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Il Tricolore Sportivo

Post n°495 pubblicato il 12 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

Martedì, 12 maggio 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

CALCIOPOLI, CHIESTI 5 ANNI PER GIRAUDO

 

Giustizia ordinaria, non più quella sportiva. Nel processo di Napoli I pm Beatrice e Narducci hanno chiesto 11 condanne nei confronti degli imputati che vengono processati con rito abbreviato davanti al gup De Gregorio. La condanna più pesante, a 5 anni di reclusione, è stata chiesta per l'ex ad della Juventus, Antonio Giraudo. L'accusa è gravissima: associazione per delinquere finalizzata alla frode sportiva. La requisitoria ha impiegato complessivamente cinque udienze durante le quali i rappresentanti dell'accusa hanno ripercorso tutti i passaggi dell'inchiesta esplosa tre anni fa di questi tempi con lo scandalo che cambiò volto al calcio italiano. Secondo i pubblici ministeri Giraudo avrebbe partecipato alla frode sportiva creando un potere alternativo alle istituzioni che andasse a favore di questa o quella squadra, in questo caso la Juventus, come evidenziato dalle sentenze della giustizia sportiva. Inoltre con gli imputati citati oggi , Giraudo avrebbe costituito un organizzazione parallela, con la compiacenza di arbitri, assistenti e dirigenti, per condizionare il campionato di calcio. Con Giraudo figurano tra gli accusati di far parte dell'associazione anche l'ex presidente dell'Aia Tullio Lanese, gli arbitri Stefano Cassarà, Tiziano Pieri e Marco Gabriele e l'assistente Duccio Baglioni. Il legale di Giraudo, l'avvocato Masssimo Krogh ha esternato tutte le su perplessità circa l'accusa portata avanti dai pm : Questa richiesta peraltro è basata soltanto sull'interpretazione congetturale di qualche normalissima telefonata tra persone che seguono il calcio". Questa mattina inoltre l'ultima fase della discussione è stata caratterizzata da un aspro scontro verbale fra il magistrato Narducci e l'avvocato Scalise, difensore dell'arbitro Gabriele. Ad accendere la miccia è stato un commento del legale ("è una vicenda archiviata") pronunciato mentre Narducci parlava della "combriccola romana" di arbitri. Il pm è sbottato e ha intimato a Scalise di non interromperlo. Il giudice ha sospeso l'udienza per cinque minuti. Poi la requisitoria si è conclusa senza ulteriori scontri. La decisione del collegio giudicante avverrà non prima di quest'estate. Venerdì prossimo invece riprende il rito ordinario del processo di Calciopoli che vede imputato tra gli altri l'ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi.

 

ANCELOTTI: RESTO AL MILAN

 

Carlo Ancelotti non lascerà il Milan. Lo ha confermato il tecnico stesso a margine di una presentazione a Vicenza: «Alleno questa squadra e continuerò a farlo ancora per un po'», ha detto Ancelotti, che a chi gli domandava di una possibile blindatura del suo contratto fino al 2012 ha risposto: «Non c'è bisogno di blindare nulla, ho un contratto con il Milan sino al 2010, quindi sono già blindato». 

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°494 pubblicato il 11 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

LUNEDì, 11 MAGGIO 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

MILAN-JUVE 1 A 1

 

Milan-Juve finisce 1-1, al vantaggio rossonero firmato da Seedorf risponde Iaquinta, e ora l'Inter, a più sette, ha più che mai le mani sullo scudetto. Domenica prossima affronta il Siena, e una vittoria consegnerebbe ai nerazzurri la certezza del diciassettesimo tricolore, ma se l'Udinese dovesse battere il Milan nell'anticipo di sabato, gli uomini di Mourinho potrebbero festeggiare prima ancora di scendere in campo.
Tra i vincitori della sfida del Meazza c'è sicuramente Claudio Ranieri, che ha parlato di "Juve ritrovata": "Le critiche ci stanno - ha dichiarato il tecnico bianconero dopo il fischio finale - ma io non mi sono preoccupato, perché dipende sempre da dove vengono. Ho mantenuto la calma perché sapevo di essere nel giusto. Il futuro? La situazione non è compromessa, ma ora dobbiamo pensare a chiudere bene".

