Tra i miei sogni

Amore, fantasia, paura e speranza.....

Creato da azzurrasky il 20/07/2009

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Noi sporchiamo il mondo, e il mondo cerca di lavarci via con la pioggia, ma quasi sempre lo fa debolmente, quasi non ce ne accorgiamo, ci basta un ombrello per sconfiggerla. Sembra che abbia perso ogni speranza, con noi, erba cattiva che se sradicata ricresce sempre, più forte di prima, più perfida. Un potere troppo grande messo tra le mani di anime che non lo meritano, che non sanno come gestirlo, che lo usano per se con la presunzione che lo sia davvero. Così piccoli e così terribili, il castigo del mondo, immeritato, perché da che esiste non ha mai fatto niente di male, niente che minimamente assomigli ad una nostra bugia, a un nostro tradimento, alla carta buttata per strada, una bottiglia lanciata in un prato.

 

"Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto." dal film "la ricerca della felicità"

"La ricerca della felicità"

 

 

Dedicato a te......

Post n°7 pubblicato il 01 Marzo 2010 da azzurrasky
 

Ti calpesteranno piedi che non sanno, ti toccheranno mani che non hanno ricordo, ti guarderanno occhi ignari di ciò che tu sei stata capace di essere.

Ti amo un po da sempre, adesso più che mai, perché mi hai dato la possibilità di vivere la mia vita sentendomi indipendente, distaccata da una realtà che mi stava soffocando, che stava uccidendo i miei sogni.

Un giorno decisi, arrabbiata e confusa, di chiudere in un sacco i miei sogni. Ero sicura di ciò, pareva l'unica soluzione possibile. Li avrei gettati da qualche parte e calpestati, in modo da non poterli più riprendere, se non danneggiati per sempre. Volevo vivere nella realtà, affrontare i problemi concretamente, senza distrarmi in voli mentali che etichettai come inutili.

Ma poi sei arrivata tu, o meglio, io son venuta da te, e tu, coi tuoi pavimenti consunti, le pareti spesse, le scale di pietra consumate da migliaia di passi, le finestre affacciate su panorami incredibili, il silenzio rotto solo dal canto degli uccelli, mi hai salvata. Hai fatto in modo che riprendessi il mio sacco, lo riaprissi e sparpagliassi a terra tutti i miei sogni così da poterli osservare meglio, così da poter capire che senza di loro, non sarei riuscita neanche a sopravvivere un giorno.

Merito tuo, e del posto dove poggi le tue solide fondamenta, delle persone che lo abitano, del cielo che ti sovrasta, al quale da lassù sono più vicina.

Voglio dirti grazie, perché ora sono una persona nuova, ed ho speranza, e sono pronta a lasciarti, certo con dispiacere ma con la consapevolezza che ciò che mi hai donato lo porterò sempre con me.

Andrò a vivere a 10 passi da te, e sò che starò male quando cambieranno per sempre la tua forma e la tua essenza; ti passerò davanti e proverò malinconia, e certo piangerò ricordando i giorni in cui mi hai accolta, le ferite che mi hai aiutato a curare, le ombre che hai cacciato dal mio cuore.

Non sei mai stata mia in fondo, ma appartengo a te e ti sono debitrice; non ti dimenticherò, non ti lascerò morire, parlerò di te per sempre ed indelebili nella mia anima saranno i giorni che mi hai tenuta tra le tue mura antiche e forti.

A breve ti dirò addio, farò tesoro dei tuoi silenziosi insegnamenti, e vivrò la mia vita, ovunque deciderò di andare in questo precario futuro, ma con te gelosamente custodita nel cuore.

 

Dedicato alla casa della mia rinascita.

 

 

 

 
 
 

Che gioia...

Post n°6 pubblicato il 28 Febbraio 2010 da azzurrasky
 

... dopo mesi di reclusione, al buio, dentro troppo silenzio, senza poter essere visti, sfiorati, sfogliati... i miei libri sono tornati al loro posto. Ho sofferto la loro mancanza come fossero amanti lontani, li sentivo quasi gridare chiusi in quelle scatole polverore.

Come posso io vivere senza di loro? Sono una parte di me, come lo è un braccio, un piede, un organo vitale. Loro sono la mia fonte di emozioni, un mondo dentro un mondo, conservano le espressioni del mio viso, lacrime e sorrisi di quei giorni e quelle notti passate tenendoli in mano e leggendo di quei personaggi e storie indelebili nella mia mente.

