Creato da dLupin il 03/02/2006

Alla ricerca

delle tracce di Te, di me, di noi...

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HA-HA-HA

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Il cellulare del parroco
Un americano visita Fossano (una città della provincia di Cuneo) e un amico gli spiega:
- Questa è la piazza dei martiri, la più grande.
- Oh, dove abito io sulla piazza più grande può atterrare un jet, risponde l'americano.
Davanti alla casa più vecchia, l'amico spiega:
- Questo è il nostro municipio!
L'americano:
Oh! Oh! Il nostro municipio e un palazzo nuovo alto 125 metri!
L'amico comincia a perdere la pazienza. Proprio in quell'istante suonano le campane del duomo.
- Cos'è questo suono?, domanda.
L'amico risponde:
- Ah, non ci badare, è solo il cellulare del parroco!

In confessionale
Una giovane si confessa:
- Padre, quando mi guardo allo specchio mi trovo bellisima. E' vanità?
Il confessore dà una sbirciata al volto della ragazza e risponde:
- No, figliola: è cecità!
 
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Post N° 32

Post n°32 pubblicato il 30 Giugno 2006 da dLupin
Foto di dLupin

...è da un bel po' che non scrivo più niente...
ultimamente i miei impegni si sono intensificati
e non riesco a trovare il tempo
per mettermi un po' con calma davanti al computer 
per scrivere e aggiornare questo blog!

Ho visto che nessuno ha preso in considerazione il messaggio n° 29...

Da sabato sarò via per una serie di campiscuola con ragazzi di varie età dalle superiori alle medie... insomma fino alla fine di agosto credo che non riuscirò a scrivere nulla, quindi ti saluto e ti auguro una buona estate e magari un arrivederci!

 
 
 

TUTTO é DONO

Post n°31 pubblicato il 30 Maggio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

Se per ricuperare ciò che ho ricuperato
ho dovuto prima perdere ciò che ho perduto,
se per ottenere ciò che ho ottenuto
ho dovuto dovuto sopportare quanto ho sopportato.
Se per essere ora innamorato
fu necessario essere ferito,
è stato un bene aver sofferto quanto ho sofferto,
e aver pianto quanto ho pianto.
Perché, dopotutto, ho sperimentato
che non si gode di ciò che si è goduto
se non dopo averlo sofferto.
Perché, dopotutto, ho compreso
che quello che sull'albero è fiorito
vive di quanto c'è di sepolto.

F.Bermùdez

 
 
 

ACCETTA...

Post n°30 pubblicato il 16 Maggio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin



Accetta, Signore, le nostre paure,
e trasformale in fiducia.

Accetta le nostre crisi,
e trasformale in maturità.

Accetta le nostre lacrime,
e trasformale in intimità con Te.

Accetta la nostra ribellione,
e trasformala in preghiera.

Accetta il nostro scoraggiamento,
e trasformalo in fede.

Accetta la nostra solitudine,
e trasformala in contemplazione.

Accetta le nostre amarezze,
e trasformale in calma interiore.

Accetta le nostre attese,
e trasformale in speranza.

Accetta la nostra morte,
e trasformala in risurrezione.

 
 
 

SPAZIO PER TE!

Post n°29 pubblicato il 11 Maggio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

Invece di scrivere un tuo commento a qualche mio scritto o riflessione il commento è in questo caso lo spazio tutto per te nel quale puoi scirvere ciò che vuoi: domande, interrogativi, affermazioni, richiesta di preghiere o altro... Ciaooo!

 
 
 

TEMPO DI PEDONI

Post n°28 pubblicato il 10 Maggio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

Cadono torri, piovono missili-alfieri

sulle città e sui campi più magri del pianeta.

I pezzi grossi della scacchiera chiamano:

"chi ci ama ci segua", i vassalli si accodano.

E' tempo di pedoni, maggioranza dei pezzi.

La via Perugia-Assisi non arriva a Kabul

però è fumo negli occhi ai generali

grano nella pupilla della mira.

E' tempo di pedoni, pedine di nessuno,

alleanza di pasqua e ramadàn.

Se l'appoggio di un corpo sta nei piedi,

loro, i pedoni, sono l'equilibrio del mondo.

(ERRI DE LUCA)

 
 
 

«Anche tu in Cristo dai vita alla speranza»!!