 

PASSO FALSO PER L’INTER CHE PAREGGIA CONTRO IL CHIEVO

 

A quattro giornate dalla fine della stagione, l'Inter affronta il Chievo in trasferta e cerca un risultato positivo per compiere un altro passo, determinante, verso l'obiettivo finale. Nonostante l'assenza di colui che José Mourinho ha definito come il miglior giocatore di questa stagione, Zlatan Ibrahimovic, l'Inter in campo al "Bentegodi" non fa rimpiangere il capocannoniere del campionato e ancora una volta, davanti a circa 10.000 cuori nerazzurri sugli spalti, dimostra di essere squadra. Lo fa con concentrazione e capacità di attaccare, con il ritorno al gol di Hernan Crespo, che apre le marcature dopo 180' secondi di gioco, e una rete da cineteca di Mario Balotelli che permettono ai nerazzurri di conquistare un punto importante e andare avanti con convinzione.

PRIMO TEMPO - Con Ibrahimovic squalificato, José Mourinho si affida a Hernan Crespo che torna tra i titolari del reparto offensivo nerazzurro accanto a Figo e Balotelli. In difesa Zanetti e Maxwell, affiancano la coppia centrale composta da Cordoba e Samuel, centrocampo a tre con Stankovic, Cambiasso e Muntari che recupera dall'infortunio muscolare. Tra gli avversari, Di Carlo senza Pinzi, squalificato, dà fiducia a Bentivoglio che agirà alle spalle della coppia Pellissier-Bogdani.
Atmosfera e clima suggestivo al "Bentegodi", con una bellissima risposta di pubblico da entrambe le parti. Il match ha inizio e dopo 120 secondi, Pellissier guadagna un calcio di punizione dal limite per un fallo di Samuel: sul pallone ci va Marcolini, ma il suo destro è da dimenticare. La risposta dell'Inter non si fa attendere (3'): azione dalla sinistra, taglio molto lungo di Figo che serve Cambiasso il cui tiro a giro viene respinto malamente da Sorrentino, Hernan Crespo ci crede e sulla ribattuta insacca per lo 0-1, tornando al gol che gli mancava da Inter-Roma del 1° marzo scorso.
All'8, sugli sviluppi di un calcio d'angolo, Yepes ci prova con un colpo di testa in tuffo, ma Julio Cesar blocca in presa alta. All'11 Inter vicina al raddoppio: da un cross di Balotelli, Figo calcia di prima intenzione verso Sorrentino, ma Frey devia di nuca colpendo il palo e rischiando l'autorete. Al 18' conclusione centrale di Marcolini dalla distanza, Julio Cesar para senza problemi. Al 23' bella palla di Marcolini per Pellissier che si trova solo davanti a Julio Cesar, ma la posizione dell'attaccante gialloblù è irregolare. Il pareggio del Chievo arriva al 27' con un gran gol di Marcolini che, quasi da fermo, ci prova dalla distanza con un pallone preciso all'incrocio dei pali che imparabile dall'incolpevole Julio Cesar che non può far altro che stare a guardare. Minuto 29: Zanetti in corsa sulla fascia sinistra, guadagna l'area, è atterrato da Rigoni, ma per De Marco è tutto regolare nonostante, dalle immagini, il contatto tra il piede del centrocampista e quello sinistro del capitano sia netto, mentre non risulta chiaro se Rigoni tocchi anche il pallone. Una cosa è certa: Javier Zanetti, oggi alla 634esima partita in nerazzurro, capitano dentro e fuori dal campo, non è mai stato protagonista di episodi di simulazione in tutta la sua carriera. Al 33' Pellissier guadagna una punizione per fallo di Cordoba, Marcolini batte di sinistro e ancora il bomber gialloblù, in torsione, indirizza di testa verso la porta, ma la palla è di poco a lato. Al 36' una punizione battuta da Balotelli si trasforma in un tiro insidioso che Sorrentino riesce a respingere con la punta delle dita. Al 40' Rigoni meriterebbe il rosso per il fallo su Balotelli, ma è graziato da De Marco. Il primo tempo, intenso e accattivante, si chiude senza recupero sull'1-1.

