Tra i miei sogni

Amore, fantasia, paura e speranza.....

Creato da azzurrasky il 20/07/2009

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...

Noi sporchiamo il mondo, e il mondo cerca di lavarci via con la pioggia, ma quasi sempre lo fa debolmente, quasi non ce ne accorgiamo, ci basta un ombrello per sconfiggerla. Sembra che abbia perso ogni speranza, con noi, erba cattiva che se sradicata ricresce sempre, più forte di prima, più perfida. Un potere troppo grande messo tra le mani di anime che non lo meritano, che non sanno come gestirlo, che lo usano per se con la presunzione che lo sia davvero. Così piccoli e così terribili, il castigo del mondo, immeritato, perché da che esiste non ha mai fatto niente di male, niente che minimamente assomigli ad una nostra bugia, a un nostro tradimento, alla carta buttata per strada, una bottiglia lanciata in un prato.

 

"Non permettere mai a nessuno di dirti che non sai fare qualcosa. Se hai un sogno tu lo devi proteggere. Quando le persone non sanno fare qualcosa lo dicono a te che non la sai fare. Se vuoi qualcosa, vai e inseguila. Punto." dal film "la ricerca della felicità"

"La ricerca della felicità"

 

 

Che amica ho io...

Post n°12 pubblicato il 08 Marzo 2010 da azzurrasky
 

...una di quelle che se ne trovano poche, e quando la si trova è bene tenersela stretta perché è impossibile averne un altra come lei. La adoro, perché è una donna forte anche se a volte non sa di esserlo; ha un animo pulito e buono, anche se non sempre lo riconosce; è una mamma supersprint, bravissima e con una pazienza da incorniciare, anche se non sempre se ne rende conto; è leale e divertente, a volte fragile e rabbiosa, altre volte decisa e docile. Capisce al volo quando ho qualcosa che non va, sa leggere nei miei occhi e consolarmi senza compatirmi. E' mezza matta, abbraccia ideali nobili, non si vergogna di essere sempre e solo se stessa; non è perfetta, e menomale, perché è proprio questo a renderla speciale.

Lei ed io condividiamo tutto, io le porto le melanzane alla parmigiana, lei mi da il ragù, io le dico che ho un problemino di emorroidi, lei mi cede con tutto il cuore la sua cremina, usata naturalmente :-))))) anche se prima si offre di sterilizzare il beccuccio nello sterilizzatore dei biberon (te l'avevo detto che lo scrivevo!!! Mi ha ispirato)! Che risate ci siamo fatte su questa cremina, che risate ci facciamo quando siamo insieme, e che pianti, che scenate isteriche, che momenti di pura follia in cui ci mostramo per quelle che siamo, perché tra noi possiamo farlo.

A lei ho detto tutto, sa ogni cosa, sa come sono dentro, forse più dell'uomo che mi sta accanto giorno e notte, posso star certa che se mi sento sola ed in trappola, se sto soffocando, se sto impazzendo, lei mi accoglie fra le sue braccia in silenzio, lasciandomi sfogare, lasciando che tutta la mia rabbia, la mia frustrazione, il rancore, defluiscano come un fiume verso il mare, per poi esaurirsi e lasciarmi solo la sensazione di esser stata accompagnata per mano, dolcemente, senza deviare il flusso, con pazienza e amore.

Ti voglio bene amica mia, te ne voglio tanto, e ti ringrazio per tutto quanto (anche per la cremina per le emorroidi, che onestamente non ho accettato :-) ma non per cattiveria eh!) e credimi se3 ti dico che tu, sì proprio tu, sei una persona SPECIALE.

un abbraccio immenso

 
 
 

Cricri...