Mio marito mi dice "che te ne fai? Ormai li hai letti, non ti servono più". I libri non sono così, una volta letti sono più essenziali che mai, sono per me una cura, una fonte inesauribile di ispirazione, un faro nel buio.

Abbandonarli da una parte e non pensarci più... oddio che atrocità, preferirei bruciare tutti i miei vestiti e scarpe e girare così, come mamma m' ha fatto, piuttosto che separarmi da quei fogli di carta che mi rendono ricca nell'anima, unico posto che davvero conti, in noi miseri individui insulsi.

Per cause di forza maggiore, per un periodo ho dovuto rinchiuderli in uno scatolone e lasciarli in un posto che non era la mia casa. Quando l'ho chiuso con lo scotch, ho pianto, non mi vergogno a dirlo, mi sentivo una merda, lasciavo qualcosa che non era solo carta e inchiostro, lasciavo i miei giorni, molti dei miei giorni, senza sapere quando li avrei recuperati e rimessi lì dove io possa vederli, ed amarli ancora ed ancora, ogni giorno di più.

Oggi finalmente eccoli lì, sono bellissimi, imperfettamente allineati su mensole in una nicchia nel muro, sembra fatta a posta per loro.

Leggere è una delle cose più belle della vita, perché leggendo si vola, si vola davvero, e a questo non c'è mai fine, gli unici a decidere se scendere a terra o meno, siamo noi, ma una volta conosciuto questo mondo surreale e bellisimo, chi mai può farne a meno?

Buonanotte a tutti e... leggete leggete leggete!!!

 
 
 

Oggi è sabato....

Post n°5 pubblicato il 27 Febbraio 2010 da azzurrasky
 
Foto di azzurrasky

...sono solo le 9,12 e già mi fa male la testa, si comincia bene!

Il sonno imperversa nella mia vita, il fatto è che non vorrei mai andare a letto. Ieri sera, penna in mano e foglio di carta davanti, mi sono addormentata sewduta sulla desia, eretta, a metà della parola "felicità", mentre cercavo di buttar giù un utile flusso di coscienza per il personaggio principale della mia storia. Solo che la coscienza, dalla stanchezza, l'ho persa, e quando mi son ripresa ho dato da mangiare alle mie bestioline e mi sono fiondata a letto.

Quante volte ho fatto e rifatto quella benedetta griglia? Quante tematiche ho sviluppato? Quante particolarità ai personaggi ho aggiunto? E' solo che ancora non mi convince, ci vuole più profondità, ci vuole 3D o addirittura 4D, è necessario che cominci a chiedermi se i personaggi di cui scrivo sono reali o frutto della mia fantasia, devo credere di poter uscire con la mia protagonista a fare shopping ed incontrare il mio protagonista per strada e voltarmi a guardargli il sedere,

Già, sembra facile, ma non lo è affatto.

ORGANIZZAZIONE.

Ecco cosa ci vuole. Il problema è che io l'organizzazione... non sò neanche cosa sia e se è compatibile col mio modello caratteriale. Con la confusione c'ho già provato, il garbuglio che pari pari prendevo e buttavo sul foglio, ma non funziona; deve essere disteso, pettinato, attaccato a tiranti, ingelatinato, stirato, o non caverò mai un ragno dal buco.

Mia figlia, 7 anni, è come me. Un piccolo e adorabile disastro (lei è adorabile, io sono solo isterica), ma già con una fantasia folgorante. Ha appena imparato a scrivere e già butta giù piccole storie, senza H e senza doppie ma geniali, mi fa venire le lacrime agli occhi dall'emozione, e penso beh, se io per qualche motivo non ce la faccio, magari ce la fa lei, e la cosa mi rincuora. Poi chi lo sà, magari crescendo scopre che le piace fare la cinica donna manager con 2 palle così, ci rimarrei male, ma va bene, è la sua vita, non commetterò lo sbaglio di indirizzarla dove non vuole andare.

Ok è giunto il momento di andare, o faccio tardi, e io odio fare tardi, è uno dei miei blocchi mentali, e ce ne sono tanti altri, ve l'assicuro, e se mi seguirete in questo viaggio incasinato, li conoscerete tutti.

Buon sabato a tutti, e godetevi il sole!!

 

 

 

 
 
 

elisa - qualcosa che non c'è

Post n°4 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da azzurrasky

 
 
 

Una volta avevo un blog...

Post n°2 pubblicato il 26 Febbraio 2010 da azzurrasky
 

... ce l'ho ancora?! Sì, eccolo qua.

