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La realizzabilità o meno delle fantasie è legata alla stessa debolezza che fa l’uomo religioso.

                        Il bisogno di dare forma e tangibilità per credere.

 

Qualche volta siamo liberi da questa debolezza, e possiamo vivere tutto in modo assolutamente reale, nell’identica maniera in cui vogliamo, e i limiti della realtà diventano mobili e dipendono dalla forza della mente.

Conclusivi, spietati, inesorabili, e ci sentiamo fremere di piacere e la fisicità risponde a tono.

                                                                    

 Natura, immaginazione e violenza come strumenti di libertà, di contro ad una ragione che costringe e a suo modo mutila (esigendo regola e ordine).

L'unica etica che sopravvive alla morte della ragione non può essere che quella del piacere.

                                                                                                  

 

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Il piacere e la crudeltà

 

A questo pensavo, quando ho sentito nettamente il rumore di stoviglie e lo sbattere di un cassetto che si chiude.

Sentii il sangue scivolarmi via dal viso e un’onda di panico avvolgermi interamente e maledii il momento in cui non avevo nascosto meglio, o buttato via i coltelli che si trovavano in cucina.

Di lì a un attimo si aprì la porta e apparve e come temevo, stringeva in mano un coltello, lasciandolo pendere al suo fianco.

Nuda e scalza nel vano della porta, era una visione che mi portava via da lì in un mondo dove la realtà era alterata, e mi sembrava di vivere in un film.

Si avvicinò al letto, mentre sentivo la mia voce impastata dire:

 

 

 

.........  Infine, come presa da un pensiero urgente, saltò giù e mi trascinò verso il bagno.

Si lavò il sangue che la imbrattava, poi mi disse di lavarmi mentre cercava qualcosa per medicare la ferita.

Tornò con una mia camicia che stava trasformando in strisce da usare come bende, aiutandosi con una forbicina da trousse, poi mi avvolse più volte il braccio con quella medicazione di fortuna.

 

   - Aspettami in camera mentre vado a pulire di là, prima che il sangue si secchi del tutto........

 

 
Creato da: pazzoide_sm il 11/12/2012
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                       Camera 101

                  L'osceno è la radice del piacere            

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Si snoda oltre il piacere, la vera storia dell'amore sadico, che una giovane donna spietata, vive senza regole né scrupoli. Con gelida determinazione, cerca l'estasi dei sensi solo attraverso la sua lucida crudeltà, intuendo che desiderio e piacere sono possenti, determinati e scritti nel DNA, mentre l'amore è un sentimento debole, che trova le sue origini in ambito culturale.

 

Mephisto, il nome dell’albergo che avevo prenotato.

Qualcosa di predestinato e una premonizione in quel nome, in quella scelta del resto obbligata, poiché non avevo trovato altro nelle vicinanze.

Mephisto, Mephistofele... quasi il segno del destino.

Il Faust e il Diavolo... ma chi di noi due era il Mefistofele e chi il Faust?

Oppure entrambi demoni ? la cosa più probabile!

L’anima e il corpo, venduti.

 

 

 Mi sentivo eccitato e allo stesso tempo impaurito da quel che sarebbe potuto accadere, ora che stavamo per entrare nell’occhio del ciclone, da dove fuggire ci sarebbe stato impossibile.

Tutto era stato programmato, ed entrambi sapevamo che non era un gioco quel che volevamo.

Nel tempo che aveva preceduto quell’incontro, avevo lasciato cadere in lei un seme perverso, che in quel terreno così fertile era germogliato rapidamente, crescendo rigoglioso e forte come gramigna gigante.

La sua ragione e le sue inclinazioni avevano cancellato ogni scrupolo e ogni pietà in lei, e il solo grano che germinava al sole dei nostri roventi pensieri in fusione, era color sangue in quella calda estate.

 

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