuro se non chi ha già maturato in sè la volontà di praticarla questa violenza ?In queste poche righe non voglio discutere se sia giusto o sbagliato protestare per questa riforma Gelmini, tanto odiata e contestata. Ci sono e saranno sedi migliori, ma soprattutto più informate e accreditate. Personalmente voglio solo condannare quel comportamento sconsiderato che rovina completamente il contraddittorio su questo tema, lasciando solo passare un immagine sbagliata degli studenti, etichettandoli come violenti e bruti senza anima e intelligenza. I giovani, gli studenti sono senz’altro qualcosa di molto diverso… sono il futuro di questa nostra nazione e gli va dato ogni possibile ascolto e aiuto per consentirgli di ottenere un eccellenza nell’istruzione e nel conseguimento di una professione, di cui alla fine beneficeranno tutti (la cosiddetta fuga “dei cervelli”, costringere qualcuno a rifugiarsi all’estero per trovare quello che non gli è concesso in patria, la rende progressivamente sterile, quella patria). Ma chi ha la volontà di studiare e di crescere e di maturare… deve avere anche la coscienza e il senso civico di isolare i violenti che si nascondono nelle proprie fila, di bloccarli e denunciarli perché questi violenti, senza alcun ideale se non quello di dare sfogo ai loro istinti di bassezza primordiale, sono i nemici primi dell’ideologia che si vuole difendere protestando. E anche lasciando spazio alla possibilità che questa violenza sia davvero usata solo per disperazione e non per semplice volontà di distruzione… beh, voglio ricordare a questi esasperati che non troppo tempo fa qualcuno, con la non violenza, con la sola resistenza passiva ha liberato una nazione da una dominazione di secoli… E’ così difficile pensare di poter riuscire a cambiare una riforma e arrivare davvero a rinnovare senza dover per forza distruggere tutto?