SECONDO TEMPO - La ripresa si apre senza sostituzioni e con il Chievo che crea qualche apprensione alla difesa nerazzurra, salvata per due volte da Cambiasso. Al 4' palla dentro di Stankovic a cercare Figo, ma Sorrentino, in uscita, interrompe l'azione interista. All'8 azione insistita dell'Inter che va vicinissima al gol: Zanetti lancia per Cambiasso che a sua volta prolunga per Crespo, l'attaccante, di tacco, restituisce il pallone al centrocampista argentino che con genialità serve Balotelli il cui tiro sbatte però per due volte sul corpo di Frey. Al 12' Crespo è costretto a uscire dal campo per dei problemi muscolari, e viene sostituito da Julio Cruz. Al 20' arriva il pareggio nerazzurro: gol da cineteca di Mario Balotelli all'altezza del primo palo, coordinazione perfetta dell'attaccante nerazzurro che con un destro perfetto di prima intenzione da posizione defilata trafigge Sorrentino per l' 1-2. La risposta del Chievo arriva al 30' con Luciano: cross di Mantovani dalla sinistra, taglio diagonale per Luciano che agevolato dalla scivolata di Maxwell in marcatura, insacca comodamente per il 2-2. Al 34'ci prova Zanetti con una conclusione potente e centrale bloccata in presa bassa da Sorrentino. Al 40' viene ammonito Julio Cruz che diffidato, salterà Inter-Siena. Dopo 4' minuti di recupero Chievo-Inter si chiude sul 2-2. Nerazzurri a 78 punti in classifica, Milan a 70. José Mourinho non può dirsi soddisfatto del risultato ottenuto a Verona dalla sua Inter, che si fa raggiungere due volte dal Chievo. «E' un risultato che non mi piace - commenta a fine partita lo "Special one" - , posso dire però che prima ci mancavano sei punti per vincere il campionato, ora ce ne mancano cinque». Il tecnico portoghese poi ammette che questa sera, se riuscirà, guarderà la sfida del Meazza, sperando in un regalo dei bianconeri: «Per chi farò il tifo? Io non sono ipocrita. Ovviamente mi piacerebbe che vincesse la Juve perché ci renderebbe la vita più facile, ma non sono preoccupato. Noi abbiamo bisogno solo di noi, e di fare i cinque punti che ci mancano».

ZANETTI Capitan Zanetti rimane deluso quando, a partita finita, dall'auricolare RAI sente un paragone tra questo pareggio e quello della stagione 2001-2002 e ribatte secco: 'Non capisco perchè ricordare sempre il 5 maggio, soprattutto dopo tutto quello che è successo; non doveva nemmeno esistere. Parlando del presente, peccato per il due a due. Sono colpito della decisione dell'albitro nell'occasione del rigore non concesso. Cerco di dare il massimo e spingere anche come terzino. In area, De Marco, poteva anche fischiare. Io non mi butto mai, lo sapete. Siamo fiduciosi comunque per le prossime partite e ribadisco che non si può fare un paragone con la stagione 2001-2002. Concentriamoci ora a preparare la partita e trovare la vittoria contro il Siena'. Una breve battuta poi sul calciomercato, quando al capitano viene chiesto se l'attaccante del Genoa Diego Milito potrebbe essere il compagno ideale per Zlatan Ibrahimovic. 'Conosco molto bene Diego e questo campionato racconta della sua bravura e delle sue capacità. Secondo me potrebbe trovarsi molto bene con Ibra'. Un Super Balotelli oggi, non solo per il gol, ma anche per il carattere, ancora una volta però ingiustamente fischiato e così sul giovane campione Zanetti puntualizza: 'Mario deve stare tranquillo e pensare a solo a giocare. Se il tifo vuole fischiare è un tifo che non capisce nulla della vita'.

MORATTI Il presidente Massimo Moratti ha rilasciato una breve dichiarazione post-partita ai microfoni di Sky: "La squadra ha fatto bene perchè è andata due volte in vantaggio. Sfortunatamente un incidente sul secondo gol ha messo il Chievo in condizione di pareggiare. L'attacco senza Ibrahimovic si è comportato bene e per noi era importante capire questa cosa. Poi per il resto anche il Chievo ha fatto la sua partita giocando bene. È ovvio che oltre allo scudetto si cerchi di vincere tutte le partite, e in una gara in cui vai in vantaggio per due volte e poi pareggi, non senti di avere ottenuto il risultato che speravi. A parte un leggero sbandamento sul secondo gol, non mi sembra ci siano stati grandi interventi o parate del nostro portiere". Un commento anche su Mario Balotelli, autore di uno splendido gol: "Che Balotelli fosse un fuoriclasse lo si sapeva. Ha segnato una bellissima rete, la classica che risolve le partite e che avrebbe risolto anche questa se non avessimo preso il secondo gol. Se guarderò Milan Juve? Non è importante".

