SCAPPARE
A CHI NON PIACEREBBE SCAPPARE DALLA SUA REALTA',DALLA SUA VITA......
STACCARE LA SPINA LASCIARSI DIETRO OGNI EVENTO NEGATIVO,OGNI SITUAZIONE CHE CI HA FATTO SOFFRIRE,OGNI EVENTO CHE CI HA PORTATO TRISTEZZA,MALINCONIA E SENSO DI PESANTEZZA NEL CUORE.
A CHI NON PIACEREBBE SCAPPARE DA CIO'CHE LA VITA CI PROSPETTA.....
IO LO FAREI,MA VORREI REGALARE TUTTE QUESTE SENSAZIONI A CHI ME LE HA CAUSATE,MA AMPLIFICANDOLE,PER MAGGIORARE LA SOFFERENZA!!!!!
QUESTA CANZONE,PARTE DEI MIEI RICORDI,MI AIUTA MOLTO A GUARDARE OLTRE ED A STACCARE LA SPINA COME VORREI....
VORREI SCAPPARE!!!!
Natty
WELCOME!!!
BEN VENUTI NEL MIO BLOG,A CHI VOLESSE VISITARLO.
SIETE CORTESEMENTE INVITATI A NON POSTARE INSULTI,RISPETTARE GLI SPAZI ALTRUI COME IO RISPETTO I VOSTRI!
OGNI PENSIERO E COMMENTO SONO LIBERI,E BEN ACCETTI.
HO VOGLIA DI SENTIRE LE VOSTRE OPINIONI,E PERCHE'NO,GUADAGNARCI ANCHE QUALCHE NUOVO AMICO!
UN CALOROSO ABBRACCIO
NATTY
Un'improvvisa sofferenza
Speranze, sogni, desideri affrontano sempre il duro della realtà e decadono spesso in malinconia,e sofferenza.
10 febbraio 2009
10 febbraio 2009
Un giorno da dimenticare,un giorno che mi ha spezzato il fiato,
Un giorno che mi ha appesantito la testa,
Un giorno che mi ha fatto sentire vuota,sola,sofferente,ma una sofferenza al di la' del pensiero umano.
Un giorno in cui mi sono sentita di aver deluso tutte le persone a me care.
Un giorno in cui ho pensato ai passi fatti,alle opportunita'date,alle scelte.......se non fossero state quelle.......
Un giorno in cui ho pensato molto intensamente a chi mi ha contagiata,(il mio compagno)ed alla rabbia che e'cresciuta dentro di me,alla paura che quella rabbia sarebbe diventata ingestibile.
Un giorno in cui ho pensato a cosa ne sarebbe stato di me,perche'a me,e cosa potevo fare per evitarlo
Un giorno in cui ho pensato"QUAL'E' IL MIO SCOPOTO SULLA TERRA",perche'alle volte bisogna pagare dei "prezzi cosi cari"!?
NATTY
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Dedicata ad Enrico
Dedico questa bellissima canzone alla nostra Amicizia!
Post n°22 pubblicato il 05 Maggio 2009 da amanda75n
CD4 La glicoproteina CD4 è una proteina transmembrana di 55 kDa presente su Linfociti T appunto detti CD4 + o Helper. Riconosce il complesso TCR-MHC di classe II ed è necessario insieme al CD3 ed alla catena zeta nella trasduzione del segnale di riconoscimento antigenico. Probabilmente anche in vivo, come in vitro, esplica questa funzione favorendo la formazione di un reticolo di un gran numero di complessi TCR - MHC di classe II - CD3-CD4. La sua presenza riduce l'adesione Th linfocita B se quest'utimo non presenta alcun antigene. Lega extracellularmente IL-16 e intracellularmente P56lck Fa parte della famiglia delle immunoglobuline. È un indicatore dello stadio di differenziazione dei linfociti T. È presente anche su macrofagi, granulociti e neuroni e la funzione fisiologica che esplica in queste cellule è per lo più incognita, ben più noto invece è il fatto che la proteina, insieme a CCR5 e CXCR4, è il recettore a cui si lega il virus HIV[senza fonte]. È anche conosciuta come L3T4 e W3/25. Ha due siti di N-glicosilazione portando lunghi glicani. |
Post n°21 pubblicato il 05 Maggio 2009 da amanda75n
Tipologia Si suddivide nella forma primaria e in quella secondaria: La primaria si riferisce alla diffusione iniziale del virus, mentre la secondaria è lo stato avanzato della prima forma, quando la viremia primaria ha già provocato l'infezione dei tessuti supplementari. EziologiaPer quanto riguarda l'origine della viremia esiste la suddivisione fra forma attiva e passiva: Nella forma attiva la viremia viene causata da una moltiplicazione di determinati virus, mentre nella forma passiva tale procedimento risulta assente. |
Post n°20 pubblicato il 05 Maggio 2009 da amanda75n
Streptococcus pneumoniae
Può anche dare luogo a meningiti, otiti ed endocarditi, anche se va detto che la virulenza di questo batterio è minima ed è un batterio patogeno principalmente nei soggetti immunodepressi. Può dare infezioni negli anziani e nei bambini, nei soggetti sottoposti ad oncochemioterapia, nei soggetti sottoposti a terapia con corticosteroidi. Non è dotato di citocromo C, è alfa-emolitico in aerobiosi, beta-emolitico in anaerobiosi. È molto esigente da coltivare, come tutti gli streptococchi manca di catalasi, quindi abbisogna degli enzimi che degradano le specie ossidanti dell'ossigeno contenuti nell'agar sangue. Il terreno di coltivazione dev'essere dunque un agar sangue addizionato con proteine della soia o con cuore e cervello di bue, con un contenuto di glucosio limitato perché, essendo un batterio fermentante, trasforma il glucosio in acido lattico e ciò può causare un abbassamento del pH in grado di arrestare la crescita. È un batterio autolitico, quando invecchia va naturalmente in lisi, per questo motivo le sue colonie sono piatte o leggermente concave, dal momento che la porzione centrale è quella più vecchia. Questa caratteristica è utilizzata per la diagnosi: anche una goccia di taurocolato o glicocolato di sodio (sali biliari) possono causare la lisi completa della colonia. Un'altra prova è quella fatta con l'optochina (etil-idrocupreina)a cui questo streptococco a differenza degli altri è sensibile. |
