La mia vita

Diario sulla vita

Creato da amanda75n il 28/03/2009

 

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Dedicata ad Enrico

Dedico questa bellissima canzone alla nostra Amicizia! 

 

 

RABBIA,RANCORE,SENSO DI COLPA,TRISTEZZA,SENTIMENTI NEGATIVI.

Post n°32 pubblicato il 14 Marzo 2010 da amanda75n
Foto di amanda75n

Il 10 febbraio 2010 ho inaugurato il mio primo anno di sieropositivita'

Il mio umore peggiora,i miei stati d'animo sono sempre piu'instabili,sempre piu'spesso mi trovo avvolta in un tunnel di caos,emitivo e mentale.

Sempre piu'raramente trovo risposte alle mie domande,a quelle che una volta erano certezze.

La rabbia il disprezzo,e il senso d'umiliazione si fanno largo nella mia vita,una vita tempo fa'molto serena,molto appagante........

Possibile che nel percorso di vita terrena di un essere umano vi siano prezzi cosi alti da pagare?

Possibile che vi siano soggetti(come il mio compagno),a cui non interessa far pagare ad altri i propri errori?

Possibile che vi siano persone cosi superficiali da non curarsi del danno che fanno altrui?

I consigli di cure mi mettono sotto sopra lo stomaco,mi fanno rivivere l'indimenticabile 10 febbraio 2009 mi fanno riaprire una ferita tutt'ora apertissima,mi lacerano quel vuoto incolmabile che tutt'ora vive in me.

Non trovo rassicurazione,non trovo tranquillita'.......... l'inquietudine regna nel mio caos emotivo,nelle mie giornate,nei miei rapporti sociali,ormai ridotti notevolmente.

Paura di essere scartata,giudicata,per errori commessi da altri.........si piomba in una vita indesiderata,cerco di coglierne l'insegnamento,il vero significato,ma nulla......incontro solo ,Rabbia,Rancore,Senso di colpa,Tristezza,un cumulo di Sentimenti negativi!

Sto'cercando un supporto psicologico che mi faccia andare avanti,che mi dia davvero un motivo valito per guardare al futuro.

Mi sento sola in questa situazione,incompresa e a volte presa troppo alla leggera,ormai non si da'piu'il giusto valore alle cose,agli eventi ed alla vita stessa.

Vorrei poter riportare in dietro le lancette dell'orologio e non aver MAI incontrato che mi ha fatto del male!

NATTY

 
 
 

Lipodistrofia da HIV

Post n°31 pubblicato il 20 Ottobre 2009 da amanda75n
Foto di amanda75n

La lipodistrofia è l’insieme dei cambiamenti non naturali del corpo, sia dell’esterno che dell’interno, che si presentano nella persona con HIV, quasi sempre quando è in terapia da tempo, ma non solo.
Vi sono aspetti visibili, ossia alterazioni dell’aspetto fisico della persona, che possono avere un forte impatto sulla sfera psicologica e quindi anche sull’aderenza alla terapia.
Esistono anche aspetti non visibili, vale a dire rilevabili dalle analisi del sangue alterate: sono pericolosi per la vita della persona (ad esempio colesterolo e trigliceridi elevati, l’insulinoresistenza, il danno ai mitocondri, l’ipertensione, ecc...) perché possono provocare problemi cardiovascolari, renali, ecc... Si parla di alterazioni metaboliche.

Perché interessarsene? Perchè la lipodistrofia è il nuovo stigma della malattia da HIV. Spesso rappresenta un livello di intensità, di sofferenza e di emarginazione paragonabile alla diagnosi stessa di HIV. Questa sofferenza non va ignorata.L’aspetto esteriore della persona rimane sempre “centrale” e quindi, per ovvie ragioni di equilibrio psicologico e qualità della vita, non può prescindere dall’essere trattato.

Cosa si può fare?

  • Bisogna agire e non ignorare il problema.
  • Quando possibile, il cambiamento dei farmaci assunti può aiutare almeno a non far progredire il fenomeno.
  • Uno stile di vita adeguato (alimentazione ed attività fisica) è fondamentale per arginare il fenomeno.
 
 
 

La mia Psiche ed il mio Umore sono a pezzi!