Post n°27 pubblicato il 10 Maggio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

In vista del Convegno ecclesiale di Verona del prossimo ottobre, sul tema: Testimoni di Gesù risorto, speranza del mondo, anche la Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni di quest’anno (domenica 7 maggio), vuole mettere in luce il valore della testimonianza-speranza. Per questo motivo è stato scelto come slogan il titolo di questo articolo. Ma c’è ancora spazio per la speranza oggi? Probabilmente se lo chiedeva anche Maria di Magdala la mattina di Pasqua quando, immersa ancora nell’oscurità del dolore per la morte del Maestro, nel buio dei suoi tanti perché… si incamminava verso il sepolcro. Anche oggi l’oscurità sembra prevalere in modo particolare nella vita dei giovani, ma non solo. Si tratta di un buio interiore, della notte di chi sperimenta la mancanza di validi luoghi e persone di riferimento, di chi vive i suoi giorni senza progettualità, di chi trascina la propria vita nella superficialità con la paura per le scelte definitive (il matrimonio, il sacerdozio, la vita religiosa o altre vocazioni). Ma si tratta pure del buio di chi si accontenta di una fede non ancora robusta e pertanto resta incapace di dare senso e unità alla vita. Dinanzi a questo buio, le tentazioni sono principalmente due: la disperazione o il cercare ciò che il mondo offre in varie forme e colori ossia la luce “artificiale”, che più che illuminare, rischia di abbagliare. Ecco allora il grande evento della Pasqua dove “l’aurora inonda il cielo/di una festa di luce,/e riveste la terra/ di meraviglia nuova”. La meraviglia di chi scopre in sé l’affascinante bellezza di una vocazione al sacerdozio o ad una speciale consacrazione, di una chiamata cioè a portare nel mondo questa nuova luce di speranza! “Pregate dunque il padrone della messe che mandi operai nella sua messe!" (Mt 9,37). L’insegnamento viene dal Vangelo ed è intramontabile: è la preghiera il segreto per far nascere vocazioni in ogni stagione della Chiesa. E di questi uomini e donne testimoni di Gesù risorto, come Maria di Magdala di ritorno dal sepolcro vuoto… il mondo ne ha un estremo bisogno!

(Articolo scritto per il bollettino della mia parrocchia)

 
 
 

RIFLETTERE...

Post n°26 pubblicato il 02 Maggio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

Dopo una lunga assenza dovuta a un periodo molto impegnativo ritorno a farmi vivo!
Ho trovato queste righe… che ne dite?

Qualche tempo fa ho letto con dolore e preoccupazione l’intervista ad un dottore olandese che raccontava di aver praticato l’eutanasia ad alcuni bambini affetti da “Spina bifida”. Quanto segue vuole essere un modesto contributo di “vita vissuta” di chi ha fatto e continua a fare quotidianamente sulla propria pelle l’esperienza della “Spina bifida”.

 

…Infatti, anche io, come quei bambini, sono nato con una malformazione alla spina dorsale che viene comunemente chiamata “Spina bifida!”, ma ora quasi quarantenne marito e padre due volte, posso tentare di tracciare il percorso che mi ha portato ad essere quello che oggi sono, cioè una persona felice.

Non voglio parlare dei dettagli clinici della mia malattia, perché li ritengo davvero dettagli, alla luce di quello che la vita mi ha portato a sperimentare. Prima ho accennato al mio percorso di vita e questo percorso non sarebbe mai iniziato se non avessi vissuto “l'accoglienza” dei miei genitori, che senza esitazioni e con assoluta normalità mi hanno accolto prima come essere umano e non come una proprietà di cui si può disporre a piacimento e poi come figlio, diverso certo da mio fratello (come lo sono tutti i figli), ma profondamente uguale nel bisogno di amare ed essere amato.

 

L’accoglienza altrui, comunque, anche se importante, è sterile se non vi è l’accettazione di se stessi per quello che si è nel profondo, con i propri pregi ed i propri limiti, con le proprie “diverse abilità”, ma anche con la stessa dignità che non permette sconti a nessuno, neppure ad un genitore che vuole misurare la felicità del figlio con il metro delle sue paure e dei suoi egoismi.

L’accoglienza è anche il dono di sé agli altri e così ti permette di accettare e condividere il dono della vita con una donna per formare una famiglia e donare la vita ad altri figli.

