Tra le mie mani
Non si può guarire solo con le parole. Ammalarsi sì. Probabilmente non è molto difficile.
"[Voglio rimanere qui e raccontare le cose più semplici].
Descrivere la foglia che è appena caduta. O la catasta di sedie in veranda. O le falene attratte dalla lampada.
E raccontare ciò che avviene durante la notte finché il buio si tramuta in luce, fino ai cambiamenti di colore.
Potrei rimanere qui seduta per giorni e notti a descrivere ogni stelo d'erba, ogni fiore, i sassi del muretto, le pigne.
Solo dopo, quando mi sentirò pronta, passerò a scrivere di me. Del mio corpo, per esempio.
Comincerò da lui, da ciò che è tangibile. Ma anche con lui partirò da lontano, dalle dita dei piedi, per avvicinarmi pian piano.
Descriverò ogni sua parte, ne annoterò le sensazioni, quelle di un tempo e quelle attuali.
I ricordi della caviglia, per esempio, o della guancia, o del collo. Perché no?
Attraverso le carezze, i baci, le cicatrici. [Mantenermi viva con la scrittura].
Ci vorrà un sacco di tempo ma ne ho molto a mia disposizione. La vita è lunga e voglio raccontare di me stessa,
raccontare quello che probabilmente nessuno mi racconterà mai.
La mia storia. Senza aggiunte, ma anche senza detrazioni.
Scrivere senza pretendere nulla. Da nessuno.
[Scrivere solo la mia voce]."
[David Grossman,
Che tu sia per me il coltello]
« Just [remind me to] breathe. | I drew a treasure map on... » |
E' passato in fretta il nostro tempo,
così in fretta da lasciarmi [senza parole].
Non so descriverlo quello che hai saputo darmi in quei tre giorni.
E' un susseguirsi di attimi irripetibili ed emozioni
troppo intense da mettere su carta - non ne sono capace.
Ma avevo bisogno di tutto questo: avevo bisogno di viver[ti], ancora.
E così ho preso un treno [diretto.verso.te]
e sono venuta a prenderti, per portarti via con me.
Per sottrarti a quel vortice di pensieri
che troppe volte hanno allagato lo sguardo e rigato le guance.
E tu eri lì, ad aspettarmi con la tua [valigia pesante].
Occhi che si riconoscono,
braccia che avvolgono e stringono,
sorrisi che spazzano via ogni paura, ogni timore.
La sensazione che tutto fosse troppo *perfetto* per essere vero,
e il desiderio di non lasciarti andare mai.
Ché veramente ti avrei tenuta qui *per sempre*.
Ché ogni cosa con te aveva un altro sapore - il sapore dolce della felicità.
Sono stata in campagna, in quella [casa.tutta.rossa] che ti piace tanto.
Ti ho cercata in ogni stanza, dietro le tende,
perfino sotto i cuscini, ma tu non c'eri.
Speravo di ritrovare il tuo profumo, ma era già volato via
insieme alla parte buona di me, quella che è ancora capace di sorridere.
Tu invece resti, resti dentro me.
E me lo porto negli occhi e nel cuore quello che è stato,
ché in fondo no, non c'è bisogno di parole per dipingerci, ma di colori.
I colori di un [autunno] cominciato al suono dei tuoi passi.
Di tutto ciò che [di buono]
avrò da ricordare.
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Nickname: Shinin.Layla
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