MOU José Mourinho intervistato ai microfoni di Sky Sport, commenta così la prova dei nerazzurri contro il Chievo: "Come va letto questo pareggio? Non posso dire che è servito per allungare il nostro distacco sulle insegutrici perchè dovremo aspettare il risultato finale della gara tra Milan e Juventus, posso solo dire che ci mancavano sei punti e ora ne manc cinque. Il risultato non mi piace però preferisco la situazione nella quale ci mancano ancora 5 punti piuttosto che quella nella quale ne abbiamo bisogno di sei. Questo senza dubbio".
La squadra non sembra aver risentito dell'assenza di Zlatan Ibrahimovic, mettendo in atto un'ottima partita e creando molteplici occasioni: "Abbiamo segnato senza Ibra anche contro Roma, Sampdoria e oggi contro il Chievo, ma l'importante è il risultato e quello di oggi non mi soddisfa. Devo comunque ammettere che la squadra di Di Carlo ha giocato abbastanza bene, ha fatto la sua partita, ma noi sul 2-1 avremmo dovuto aver la capacità di difendere meglio: i due gol subìti sono stati regalati, in occasione del primo, abbiamo perso palla in posizioni pericolose, e Marcolini ha tirato; sul secondo non siamo riusciti a evitare l'inserimento di Luciano, Maxwell è scivolato. Avremmo potuto controllare meglio la partita, ma mancano cinque partite, abbiamo due gare in casa e una fuori, è una situazione che mi piace e credo che, alla fine, quello di oggi sia un risultato adatto alla gara".

Oggi, Mario Balotellli è stato autore di un gol straordinario, ma ha dovuto faticare oltremisura per difendersi dagli attacchi avversari: "Ora Mario è in una situazione molto difficile perchè ogni volta che tocca il pallone è vittima di un fallo da parte degli avversari. Non ha nessun tipo di protezione da parte dell'arbitro, non che io la cerchi, ma mi sembra assurdo che oggi Frey, ad esempio, non abbia ricevuto nemmeno un giallo per tutte le volte che è intervenuto in modo falloso su di lui. L'unica differenza nella prestazione odierna di Balotelli è che è riuscito a finire la partita senza prendere lui stesso un'ammonizione, come successo a Napoli dove ha perso il controllo emozionale".

"Se l'Inter ha avuto un calo nelle ultime partite? Abbiamo perso una partita, ne abbiamo pareggiate tre e ne abbiamo vinta una, attualmente non siamo la squadra che vorrei a causa degli infortuni o delle squalifiche: oggi mancava Ibra, la scorsa settimana ho dovuto rinunciare a Stankovic e Balotelli, Maicon è infortunato da tempo, è chiaro che questa non sia la nostra migliore squadra possibile, abbiamo qualche difficoltà".

Davide Santon oggi ha seguito la partita dalla tribuna, il motivo è lo stesso Mourinho a spiegarlo: "Se vi capitasse di vedere i suoi allenamenti, capireste il perchè non gioca. Davide è il 'mio' bambino, l'ho fatto esordire in prima squadra ma ora non è nelle migliori condizioni".
Poi altri commenti sui singoli: "Maxwell gioca meglio con la palla che senza, in fase offensiva ha maggiori capacità. Chivu si è allenato tutta la settimana a parte e solo ieri ha partecipatao alla seduta con la squadra, lo stesso vale per Muntari. Avrei rischiato troppo a schierarli entrambi come titolari, per questo ne ho scelto solo uno, anche perchè conoscevo il gioco del Chievo, Luciano è subentrato sulla fascia solo dopo il loro primo gol. Perche Materazzi era in tribuna? Non posso parlare di ogni singolo giocatore, se ho fatto questa scelta, ho le mie ragioni, sono l'allenatore, non voglio parlarne oltre".

Infine, José Mourinho guarda al futuro, il più immediato, al big match si stasera tra Milan e Juventus: "Non sono ipocrita, se qualcuno mi chiedesse chi preferirei vincesse stasera, è ovvio che direi la Juventus, perchè renderebbe più facile la nostra vita. Ma non occorre essere troppo preoccupati, noi abbiamo bisogno solo di noi, abbiamo bisogno solo di cinque punti e questo mi piace tanto perchè è una situazione che dipende solo da noi, se poi arriva un piccolo regalo tanto meglio. Se guarderò la partita di stasera? Forse sì, ma pensando a come la mia squadra potrà battere il Siena. Ma ripeto è un privilegio non dover dipendere dal risultato delle altre squadre".

Siamo alla fine dell prima stagione italiana di José Mourinho, c'è qualcosa che l'allenatore nerazzurro non rifarebbe? "Ne riparliamo dopo la fine del campionato con più tranquillità. Alla festa scudetto? Ok".

La conversazione prosegue poi ai microfoni di Rai International: "Muntari è un grande uomo: sta giocando anche se infortunato, ma chiaramente devo gestire la sua situazione e il motivo della sua sostituzione è solo questo".