Concludo queste righe con un fatto accaduto alcuni giorno or sono. Una sera mio figlio, che ha appena 2 anni, mentre mi cambiavo, si è accorto, per la prima volta, della cicatrice lasciatami dall’operazione che ho subito, all’età di 12 giorni, a causa della “Spina bifida”, e mi ha chiesto: “Papà, bibi?” ("Papà, ti fa male?") "Si, ma se mi dai un bacio passa tutto." gli ho risposto.

Lui si è avvicinato con i suoi occhioni neri, pieni di dolcezza, mi ha dato un gran bacio sulla guancia e poi si è allontanato, felice, convinto di avermi guarito. Anche lui mi ha accolto facendomi sperimentare ancora una volta che la felicità si trova nei modi e nei posti più impensati anche tra le cicatrici della malattia.
 

 
 
 

LA MULA E IL POZZO

Post n°25 pubblicato il 06 Aprile 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

Un contadino aveva una mula vecchia e testarda.
Un giorno la mula cadde in un pozzo. Il contandino cercò di tirarla fuori viva, ma fu tutto inutile. Decise, non senza dispiacere, di seppelirla là in fondo al pozzo. Con l'aiuto dei vicini cominciò a gettare terra nel pozzo. La mula, all'inizio, si innervosì: ma poi, ripensandoci bene, appena la terra le cadeva addosso cominciò a scrollarsela e a calpestarla. Con sforzo costante, più terra le gettavano e più la mula saliva. La terra, che doveva essere la sua rovina, grazie al suo impegno, divenne la sua salvezza.

Pensando alla nostra vita... spazio alle interpretazioni...

 
 
 

Energia

Post n°24 pubblicato il 05 Aprile 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

 Signore
non frenare l'energia
della mia età.
Non togliermi questa voglia di vivere
che mi rende
curioso dei mondo.
Non spegnere
quest'ansia di fare
che mi rende
pronto all'azione.
Non negarmi questa fede
in Te
che mi rende
felice di esistere.

 
 
 

ANTICO TESTO INDIANO

Post n°21 pubblicato il 24 Marzo 2006 da dLupin
 

“Quando ero giovane, le mie preghiere a Dio dicevano:

«Signore, dammi la forza per cambiare il mondo».

Quando fui vicino alla mezza età, mi resi conto che non avevo cambiato niente.

La mia preghiera, allora, diceva:

«Signore, dammi la grazia di cambiare

quelli che mi sono vicini, la famiglia, gli amici».

Ora che sono vecchio, la mia preghiera è:

« Signore, fammi la grazia di cambiare me stesso!».

E se dall’inizio avessi pregato per questo, non avrei sprecato la mia vita”.

 
 
 

LA SCELTA

Post n°20 pubblicato il 22 Marzo 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

Un uomo si sentiva perennamente oppresso dalle difficoltà della vita e se ne lamentò con un famoso maestro di spirito.
"Non ce la faccio più! Questa vita mi è insopportabile".
Il maestro prese una manciata di cenere e la lasciò cadere in un bicchiere pieno di limpida acqua da bere che aveva sul tavolo, dicendo: "Queste sono le tue sofferenze".
Tutta l'acqua del bicchiere s'intorbidì e s'insudiciò.
Il maestro la buttò via.
Il maestro prese un'altra manciata di cenere, identica alla precedente, la faceva vedere all'uomo, poi si affacciò alla finestra e la buttò nel mare. La cenere si disperse in un attimo e il mare rimase esattamente com'era prima.
"Vedi?" spiegò il maestro.
"Ogni giorno devi decidere se essere un bicchiere d'acqua o il mare".

Che ne dite?

 
 
 

CAMMINANDO S'APRE IL CAMMINO

Post n°19 pubblicato il 17 Marzo 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

"La strada si scopre soltanto percorrendola.
Guai a rimanere bloccati di fronte ad un crocicchio di vie e non decidersi mai a tentarne una.
La rivelazione della strada avviene... lungo la strada.
Non prima.
La strada giusta la si scopre soltanto dopo che si è deciso, coraggiosamente, di uscire all'aperto
e di partire in esplorazione.
Certo si corrono dei rischi.
Ma il rischio maggiore è quello di non correre rischi.
E quando avremo percorso un bel tratto
ci volteremo indietro,
ma solo per un attimo: per valutare il tragitto,
gli ostacoli superati, le cadute, le forze rimaste...
Scopriremo di avere un panorama di fronte a noi,
ma ci accorgeremo che solo proseguendo il cammino
potremo giungere alla meta
ancora nascosta ai nostri occhi"

( A. Lowen).