Post n°19 pubblicato il 05 Maggio 2009 da amanda75n
Storia naturale La storia naturale dell'infezione è completamente diversa a seconda che l'infezione venga contratta nella prima infanzia, nel qual caso si assiste ad una percentuale di cronicizzazione in oltre il 90% dei casi, o in età adulta. In questo ultimo caso la guarigione avviene in oltre il 90% dei casi. La guarigione si manifesta dal punto di vista laboratoristico con la scomparsa della proteina HBsAg e con la comparsa di un livello di anticorpi contro questa proteina, detti HBsAb, protettivo, cioè maggiore di 10 U. La persistenza dell'HBsAg, e quindi dell'infezione, oltre 6 mesi definisce lo stato di epatite B cronica. Nelle prime fasi dell'infezione il virus replica in maniera costante o oscillante, indipendentemente tuttavia dal modello di replicazione virale, questa fase è caratterizzata dalla presenza della proteina HBeAg. I ceppi virali che replicano esprimendo questa proteina "e" vengono definiti ceppi selvatici o wild type.E' possibile tuttavia che in un tempo estremamente variabile il sistema immunitario impari a produrre un anticorpo contro l'HBeAg detto HBeAb. Se questo avviene la capacità del virus di replicare viene bloccata, la concentrazione di virus nel sangue, detta HBV-DNA sierico, scende ed il processo di danno epatico rallenta in maniera sostanziale. La presenza dell'anticorpo HBeAb e di una bassa carica virale nel sangue trasforma il soggetto da un paziente con epatite B attiva ad un "portatore inattivo", capace comunque di infettare altri soggetti, a rischio di riattivazione virale, ma in questo momento minimamente evolutivo se non per nulla evolutivo. A questo punto, dopo la comparsa dell'HBeAb e lo spegnimento del processo epatitico si possono verificare due circostanze:
La maggioranza delle epatiti B croniche attive in Italia sono oggi sostenute da questi ceppi mutanti. Questo dato ci fa quindi comprendere quanto sia erroneo ritenere un soggetto portatore inattivo per la sola presenza dell'HBeAb, senza aver valutato l'effettiva carica virale. SintomatologiaI quadri clinici di infezione da HBV sono abbastanza variegati:
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Post n°18 pubblicato il 05 Maggio 2009 da amanda75n
Sintomi e diagnosi Una volta penetrato nel fegato il virus causa una epatite acuta che però, nella maggior parte dei casi, è asintomatica. Ciò fa sì che la malattia possa divenire cronica (nell'80% dei casi) senza che il paziente se ne accorga, né possa quindi curarla precocemente. Si stima che su 100 persone infettate dal virus HCV solamente il 15% non sviluppa alcuna patologia cronica liberandosi dal virus grazie al proprio sistema immunitario, il restante 85% sviluppa forme croniche della malattia con complicanze che nel 17% dei casi evolvono in cirrosi epatica, mentre nel 2% in carcinoma epatocellulare.[1] Generalmente i danneggiamenti al fegato non si presentano se non dopo 10-30 anni dall'infezione. Altre patologie possono essere correlate alla presenza del virus C nell'organismo: ad esempio il distiroidismo, la crioglobulinemia mista e alcuni tipi di glomerulonefrite. Come già detto le forme croniche decorrono per molti anni senza sintomi, ma talvolta si può avere affaticamento, perdita di appetito, nausea, debolezza, lievi dolori addominali. Il test di screening per individuare gli individui ammalati è la ricerca degli anticorpi (generalmente con metodica immunoenzimatica, EIA) contro il virus, in sigla HCV Ab che sta per Hepatitis C Virus Antibody, in italiano "anticorpo dell'epatite C". Quando è presente significa che il paziente è stato infettato dal virus dell'Epatite C, ma non è in grado di stabilire quando è avvenuto il contagio, né se l'infezione è ancora in atto. Infatti il test rimane positivo per tutta la vita anche nelle persone guarite, sia spontaneamente che con le cure. Per questo motivo è necessaria una diagnosi più specifica, come la ricerca dell'RNA del virus HCV tramite reazione a catena della polimerasi (PCR). Tale metodica conferma o meno la presenza del virus nel sangue e quindi la presenza o meno della malattia cronica; è indicata in special modo nei soggetti positivi al test di screening per discriminare appunto la malattia attiva o l'avvenuta guarigione e in quelli che devono affrontare una terapia per monitorare la risposta: la negativizzazione di questo test fa capire che la cura è efficace. TrasmissioneLa fonte di infezione è costituita da soggetti affetti da malattia acuta, ma soprattutto da malattia cronica. Questi spesso non sanno di essere ammalati e possono, inconsapevolmente, trasmettere l’infezione. Le modalità di trasmissione dell’infezione sono soprattutto le seguenti:
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Inviato da: chiaracarboni90
il 01/04/2011 alle 16:12
Inviato da: amanda75n
il 17/07/2009 alle 13:07
Inviato da: maresogno67
il 15/07/2009 alle 21:49
Inviato da: streghetta03
il 31/05/2009 alle 16:34
Inviato da: streghetta03
il 25/05/2009 alle 15:19