Ma ora c'è Inter-Siena ed è a questa data che José Mourinho da un appuntamento a tutti i cuori nerazzurri: "Non c'è nulla di drammatico in quanto accaduto oggi. Mancano cinque punti, abbiamo due gare da giocare al 'Meazza' e dobbiamo conquistare questi punti tutti insieme con i nostri tifosi. Vorrei cogliere l'occasione per ringraziarli e per scusarmi di non aver vinto questa partita. Ho molto rispetto per tutti coloro che ci seguono a San Siro , ma ne ho ancora di più per chi lo fa in trasferta, impegnando tempo e soldi. Quindi li ringrazio e mi scuso per il pareggio, ma ricordo che i tifosi nerazzurri sono sempre in testa e lo scudetto ora è ancora più vicino. Quindi li aspetto ancora una volta a San Siro".

 
 
 

Arbitri

Post n°493 pubblicato il 09 Maggio 2009 da tricolore.sport

Partite e arbitri del week end

Queste le terne arbitrali (più il quarto uomo) designate per la 35/a giornata (16/a di ritorno), del campionato di calcio di Serie A, in programma domenica 10 maggio alle 15:00. Atalanta-Genoa: Rosetti di Torino (Tonolini-Carrer/Candussio); Cagliari-Roma: Rocchi di Firenze (Stagnoli-Copelli/Velotto); Catania-Fiorentina: Rizzoli di Bologna (Faverani-Stefani/Mazzoleni); Chievo-Inter: De Marco di Chiavari (Comito-Giachero/Bergonzi); Lazio-Udinese (sabato 9 maggio, 20:30): Stefanini di Prato (G. Rubino-Altomare/Calvarese); Lecce-Napoli: Pierpaoli di Firenze (Liberti-Viazzi/Celi); Milan-Juventus (domenica 10 maggio, 20:30): Orsato di Schio (Niccolai-Papi/Brighi); Sampdoria-Reggina (sabato 9 maggio, 18:00): Trefoloni di Siena (Biasutto-Griselli/Baracani); Siena-Palermo: Ciampi di Roma (Alessandroni-De Luca/Scoditti); Torino-Bologna: Morganti di Ascoli Piceno (Rossomando-Lanciano/Gervasoni).

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°492 pubblicato il 08 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

VENERDì, 8 MAGGIO 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

IL FLAMENGO PRESENTA ADRIANO

 

L'avventura di Adriano al Flamengo è cominciata. L'ex attaccante nerazzurro è stato presentato dal suo nuovo club, e si appresta dunque a tornare in campo: «Sono tornato a casa - ha detto l'ex Imperatore -, cercherò di riconquistare la felicità. Mi sento più che mai contento tra persone che mi hanno visto crescere giocando a calcio».
Il brasiliano ha parlato anche delle ragioni che lo hanno spinto a lasciare l'Inter: «Me me sono andato perché non mi trovavo a mio agio in Italia, ma non nel club. La gente della società ha enorme affetto per me. Un aspetto al quale non sono mai ricorso, per approfittarne e restare libero».

 

DIEGO VERSO LA JUVE

 

Diego Ribas da Cunha, per tutti Diego, è il secondo acquisto della Juventus per la prossima stagione dopo Fabio Cannavaro. Non c'è ancora l'ufficialità che verrà data probabilmente la prossima settimana, ma il passaggio dal Werder alla Juve è ormai cosa fatta. Al club tedesco una cifra attorno ai 25 milioni di euro, al giocatore un ricco contratto da 3 milioni e mezzo a stagione. Diego, cresciuto nel Santos e diventato titolare della squadra brasiliana a soli 17 anni, arriva in Europa nel 2004 nelle fila del Porto. Non entusiasmante il biennio portoghese: tante panchine, qualche tribuna e un ambiente a lui poco congeniale malgrado arrivasse dal Brasile. Finisce al Werder Brema nella stagione 2006-2007. Nella città tedesca si inserisce subito alla grande, in squadra il gioco di Shaaf esalta le sue qualità. Vince la Supercoppa di Germania nel 2007, segna 14 gol alla prima stagione, si ripete in quella successiva. Quest'anno ha incantato l'Europa con i suoi gol in Uefa, l'Udinese ne sa qualcosa e ha fatto segnare spesso Pizarro. La Juve è stata da subito sulle sue tracce e ha colto al volo la possibilità di ingaggiarlo. Il rischio di aver reso pubblica la trattativa ha favorito il Werder che ha cosi' alzato la sua valutazione mese dopo mese. Con circa 25 milioni rateizzati, la Juventus si è assicurata il forte centrocampista che sembra aver coronato il suo grande sogno: giocare nel campionato italiano.

