Appunti per strada

Kunstwollen 06 Agosto 2010


La mattina del 23 luglio 2003 Regina José Galindo, vestita con un abito da sera nero, attraversa a piedi nudi Ciudad de Guatemala con un bacile bianco tra le braccia: dalla Corte Costituzionale del Palazzo Nazionale avanza tra la gente con lo sguardo chino, fisso sulla bacinella riempita di sangue umano, camminando a passo cadenzato per sessanta minuti. Quando sosta immerge i piedi nel recipiente per imprimere sulla strada i segni del proprio passaggio come tracce ancora fresche di un dramma avvenuto, materializzando - proprio dietro quelle orme insanguinate - i fantasmi delle vittime della guerra civile e della repressione degli anni ottanta ed evidenziando i luoghi della città da essi contaminati. In solitudine, attraverso questa estrema e azzardata azione pubblica, Regina José Galindo compie un silenzioso e duro atto di denuncia contro la ricandidatura presidenziale, appena validata, del generale Efraín Ríos Montt, ex dittatore sanguinario ed esponente centrale del Fronte Repubblicano Guatemalteco.L’atto doloroso di Regina chiamato ¿Quién puede borrar las huellas? [chi può cancellare le impronte?] diviene immediatamente simbolo della resistenza personale e ritratto collettivo di una società civile priva di tutele e di certezze.per leggere interamente: http://www.oltremagazine.com/index.html?id_articolo=1494sito ufficiale: http://www.reginajosegalindo.com/es/index.htmSotto il caso l'uomo ha un piano.La curva di un'ideache migra all'istinto d'esperienza.Vivezza inconsapevole ruota la macina del senso del tempoinfarinandolo d'attesa.