Post n°11 pubblicato il 08 Marzo 2010 da azzurrasky
 

Cricri aveva poco ma era felice.
Poco per me, poco per te, ma per lei valeva molto. Lo stringeva fra le mani e lo teneva caro, gelosamente lo custodiva, con gioia lo riscaldava, non lo lasciava mai, neanche per dormire.
Era il suo bisogno.
Era il suo orgoglio.
Lo perse in un giorno d'estate, come sapone gli sfuggì dalle mani e schizzò via.
Non pianse, non si disperò, non si sedette rassegnata ma cominciò a cercare, le guance rosse, il sudore a rivoli giù per la schiena. Si tuffò nel mare e scalò una montagna, volò nel cielo con le ali di un uccello e strisciò per terra come una lucertola, si ritrovò da sola in mezzo a un bosco buio e la prima fredda lacrima le inumidì gli occhi. Cominciò a gridare e gli alberi si scossero, gli animali mugolarono, la terra ebbe un sussulto.
Da una piega della sua maglia filtrò una luce, no, più in dentro, dalla sua pelle, dalla sua anima.
Lo trovò lì, bello come il sole, caldo e rammaricato.
Lo strinse ancora fra le mani e se lo portò al petto... l'amore della sua vita... e chi l'avrebbe detto?

 

 
 
 

Luna

Post n°10 pubblicato il 05 Marzo 2010 da azzurrasky
 

Ho guardato
dall'alto di un pozzo
la luna che si rifletteva,
m'è parso sorridesse
o eran le mie lacrime
ad increspar quell'acqua nera
con una goccia di luce splendente.
Cattura la mia anima e portala con te
urlante luna dagli occhi stupiti,
e di serenità ricoprila,
beatitudine, gioia,
affinché io possa risorgere
insieme a te... dal buio


 

 
 
 

L'odio

Post n°9 pubblicato il 05 Marzo 2010 da azzurrasky
 

Anche oggi il cielo è grigio, la terra bagnata, l'aria fredda. Non odio l'inverno, non odio neanche chi mi odia e mi ha fatto del male, non odio nessuno, io, l'odio è un sentimento che avvelena l'anima, che danneggia l'esistenza, un qualcosa che non ti fa pensare ad altro, più dell'amore. Ho insegnato a mia figlia che la parola odio non è affatto bella e non va usata, tantomeno provata; lei non la usa, chissà se un giorno sentirà il bisogno di farlo? Al massimo posso provare antipatia, rabbia, noia, insofferenza, ma non poco spesso basta un qualcosa, un gesto, una parola, un sorriso, per farmi rivalutare tutto, per riprovare, ricalcolare, ributtare tutto nel calderone e vedere, mischiato con altri ingredienti, cosa ne esce fuori.

Sono fiera di ciò, di non odiare, la gente che odia è trisdte e sola, ha l'anima spazzata da venti gelidi e non si rende conto di odiare innanzi tutto se stessa. Io certo non mi voglio molto bene, ma sto lavorando per migliorare la situazione. E' già qualcosa che abbia imparato a non detestarmi e che ci sia qualciosa di me che addirittura mi piace.

Sì, c'è stato un periodo non troppo remoto in cui mi facevo schifo, pietà, in cui ogni cosa che facevo era sbagliata. Piangevo guardandomi allo specchio, piangevo abbracciando mio marito che non riusciva a capirmi, a volte neanche ad abbracciarmi. Lui è una persona semplice, decisa, razionale; io sono un casino ambulante, un miscuglio di idee e cose, un caos su gambe che se ne va in giro provocando disastri. In quei momenti gli facevo paura, non sapeva come gestirmi, non sapeva cosa dirmi, come toccarmi, se toccarmi. Lo capisco, anche se in quel momento sarebbe stato più importante un abbraccio senza comprensione che uno sguardo pieno di raziocinio. Ma va bene, lo amo, tutto compreso, come lui ama me, ed in certi momenti non è affatto facile, ne sono consapevole.

Neanche lui prova odio. Sa essere stronzo con gli stronzi, al contrario di me che trovo sempre attenuanti, ma qualunque cosa una persona gli abbia fatto alla fine lui la ignora e basta, non porta rancore, non la detesta. E' anche per questo che stiamo bene insieme, che siamo felici ed in grado di affrontare grossi problemi...

Ma... guarda dove sono andata a finire! Volevo parlare del tempo, con leggerezza, volevo postare questa immagine

e dire quanta voglia ho di ammirare un bellissimo cielo azzurro troneggiante sopra la mia testa.