Non sò perché, ma i miei blog finiscono sempre nel dimenticatoio... eppure scrivere mi piace, direi anzi che è la mia passione, ma i blog, boh, non saprei dire. Comunque eccomi qui a riprovarci, perché mi va di relazionarmi con degli sconosciuti.

Gli sconosciuti di solito ti danno gli spunti necessari per ciò che stai cercando. Ti trattano anche male, tanto chi se ne frega, mica ti conoscono. Ti sputano in faccia la verità, così come gli viene, ed è un bene. Gli amici te la dicono la verità, ma più soft, più moderata, invece ogni tanto tutti abbiamo bisogno di essere mandati affanculo.

Ok ora non c'è bisogno, non ho ancora detto niente! E onestamente stò scrivendo a ruota libera senza pensare, ma vorrei costruire qualcosa, vorrei che tutto questo mi servisse per fare quei fatidici passi avanti verso la mia meta, verso il gol, verso lo strike, verso la buca, verso il canestro ecc. ecc.

Sto cominciando a capire i meccanismi e dove sbagliavo prima, riesco ad entrare dove prima era chiuso. Ad essere chiusa era la mia mente, ora lo sò, ed ancora la porta è soltanto accostata, ma sento che è buono, d'altronde da qualche parte bisogna pur cominciare!

Sto vaneggiando lo sò, chi legge non capirà niente.

Io scrivo. O meglio, ci provo. Cioè scrivo, amo farlo, e provo a migliorarmi, perché voglio arrivare da qualche parte. Dove ancora non lo sò, ma tutti quei chili di carta e centinaia di migliaia di kb di spazio su disco riempiti, non possono più restar lì ad invecchiare come il whischy, devono trovare una loro giusta causa, una collocazione nel mondo, devono diventare soddisfazione per me stessa, innanzi tutto, e poi emozione e gioia per gli altri.

Ambiziosa? Forse, ma chi non lo è? E poi perché non dovrei esserlo, ho atteso anche troppo nella mia vita, ho lasciato che altri decidessero per me, sono arrivata a 32 anni con la consapevolezza di aver perso un casino di tempo, ma ora con la certezza di averne ancora molto e di doverlo sfruttare al meglio.

C'è stato un momento in cui ho toccato il fondo. Vi ho appoggiato il palmo della mano. E' stato uno schock, ma ora sò che era necessario. Ho iniziato da un po la risalitra, se guardo giù lo vedo ancora, è vicino, ma allungando il braccio non lo sfioro neanche più. Bene, è già qualcosa. Se non l'avessi toccato, adesso sarei ancora a piangermi addosso ed aspettare che qualcuno arrivasse a tirarmi fuori dal buco dove mi ero cacciata, un po da sola, un po aiutata da persone che forse (mi auguro) non se ne rendevano conto.

Ma ora basta.

Ho una vita da vivere io. Al diavolo chi mi vuol male e chi non ha idea di quel che ho dentro, nonostante mi conosca da tutta una vita.

Io ce la farò, grazie a persone che credono in me, grazie a questa nuova consapevolezza, grazie all'aver capito che la mente va aperta, non lasciata lì a prendere la muffa. C'è tutto un mondo da scoprire, ed è bellissimo anche nella sua bruttezza e crudità.

A presto...

 

 

 
 
 

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XVII sonetto

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.


T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.


T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti


che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

P. Neruda


 

 

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Non vi è corazza più forte di un cuore incontaminato! Tre volte armato è chi difende il giusto; e inerme, sebbene coperto di ferro, è colui la cui coscienza è corrotta dall'ingiustizia.

W.Shakespeare

 

Oscar Wilde

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata.

Se hai trovato una risposta a tutte le tue domande, vuol dire che le domande che ti sei posto non erano giuste.

Dietro esistenze sublimi, c'è sempre qualcosa di tragico. Occorrono grandi tribolazioni perché possa sbocciare un piccolissimo fiore.

Chi, essendo amato, è povero?

Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più.

Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli altri.

La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha.

La maggior parte della gente è altra gente. Le loro idee sono opinioni altrui, la loro vita un'imitazione, le loro passioni una citazione.

Non vedo niente di romantico nel dichiararsi. È molto romantico essere innamorati. Non vi è niente di romantico in una proposta precisa, perché si corre sempre il rischio di essere accettati. Di solito lo si è, credo. Allora l'eccitazione se ne va per sempre. Il nocciolo della questione è l'incertezza.

 
 

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