Pensando alla mia vita posso dire che sono parole vere! E tu?

 
 
 

PANE BIANCO - PANE NERO

Post n°18 pubblicato il 17 Marzo 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

"Attorno a te il pane non manca.
Non si tratta solo di farina.
Tu stesso hai bisogno di altro pane
per vivere una vita veramente umana:
il pane bianco dell'amicizia, dell'accoglienza,
del rispetto, dell'aiuto reciproco,
dell'amore fraterno, della giustizia, della libertà,
quello dei diritti e delle responsibilità,
quello della salute e della cultura.
Tutto questo, condividilo:
sarai "fratello" con tutti gli uomini.

Ma c'è anche il pane nero:
quello della povertà,
della sofferenza, della solitudine,
della disperazione, della malattia, dell'ignoranza.
Se non saprai condividere anche questo,
non sei discepolo del Signore.

Se non condividerai il pane,
quello bianco e quello nero,
resterai nella situazione dei due discepoli di Emmaus:
erano vicinissimi al Cristo,
camminavano accanto a Lui,
ma non potevano riconoscerlo...
lo riconobbero solo allo spezzare del pane".
(Card. KIM - Corea)

 
 
 

LAVORI IN CORSO

Post n°17 pubblicato il 10 Marzo 2006 da dLupin
Foto di dLupin

Mi scuso con chi fa visita al mio blog se non riesco a inserire cose nuove con una certa frequenza... ma gli impegni sono tanti. Comunque ho in mente alcune cose che scriverò appena possibile! Grazie e un caro saluto a tutti!

 
 
 

VERSO IL MARE

Post n°16 pubblicato il 02 Marzo 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

"Così Eliswin scese verso il mare nel modo più dolce del mondo - sotto la guida di suo padre - portata dalla corrente, lungo la danza fatta di curve, pause ed esitazioni che il fiume aveva imparato in secoli di viaggi, lui, il grande saggio, l'unico a sapere la strada più bella e dolce e mite per arrivare al mare senza farsi male.
...Nessuno dovrebbe dimenticare quanto sarebbe bello se, per ogni mare che ci aspetta, ci fosse un fiume, per noi. E qualcuno - un padre, un amore, qualcuno - capace di prenderci per mano e di trovare quel fiume - immaginarlo, inventarlo - e sulla sua corrente posarci, con la leggerezza di una parola: addio. Questo, davvero, sarebbe meraviglioso. Sarebbe dolce, la vita, qualunque vita. E le cose non farebbero male, ma si avvicinerebbero portate dalla corrente, si potrebbe prima sfiorarle e poi toccarle e solo alla fine farsi toccare. Farsi ferire, anche. Morirne. Non importa. Ma tutto sarebbe, finalmente, umano". (cf. A. Baricco in Oceano Mare)

 
 
 

IL DIO DI CHI CERCA

Post n°15 pubblicato il 25 Febbraio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

E’ vero: chi ti cerca, prima o poi finisce col trovarti. Chi attende una parola riesce ad intenderla. Chi scruta attentamente arriva a cogliere quel segno che da tempo aspettava. Non lo fai apposta, per complicarci la vita. Non sei un Dio che ti nascondi per il gusto di farti cercare. Tu vieni incontro a noi, ma possono incontrarti solo coloro che ti desiderano. Chi è distratto neppure si accorge della tua presenza. Chi si lascia ottenebrare il cuore e la mente dalla cattiveria non può accettarti. Chi si lascia guidare dall’orgoglio trova mille motivi per rifiutarti. Assieme a Gesù noi ti benediciamo perché sei il Dio che si fa incontrare da tutti coloro che lo cercano con cuore sincero.

 
 
 

NON SEI UN PO' ESAGERATO?

Post n°13 pubblicato il 25 Febbraio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