Post n°30 pubblicato il 16 Ottobre 2009 da amanda75n
Foto di amanda75n

È doveroso ricordare che occorre fare una netta distinzione tra sieropositività ed AIDS. Essere sieropositivi significa aver semplicemente inoculato il virus HIV, il quale può rimanere latente all'interno dell'organismo umano per un periodo di tempo molto lungo che può superare i dieci anni. L'AIDS arriva quando il virus comincia a riprodursi all'interno delle cellule in modo significativo tanto da compromettere sensibilmente le naturali difese immunitarie del soggetto malato.
Sono molte, e sicuramente importanti, le implicazioni fisiologiche che comporta questa malattia, ma altrettanto importanti sono le implicazioni psicologiche che colpiscono tutti i soggetti; sia quelli sintomatici che asintomatici. È dimostrato che apprendere di essere sieropositivi cambia completamente la vita psicologico-relazionale del soggetto.
Di norma sono tre le fasi psicologiche nelle quali la maggior parte dei soggetti incorrono: la crisi iniziale, la fase di transizione ed, infine, quella di accettazione ed adattamento.
La crisi iniziale ha, normalmente, la durata di qualche settimana. È spesso caratterizzata da fantasie di morte, blocco delle capacità di progettazione, cambiamenti dello stile di vita, aumento delle richieste di supporto sia affettivo che sociale, e da una generale ambivalenza emotiva ed instabilità affettiva.
Superata la crisi iniziale, nel giro di qualche settimana, il soggetto entra in quella di transizione, nella quale indirizza verso se stesso o verso gli altri la rabbia e l'aggressività. Si verifica una notevole diminuzione dell'autostima associata a senso di colpa per gli avvenimenti che hanno condotto l'individuo allo stato attuale. Si manifestano, inoltre, atteggiamenti contrastanti nei confronti dell'attività sessuale: dalla completa astinenza all'aumento della promiscuità con modalità persecutorie e paranoidi. Vi è, inoltre, un rifiuto dei controlli clinici e delle terapie con il trasferimento dell'attenzione al proprio corpo con modalità ipocondriache.
Una volta superata questa fase si arriva a quella di accettazione ed adattamento che è caratterizzata dall'alternarsi ed il sovrapporsi di sentimenti depressivi con risposte aggressive legate all'angoscia di un evento indefinibile ed incontrollabile. Quando il soggetto raggiunge questa fase viene attuata una ridefinizione delle strategie di vita quotidiana e dei progetti esistenziali;
vi è, inoltre, una maggiore collaborazione con l'équipe di medici curanti. La malattia viene vissuta su una base meno emotiva e più razionale. È frequente in questa fase riscontrare conversioni religiose o adesioni ad attività assistenziali nell'area dell'AIDS.
Durante il periodo in cui il soggetto passa dalla fase asintomatica a quella sintomatica è possibile, ed anche comprensibile, che vi siano delle ricadute e delle nuove fasi di accettazione ed adattamento.

 
 
 

COME SE L'INFEDELTA'FOSSE UNA GIUSTIFICAZIONE!?

Post n°29 pubblicato il 07 Agosto 2009 da amanda75n
Foto di amanda75n

E' andato con un'altra e apriti cielo. Ma cosa succede nella testa di un uomo infedele? Meglio capire le ragioni che hanno motivato il suo gesto, ne va della tua salute mentale, oltre ad essere un modo per prevenire e gestire eventuali scappatelle


Quando la complicità latita nella coppia e che lui non si sente compreso potrebbe essere tentato a essere infedele. Il motivo? Trovare nelle braccia di un'altra ciò che non trova nella sua compagna. Non sempre l'infedeltà è sinonimo di perdita di intimità nella coppia. Può succedere che lui sembri assolutamente a suo agio e felice nella coppia ma nonostatnte tutto sia portato a essere infedele. In questo caso ciò che spinge l'uomo verso un'altra donna è il suo bisogno di essere rassicurato sulla sua virilità e capacità di conquista. E vedere negli occhi di una donna il suo desiderio. Nei due casi l'uomo cerca una relazione con una donna che lo capisca, lo ascolti e lo accetti. Mostriamo dunque ai nostri uomini che li capiamo.

