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Post n°6 pubblicato il 30 Agosto 2012 da traccedipassione
Ci mise poco Melina a capire cosa stava accadendomi, e quando accennò a certe cose, la prima che pensai fu come mai me ne parlasse con tale sicurezza, visto che mi ero badata bene a non mostrarae mai nulla oltre le mura di casa mia. Aveva forse origliato? Impossibile, lei non era una così! Non aveva mai visto o sentito nulla di ambiguo, ma il mio esser raggiante da un po' di tempo era per lei l'unica risposta certa che avessi un altro e vedere che ogni tanto Sig. ICS passava a trovarmi non fece altro che darle la conferma di chi fosse il lui in questione. Per prima cosa mi domandò se sapessi cosa stavo facendo, poi mi fece un po' di paternata ricordandomi che ero non solo una moglie ma pure una madre. Rimasi impietrita. Non mi piaceva Melina mi giudicasse male e cercare di spiegare certe circostanze mi sembrava ingiusto perchè sarebbe apparso come un volermi giustificare colpevolizzando mio marito. Melina fece passare qualche settimana, vide che nel frattempo ero diventata più fredda e sfuggevole nei suoi riguardi, così mi invitò per un thè e decise di parlarmi apertamente di qualcosa che non sapevo. Mi fece sedere sul divano e avvicinò la poltrona dove era solita vedere la tivù, abbassò la voce così tanto che per capirla era una vera impresa e di certo vi assicuro che mai avrei immaginato cosa volesse raccontarmi. "Sai, quando sono arrivata al nord, mio marito lavorava molto e i figli richiedevano molte attenzioni, stavo tutto il giorno con loro, ma la persona grande, adulta era sola, solissima. I miei eran giù, lui sempre assente o stanco come un mulo. Spesso dopo aver messo a letto i bimbi piangevo come una bambinetta e piano piano iniziai a pensare che con Augusto c'era rimasto ben poco da fare, tranne che crescere i nostri ragazzi. Ho pianto anni mentre lo attendevo e appena rientrava lo vedevo buttarsi sfinito sul letto. Le carezze e i baci eran sempre meno, il desiderio sembrava essersi spento del tutto. Un giorno però venne a vivere al piano di sopra un maestro di latino, aveva quasi 10 anni più di me ed era rimasto celibe per stare vicino alla mamma e accudirla al meglio. Poi la madre lo lasciò e lui chiese così il trasferimento al nord. Lo ottenne dopo qualche anno. Pure lui era siciliano, quindi fu per entrambi facile scambiare sulle scale qualche parola. Con il tempo si prestò ad aiutare i miei figli nei compiti e spesso suonava la nostra porta per avvisare che potevano da lì a poco salire. Dai oggi, dai domani, quella persona diventò ai miei occhi importante, il solo chiedermi come stavo mi sembrava qualcosa di meraviglioso. Passavo i giorni a dirmi che mi ero solo infatuata, invaghita, che ero una stupida e via dicendo, ma visto che la paglia vicino al fiammifero prende fuoco, lo evitavo come la peste. Fu proprio per questo che una sera, appena terminato Carosello suonò alla porta e mi domandò di entrare perchè voleva parlarmi. Pensai si trattasse dei mie figli, ma invece Vincenzo mi domandò cosa mi fosse accaduto e sottolinenado che mi vedevada tempo un po' ero strana. Provai a cercare mille scuse. Fui pure convinta le avesse bevute tutte, invece davanti alla porta di casa mi baciò con una passione che mai avevo provato con il mio Augusto.
Non ci potevo credere ........ pure Melina aveva avuto l'amante, tradito Augusto, il suo amatissimo Augusto!!! "non è tradire mia cara Sofy, è solo cercare di sopravvivere, ma ciò non toglie che è qualcosa di sbagliato ma irrinunciabile" non lo so se aveva ragione Melina, ma di certo un po' quel che diceva lo sentivo dolorosamente vero.
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