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Il disco di una band che suona divertendosi: Nei loro lavori più recenti, le colonne sonore di Zidane e Les Revenants, mi pareva avessero raggiunto la maturità: scrollata di dosso la fase noisenik, accedevano a un territorio spazioso, con momenti di estrema bellezza. Ottima cosa, ed in effetti a me piacevano più così, senza i loro carichi di chitarre da dieci tonnellate. Ai Mogwai si confà questa 'pulizia' - anche se il loro rumore è affilato e ripulito lungo i bordi - e pare che meno rumore producano, più la chiarezza possa essere apprezzata. Con questo album, tuttavia, sembra abbiano deciso di costruire qualcosa di nuovo sotto l'impalcatura, seminano tastiere, falsi archi e samples divertenti lungo tutto il cammino, e funziona, funziona alla grande. C'è spazio a sufficienza, tanto che persino le piccole cose assumono importanza; spruzzano attorno un bel po' di colore forte, e persino aperto umorismo. (da Fact Magazine).
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Inviato da: Gesu
il 28/07/2022 alle 01:24
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il 28/07/2022 alle 01:22
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