 

MORATTI CHIUDE IL CASO IBRA: RESTA ALL’INTER

 

Il Presidente dell’Inter Massimo Moratti chiude definitivamente il caso Ibra, dicendo che resterà sicuramente a Milano.  "Ibrahimovic è stato confermato". Poche ma chiare parole che diradano le nubi sul futuro di Zlatan Ibrahimovic all'Inter. A pronunciarle non è uno qualunque ma il numero uno nerazzurro Massimo Moratti, prima di entrare negli uffici della Lega Calcio. Tra il fuoriclasse svedese e la società di via Durini sembra essere tornato il sereno dopo il 'mal di pancià di qualche tempo fa e dopo il recentissimo scontro del giocatore con la tifoseria nerazzurra. Già ieri si era avuto un segnale di distensione, confermato dal procuratore di Ibra, Mino Raiola, che nel pomeriggio aveva partecipato a un vertice con Moratti.  "Il rapporto è talmente forte che se ci fosse stato qualcosa l'avremmo già risolto. Zlatan è felice di rimanere qui all'Inter", aveva assicurato Raiola. "Ibrahimovic fa il giocatore, l'Inter ha un direttore sportivo, un presidente e un allenatore. Lui fa il giocatore, non chiede investimenti e non chiede garanzie", aveva aggiunto ancora l'agente in un'intervista esclusiva a Telelombardia, sottolineando anche che "se domani arrivasse un'offerta che il presidente vuole accettare... il proprietario del cartellino è l'Inter, non è Zlatan, quindi dipende dalla società e da chi fa l'offerta. Oggi è un giocatore dell'Inter e dà tutto per questi colori".

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°491 pubblicato il 07 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

GIOVEDì, 7 MAGGIO 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

BERLUSCONI: SE QUEL GOL DI ADRIANO…

 

Silvio Berlusconi ironizza ancora sul gol di Adriano nel derby. Oggi in Campidoglio il presidente rossonero si è avvicinato alle transenne per stringere la mano ai presenti, e ha chiesto a un ragazzino per quale squadra tifasse. «Roma», si è sentito rispondere, ma subito dopo qualcun altro ha richiamato la sua attenzione dicendogli: «Presidente, io sono dell'Inter». «Bravo - ha replicato il Premier - se non fosse per quel gol di Adriano...».

 

ADRIANO VA AL FLAMENGO

 

Il Flamengo ha annunciato di aver ingaggiato Adriano, che aveva rescisso il contratto con l'Inter lo scorso 24 aprile. La notizia è stata data dal club carioca con un comunicato, subito rilanciato da Tv Globo e dal sito Globoesporte. Adriano verrà ufficialmente presentato domani alle 15 (ora brasiliana), nel salone d'onore della sede del Flamengo. Non è stata precisata la durata dell'accordo fra l'Imperatore e la squadra in cui ha già giocato, prima di passare all'Inter.

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°490 pubblicato il 06 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

MERCOLEDì, 6 MAGGIO 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

IBRA VERSO L’ADDIO?

 

Ogni giorni la vicenda Ibrahimovic si arricchisce di nuovi particolari che rendono la vicenda sempre più intricata ed interessante. Oggi Mino Raiola, agente del fuoriclasse svedese ha spiegato che ad oggi non esistono i presupposti per una separazione, ma questo non vuol dire che le cose in futuro non possano cambiare. Anche perché Zlatan non è prigioniero del contratto e non sarebbe comunque una questione di soldi, ma sportiva. Si espone l’agente del giocatore che a questo punto lascia intendere chiaramente di essere aperto ad ogni possibile futura trattativa. Insomma l’attaccante svedese sembra ormai con le valigie pronte, in teoria dovrebbe sfogliare solo la margherita in attesa di un progetto sportivo interessante che lo possa condurre alla vittoria della Champions League e di conseguenza alla conquista del pallone d’oro. Sempre che, trovi una squadra che sia pronta a sborsare una cifra non inferiore ai 70 mln di euro. Il Real Madrid sembra essersi defilato: Florentino Perez infatti non gradisce particolarmente lo stile Ibrahimovic, quello fuori dal campo per intenderci.  Moratti intanto sta lavorando insieme alla dirigenza per trattenere l’asso svedese che sembra però considerare quest’ultimo scudetto come un regalo d’addio. Intanto la Curva Nord attraverso un comunicato ha preso le difese di Ibrahimovic, nei confronti di chi lo ha fischiato, catalogando il gesto del giocatore come ‘comprensibile’, auspicando però di poter avere un confronto da ‘Guerrieri a guerriero’ per un chiarimento.

Senza dubbio Ibra è un fuoriclasse – un calciatore di valore internazionale - e, privandosene, l’eventuale sua assenza si noterà.