Non bisogna dimenticare che nella coppia ci si specchia nell'altro. Noi possiamo dunque rimandargli un'immagine positiva o negativa di lui stesso e del suo valore. E se lui non riesce a rendere felice la sua donna, non importa se lui sia o non sia la causa di questa mancanza, potrebbe essere indotto a ricercare quel riflesso valorizzante altrove. Non è difficile immaginare dove.

Ma non sempre è la vanità o il bisogno di essere valorizzati sono le uniche molle che spingono l'uomo fuori dalla coppia. Potrebbe essere benissimo l'erba del vicino che, si sa, è sempre più verde. Inoltre non bisogna sottovalutare la forte attrazione che esercita sugli uomini - ma siamo proprio sicure che siano solo loro ad apprezzarla? - il piacere del frutto proibito. L'adrenalina legata è un potente afrodisiaco e molti uomini si lasciano sedurre dalla dimensione clandestina della scappatella, anche perché è un mezzo per spezzare la routine del quotidiano.

Al bando l'ingenuità che ci spinge a pensare che la sua infedeltà sia sempre e comunque l'espressione di un malessere. A volte le spiegazioni più semplici sono anche le più veritiere: lo fa perché gli piace. L'edonismo è una molla molto potente nella mentalità maschile. Non si tratta per loro di soddisfare banalmente i propri impulsi sessuali ma di prendere atto che la vita è troppo breve e nello stesso tempo troppo ricca di incontri e persone per lasciarsi sfuggire le occasioni. Spesso lui ragiona con l'assioma: ogni lasciata è persa. L'infedeltà maschile, come d'altronde anche quella femminile, sono comunque da inserire in un contesto più ampio: la società nella quale viviamo. In un'epoca di consumo sfrenato, dell'aquisto pulsionale e di soddisfazione immediata di qualsiasi desiderio la fedeltà è messa a dura prova.  Al giorno d'oggi tutto evolve a un ritmo frenetico, la flessibilità nel mondo del lavoro, gli spostamenti geografici e la mobilità sociale sembrano molto lontani dalla concetto di fedeltà, che diventa sempre più un valore "rifugio".  In un mondo dove tutto cambia, c'è chi pensa che vale la pena fermarsi alla coppia fissa e all'esclusività sessuale.

 
 
 

Un Grande Attore

Post n°28 pubblicato il 02 Luglio 2009 da amanda75n

Adesso l’attore statunitense Patrick Swayze, 56 anni, deve affrontare una tragedia reale: affetto da un grave tumore al pancreas, ha deciso di sospendere le terapie contro il male, giudicato dai medici ormai incurabile. Secondo il Daily Mail, la star di Dirty Dancing preferirebbe morire da «cow boy» con indosso gli stivali, piuttosto che stremato in un letto di ospedale. Il cancro al pancreas, diagnosticato all’attore un anno fa, è infatti considerato uno dei più violenti. All’inizio dell’anno Swayze è stato ricoverato per una polmonite e l’attore non si sarebbe ancora ripreso del tutto. Un amico della star ha dichiarato all’Enquirer: «Non c’è più niente da fare, il tumore si è esteso ai polmoni: non ha mai avuto una cera così brutta. L’ho visto molto, molto spesso, ma mai così malato. Ha dei dolori molto forti, l’obiettivo ora è di cercare di rendere confortevoli i suoi ultimi momenti di vita».

In una intervista recente, a proposito del suo male, Swayze aveva dichiarato: «Se dicessi di vivere altri cinque anni sarei ottimista, se dicessi di vivere altri due anni sarei realista». Appena due giorni dopo Swayze, colpito da una grave polmonite aveva disdetto il tour promozionale per la sua nuova serie televisiva A&E. Uscito dall’ospedale per tornare a casa con la moglie Lisa Niemi, con cui ha intenzione di scrivere un libro di memorie a quattro mani, Patrick Swayze è apparso visibilmente dimagrito e più debole: «Ho avuto una vita meravigliosa», ha affermato la star di «Ghost» nei giorni scorsi. Nonostante la malattia l’attore è riuscito comunque a portare a termine le riprese del suo ultimo film, The Beast, uscito in questi giorni nelle sale americane.

 
 
 
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Dedicata a Luca

 

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