L'ho detto che sono un casino, se solo mi azzardo a lasciare la mia mente a briglia sciolta, il cuore se ne impossessa subito e allora chissà dove può arrivare a portarla. Comunque... meglio così, con me non si sa mai dove si va a parare, può essere divertente, a volte!

Non odiate gente, non odiate mai, odiare è orribile e squallido, meglio amare anche quando non si dovrebbe, è solo così che la nostra anima risplende!

 

 

 
 
 

Ci sono a volte quei ricordi....

Post n°8 pubblicato il 02 Marzo 2010 da azzurrasky
 

...che tornano ad affiorare improvvisamente, sorprendendoti, facendoti pensare "questo proprio non lo ricordavo". Eccone uno, fresco fresco per voi, un ricordo di com'ero, di un lato di me che avevo perduto nei meandri del mare nero della mia memoria .

Bene, quando andavo alle superiori, mi accadeva una cosa strana, particolare: mi piaceva un ragazzo, uno sconosciuto, lo vedevo e tac, scattava qualcosa dentro di me. Ogni giorno vagavo per il cortile della scuola per cercarlo, vederlo, osservarlo, fargli capire che avevo un certo interesse verso di lui. Insomma, iniziava il gioco degli sguardi... gioco che ho sempre amato, al quale ho sempre attribuito una grande importanza, tramite il quale lasciavo entrare chi volevo, dentro la mia anima. Non sguardi seducenti della serie "sai che mi piacerebbe fare con te?!", più che altro sguardi che dicevano "hei, sono qui, mi vedi? Mi piaci, ti piaccio?" e cose così. Insomma lo sguardo come mezzo per palesare un certo interesse platonico, niente di più, ero una ragazzina! :-)

Comunque... per giorni andava avanti così, era emozionantissimo, e divertente, era come cercare di conoscere una persona non attraverso le sue parole ma entrando dalla porta speciale aperta direttamente sul suo cuore.

In particolare ricordo di una ragazzo... io ero in seconda magistrale (in realtà avrebbe dovuto essere la terza!), lui faceva la quinta ragioneria. Le due scuole condividefvano il cortile ed a ricreazione uscivamo tutti alla stessa ora per quei 15 minuti d'aria. Non ricordo come e perché lo notai, ma era carino, mi piaceva, e cominciai il gioco degli sguardi. Anche lui stette al gioco, ogni tanto ci sorridevamo appena, o restavamo serie e facevamo a chi abbassava la testa per primo, comunque per parecchi giorni è andata avanti così, e il mio interesse per lui cresceva.

Poi un giorno, alla partita di pallone organizzata dalla scuola, sugli spalti dello stadio, una mia amica prende e va da lui a dirgli "Guarda la mia amica vorrebbe conoscerti". Tra parentesi, l'avrei uccisa, e quando stavo per sprofondare dalla vergogna, lo vedo alzarsi e venire verso di me. O mammina, avevo il cuore che batteva a mille! Lui, occhi nocciola, capelli castani, jeans e t-shirt, mi appariva sempre più carino man mano che si avvicinava. Io guardavo ovunque tranne che nei suoi occhi, mi vergognavo troppo... si sedette vicino a me ma non troppo ed eserdì con un "ciao" seguito dal suo nome, che non ricordo. Ecco... queste poche parole furono per me come un ago per un palloncino gonfiato ad aria... in un attimo tutto ciò che avevo messo su e costruito con la fantasia, tutti quegli sguardi dolci e maliziosi, rubati, puf, scoppiati, crollati, sgonfiati, raffreddati, morti, già bell'e che sepolti! Con una scusa mi allontanai e da quel momento per me lui non c'era più.