 

 

MALDINI: SCUDETTO? I RIMPIANTI CI SONO

 

Paolo Maldini, che ai microfoni di Telelombardia e Antenna 3 ha parlato del momento del Milan, della prossima sfida con i bianconeri e del futuro di Carlo Ancelotti. "Stiamo andando bene in questo momento, qualche rimpianto c'è - ammette il capitano rossonero -. Però vedremo alla fine il nostro piazzamento, ora dobbiamo cercare di vincere tutte queste partite e consolidare il secondo posto. Stiamo esprimendo un bellissimo calcio, la Juve ha qualche problema però è una partita secca e può succedere di tutto. Noi vogliamo distanziare la Juventus per essere sicuri del secondo posto". A proposito di Ancelotti, tutti i giocatori hanno detto che sperano che rimanga, mentre la società sembra averlo confermato. "La certezza - conclude Maldini - è il contratto e poi c'è il dialogo, e questa credo sia la cosa migliore". E Maldini, salvo colpi di scena, conferma la volontà di dare l’addio al calcio. «La decisione è presa ed è stata meditata bene» e nonostante «qualche ripensamento la scorsa estate» Paolo Maldini non giocherà più. Lo conferma lo stesso difensore del Milan nel dopo partita con il Catania al Massimino. «C'è l'orgoglio e anche la convinzione di avere fatto la scelta giusta - afferma Maldini in un'intervista a Sky - qualche dubbio la scorsa estate mi era venuto, e non soltanto a me. Io però so quello che valgo e la scelta che ho fatto è stata ben ponderata». Maldini glissa sul futuro di Ancelotti :«anche se mi avesse detto qualcosa di diverso da quello che dice pubblicamente - osserva il difensore del Milan - non lo racconterei a nessuno».

 

BLANC: RANIERI? I CONTI SI FANO A FINE STAGIONE

 

Avanti con Claudio Ranieri fino al termine della stagione, comunque vada con il Milan, per cercare di conquistare il secondo posto in classifica, che significherebbe piazzamento Champions senza fare i preliminarui. Poi, a stagione conclusa, si vedrà. Questo è il significato delle dichiarazioni di Blanc, che sposa la linea tracciata da John Elkann sul futuro dell’allenatore. «I conti si fanno alla fine». Ranieri, quindi, non sarà esonerato in caso di sconfitta con il Milan. «Abbiamo detto che i conti si fanno alla fine- le parole dell'ad bianconero a Sky- La società, in tutte le sue componenti, è ancora dalla parte di Ranieri. Adesso però basta parlare di queste cose, basta critiche e basta discutere del futuro e dell'allenatore. Certe cose sono immeritate».

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°489 pubblicato il 05 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

MARTEDì, 5 MAGGIO 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

IL REAL MADRID SU IBRA

 

Ibra guadagna 1 milione di euro al mese circa, ma tra mezze frasi e vere e proprie ammissioni, ha fatto sapere a tutti che non è impensabile una sua partenza dalla squadra nerazzurra al termine di questa stagione. Dal Real Madrid arriva la voce di un olandese, Drenthe, che avrebbe confessato ad un amico svedese di Ibra che il passaggio di Ibra al Real non è fantamercato, anzi. A ciò si aggiungomo le parole dello stesso Ibra, che una settimana fa ha rilasciato una dichiarazione a Canal Plus che recita: La Champions potrei vincerla con l'Inter, ma anche altrove.  Non è la prima volta che Ibra e il suo procuratore si ingegnino con queste interviste ad orologeria. E' successo ai tempi dell'Ajax, prima del passaggio alla Juventus ed è capitato anche l'estate di Calciopoli, nel tira e molla con la dirigenza bianconera. Tre anni di Inter, tre scudetti e nuove dichiarazioni d'addio. Cose già viste, questa volta in più c'è l'affronto ai tifosi, un po' irriconoscenti questo sì, ma non per questo tali da giustificare una reazione così esagerata da parte di un professionista esemplare come i suoi sostenitori amano definirlo.  Ibrahimovic già in passato non voleva passare per capro espiatorio di un'Inter incapace di raggiungere svedese ma l'Inter non ha intenzione di cedere il suo gioiello, a meno che non arrivi in Via Durini un assegno di 70 80 milioni di euro. In quel caso, Ibra e Raiola saranno accontentati. E Mourinho potrebbe puntare alla coppia Drogba-Milito.

DRENTHE: IBRA AL REAL? E’ COSA FATTA Il centrocampista olandese delle merengue, Drenthe, avrebbe confessato ad un amico dello svedese che "Tutti nello spogliatoio sanno che Ibra la prossima stagione vestirà la maglia del Real. Il denaro necessario per strapparlo all'Inter non sarà un problema". Parole che potevano finire nel dimenticatoio se non fosse che lo stesso Ibrahimovic si sta divertendo a gettare benzina sul fuoco.