(E-mail a Gesù)
Caro Gesù, è molto bello ciò che dici e comandi, ma non sei un pò esagerato?
Non ha forse ragione quel papà che diceva a suo figlio dopo la Cresima: "Col catechismo, stop: hai finito di sognare. Ora comincia la vita!"?
Non parlo solo di me o dei miei coetanei, ma di noi tutti, anche del mondo degli adulti, di quelle persone che cioè sono già formate e mature.
Ad esempio, il tuo comando unico, il più importante è: "Amatevi come io vi ho amato": una parola! Tu con i mercanti non andavi d'accordo, invece noi dell'amore abbiamo fatto un fiorente mercato: con l'amore materno vendiamo pannolini, con l'affetto famigliare pasta al ragù.
Tu per amore hai dato fino all'ultima goccia di sangue, da noi l'amore gocciola di "profumi e balocchi". Il tuo è un cammino duro tra una grotta e un colle: il nostro è goderci mari e monti. Il tuo è cingerti i fianchi con un grembiule per lavare i piedi agli amici; il nostro è metterci in tuta per andare a fare jogging. Il tuo è diventare pane per essere masticato; il nostro è la scatola di cioccolatini per la festa del papà o della mamma. Il tuo è piangere con chi piange; il nostro è ridere di chi piange.
Però io so che hai ragione tu, Signore: il tuo esempio, le tue parole mi danno gioia profonda quando riesco a metterle in pratica: ma quanto è difficile e faticoso seguirti anche nelle piccole cose!
Tu hai detto che è beato che crede senza vedere. Ma io sono fragile, sto ancora crescendo. Credo, Signore, ma tu aiutami a credere! Mi piacerebbe tanto vedere, se non fisicamente te, almeno tanti adulti coerenti intorno a me. Invece, faccio fatica a riconoscerti in un mondo in cui l'esodo più importante è quello di agosto, il confessionale più attraente è quello del Grande Fratello; dove il paradiso è il luogo dove gustare il miglior caffè, e le "buone azioni" non sono nobili gesti del cuore ma quelle ben quotate in Borsa.
Perciò scusami molto se spesso assomiglio tanto a Tommaso!

 
 
 

IL DIO SCOMODO

Post n°12 pubblicato il 17 Febbraio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

Sì, nonostante tutto tu rimani un Dio scomodo perché vai sempre contro le regole che ti abbiamo preparato. Se restassi nel tuo cielo potremmo continuare a fare come sempre. Ma pianti la tua tenda in mezzo a noi, vuoi essere l’Emmanuele, il Dio-con-noi e finisci inevitabilmente coll’essere un Dio scomodo perché troppo vicino. Se agissi secondo i nostri criteri, se venissi innanzitutto per le persone giuste, se andassi d’accordo con quelle devote, se dessi la giusta importanza alle liturgie del tempio, alle elargizioni dei ricchi, alle piccole tradizioni dei farisei, allora non sarebbe difficile andare d’accordo con te… ma il tuo Figlio agisce in modo troppo sorprendente. Non è così che ti volevamo!

 
 
 

POSSO VOLARE

Post n°11 pubblicato il 16 Febbraio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

Voglio ringraziarti Signore per il dono della vita. Ho letto da qualche parte che gli uomini sono angeli con un ala soltanto, possono volare solo rimanendo abbracciati. A volte, nei momenti di confidenza, oso pensare, Signore, che anche tu abbia un ala soltanto l’altra la tieni nascosta forse per farmi capire che tu non vuoi volare senza di me. Per questo mi hai dato la vita perché io sia tuo compagno di volo. Insegnami, allora, a librarmi con te perché vivere non è trascinare la vita, non è strappare la vita, non è rosicchiare la vita. Vivere è abbandonarsi come un gabbiano all’ebbrezza del vento. Vivere è assaporare l’avventura della libertà. Vivere è stendere l’ala, l’unica ala, con la fiducia di chi sa di avere nel volo un partner come te! (+ Tonino Bello)

 
 
 

MI HAI PRESO PER MANO

Post n°10 pubblicato il 15 Febbraio 2006 da dLupin
 
Foto di dLupin

Ero lungo la strada, battuto dal gelido vento e sedevo per terra appesantito dalla noia, vestito come un misero straccione. Tu sei passato mi hai guardato e i nostri occhi si sono incontrati. I miei erano come spenti, ma i tuoi erano luminosi come il sole. Tu mi hai preso per mano e mi hai voluto con te. Non ti conoscevo e nulla sapevo di te. Potevi prenderti uno che ti conosceva, uno meno sbagliato di me. Invece, no: hai voluto proprio me. Non so proprio cosa hai visto d’interessante in me! Eppure mi hai scelto, per farmi diventare un capolavoro del tuo cuore. Come non ringraziarti? Con te la mia vita è diventata preziosa! Ora che i miei stracci sono cambiati in una veste da re, e che la mia vita senza senso si è trasformata in cellula viva del tuo corpo, pieno di affascinante mistero, come non cantare la tua lode, come non adorati presente e operante in me? Grazie mio Signore e mio Dio!

 
 
 

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