Non sò dire perché... in fondo non potevo aver intuito qualcosa che non mi piaceva solo da quelle 2-3 parole, la sua voce era normale, non come quella di Ceccherini quando canta "dammi il tuo amore, non chiedermi niente..." in "Fuochi d'artificio", era stato carino e gentile, il viso sorridente. Ma il giochino si era rotto ed era impossibile ripararlo... ed anche se l'avessi fatto, a me non piaceva più. Era l'amore platoniche che cercavo? Qualcosa di surreale e frutto della fantasia alla quale abbinare solo un paio di begli occhi provenienti dalla realtà? Per quanto volevo che durasse quell'innocente scambio di occhiate, prima che lui si stancasse, o si facesse avanti come ha fatto, anche se spinto da una mia amica? Non sò rispondere, sò solo che questa cosa è successa altre volte e solo in un caso poi la cosa è andata in porto... il mio primo amore, che quando poi si è fatto avanti, beh, ero talmente cotta che era impossibile tirarsi indietro.

Anche con mio marito c'è stato inizialmente un gioco di sguardi, ma non così particolare ed acceso, sebbene poi il sentimento che avevo ed ho verso di lui sia milioni di volte più forte di quello che ho provato per quegli sconosciuti poi conosciuti e bisfrattati!

Ora che son cresciuta (?)... se per una malaugurato caso della sorte, non avessi al mio fianco l'uomo che amo con tutta me stessa, come mi comporterei?

Devo ammettere che sono sempre stata attratta dal "platonico"... anche nelle mie storie molto spesso i protagonisti ci mettono un secolo prima di arrivare al sodo, e descrivere l'atto amoroso in sè mi piace meno che parlare degli sguardi, dei sorrisi, delle fortuite carezze, del "ti prendo o non ti prendo la mano" del "ti bacio o aspetto un quarto d'ora a 2 millimetri dalle tue labbra".

Che posso farci, son così! E menomale, dico io, è bello avere delle particolarità, delle stranezze, lati del carattere incomprensibili perfino a noi stessi, o sarebbe una noia, non credete?

Comunque... se qualcuno che legge si riconoscesse quale "ragazzo sedotto e abbandonato da sguardi innocenti"... mi scuso qui e ora, perdono se non l'ho fatto prima, non ve la siete mica presa vero? Non avete fatto niente di sbagliato, eravate molto carini, ricordo i vostri sguardi con emozione, ma dovevate fermarvi lì, avete bucato il palloncino che invece di esplodere si è sgonfiato d'un botto facendo quel divertente rumore di pernacchia che vi ha lasciati lì come dei baccalà, o meglio, con lo sguardo da cernia perso nel vuoto dove fino a pochi secondi prima c'erano i miei occhi.

 

 
 
 

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XVII sonetto

Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, tra l'ombra e l'anima.


T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sé, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.


T'amo senza sapere come, né quando, né da dove,
t'amo direttamente senza problemi né orgoglio:
così ti amo perché non so amare altrimenti


che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno.

P. Neruda


 

 

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Non vi è corazza più forte di un cuore incontaminato! Tre volte armato è chi difende il giusto; e inerme, sebbene coperto di ferro, è colui la cui coscienza è corrotta dall'ingiustizia.

W.Shakespeare

 

Oscar Wilde

Una scrivania ordinata è sintomo di una mente malata.

Se hai trovato una risposta a tutte le tue domande, vuol dire che le domande che ti sei posto non erano giuste.

Dietro esistenze sublimi, c'è sempre qualcosa di tragico. Occorrono grandi tribolazioni perché possa sbocciare un piccolissimo fiore.

Chi, essendo amato, è povero?

Perdona sempre i tuoi nemici. Nulla li fa arrabbiare di più.

Nessuno può essere libero se costretto ad essere simile agli altri.

La felicità non è avere quello che si desidera, ma desiderare quello che si ha.

La maggior parte della gente è altra gente. Le loro idee sono opinioni altrui, la loro vita un'imitazione, le loro passioni una citazione.

Non vedo niente di romantico nel dichiararsi. È molto romantico essere innamorati. Non vi è niente di romantico in una proposta precisa, perché si corre sempre il rischio di essere accettati. Di solito lo si è, credo. Allora l'eccitazione se ne va per sempre. Il nocciolo della questione è l'incertezza.

 
 

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