Oltre il cancello

White


Bianco, è il colore della luce con alta luminosità ma senza tinta, il non colore, lo schiarente, la pagina da scrivere ma anche per coprire sbavature errori che restano imperfezioni, è nessun colore e la somma dei colori. Bianco è panna montata da gustare, morbidezza di burro, schiuma che si arrabbia, cera che si scioglie, bianco è una vertigine, è la sensazione di vuoto, è neve purissima che cade lieve fredda eppure densa di senso. Bianco è asettico corridoio e odore di disinfettante nauseante, è la perla tremula dentro ostriche lattiginose di salmastro. E' borotalco appeso nell'aria, sono canizie di vecchi abbracci che odorano di infanzia, nessun passato, nessun futuro, è l'attimo che intanto è.  Bianco è l'odore di lenzuola stese al sole, di varichina a sfinire i fondi dei jeans che incuranti strusciano su pavimenti ancora bagnati, bianco è morbidezza di petali che t'amano e non t'amano, è una goccia, il riflesso balenante prima e dopo il piacere, ed è il piacere stesso. Bianco è nuvola come carezze che si moltiplicano sulle pelli scure, è lo sfoggio più autentico e visibile delle stelle, la veste dei fantasmi che di notte cantano stropicciandosi, è infinitudine di marmo che spaventa fa sentire soli e tremare il cuore. Di bianco sono fogli che aspettano di ingiallire o bruciare o impolverarsi. Sono strisce sull'asfalto da rispettare ma anche da varcare, sono confini, sottili, troppo sottili sui nostri pensieri precari. Bianco è il negativo del nero, basta passarci la mano al buio e tutto sotto l'ingranditore diventa il contrario di tutto. E' il contrario dell'ombra, il timbro ridente nelle voci dei bambini, i tasti che si inseguono come passi perduti, l'incanto della vaniglia sulla punta delle dita, lo schermo tra il buio e lo scorrere della pellicola, è lo spazio divenuto tempo nel battito di due note. Bianco, è questo mio istante, tutto chiarore, che abbaglia, albeggia, e dentro.....Suona.