Dopo l'intervista rilasciata al nostro canale Eurosport, Zlatan Ibrahimovic ha nuovamente parlato scegliendo come via di comunicazione la televisione francese Canal Plus. Come prevedibile, lo svedese non ha detto chiaramente che lascerà l'Inter, ma si è lasciato andare a dichiarazioni facilmente fraintendibili. Il tutto ha avuto come oggetto di conversazione la Champions League, sogno nel cassetto dello svedese che vuole "Vincere la Coppa dalle grandi orecchiein nerazzurro o anche altrove".

 

ROMA, SPALLETTI VERSO L’ADDIO?

 

Da seconda forza del campionato a squadra di metà classifica, ormai fuori dalla lotta al quarto posto, e costretta a difendere nelle ultime giornate un posto utile per la prossima Coppa Uefa.
La Roma cola a picco, e a pagare per tutti, potrebbe essere il tecnico.
Luciano Spalletti non è più l’intoccabile ammirato da tutti per il bel gioco espresso dai suoi uomini, ammette le sue responsabilità per la stagione fallimentare, e si dice anche disposto a lasciare il suo incarico, nonostante un contratto che scadrebbe nel 2011.
Ma la tensione nella Capitale è altissima, tra ritiri, contestazioni dei tifosi, ipotesi di cessione del club e richiami della presidenza a onorare gli stipendi pagati.
Anche il rapporto fra società e allenatore non è più idilliaco, e allora il divorzio a giugno diventa sempre più probabile. Una volta sul mercato Spalletti potrebbe far gola a più di una grande. Il suo nome è stato accostato al Milan, ma il futuro di Ancelotti è ancora avvolto nel mistero, inoltre la volontà di Silvio Berlusconi di puntare su un giovane emergente, lo allontana dalla panchina rossonera, mentre potrebbe arrivare un’offerta da Torino. La Juve ha già smentito con un comunicato ufficiale di essere interessata al tecnico toscano, ma con il destino di Ranieri ormai segnato, e la necessità di trovare un degno sostituto, qualcuno potrebbe cambiare idea.

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°488 pubblicato il 04 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

LUNEDì, 4 MAGGIO 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

CANNAVARO: TORNARE ALLA JUVE SAREBBE UN ONORE

 

Il ritorno alla Juventus di Fabio Cannavaro sembra sempre più concreto. Il difensore del Real Madrid ha dichiarato a Marca: ”So che l’accordo con la Juve è vicino, ma non e’ ancora fatta”.  E' comunque impossibile che al giocatore venga proposto un rinnovo di contratto coi blancos prima dell'elezione del nuovo presidente, quindi la Juve ha la strada spianata. In'un intervista a GQ Cannavaro ha poi aggiunto: "Nella Juve ho trascorso anni stupendi e me ne sono staccato per nulla entusiasta di quello che era successo. Tornare alla Juve sarebbe un onore e un grande piacere. Sono già pronto a dare il cento per cento. Come sempre".

 

MORATTI: I GESTI DI IBRA? ISTINTIVI

 

Il Presidente nerazzurro Massimo Moratti minimizza sui gesti di Ibra, definendoli un fatto istintivo. I gesti di Zlatan alla curva dell'Inter? Sono stati invece "una reazione istintiva" e nulla più. La pensa così Massimo Moratti, intervenuto telefonicamente alla trasmissione Qui studio a voi stadio di Telelombardia, che ha diffuso una sintesi delle dichiarazioni del patron nerazzurro. Moratti ha minimizzato sulla reazione dello svedese ai fischi di San Siro e ha ribadito che Ibra resterà all'Inter. "Sì, sì, penso proprio di sì", ha risposto a una domanda sull'argomento. "Io credo sia stato più un fatto istantaneo -  ha spiegato Moratti -: in quel momento non si aspettava di essere fischiato. Me lo ha detto dopo, quando ci siamo parlati. E' stata una reazione istintiva. Capita che il pubblico o una parte di esso in alcuni momenti, per timore o per tensione, non abbia altro modo di criticare che quello di fischiare", ha detton ancora Moratti, ma "ci si aspetta, però, specialmente per giocatori come lui che hanno dato tutto, un po' di comprensione". "Però poi la reazione di Ibra sul campo è stata talmente buona - ha concluso il presidente - che da parte del pubblico oltre alla comprensione c'è stata stima ed entusiasmo". Anche per una vittoria di cui, secondo Moratti, "c'era bisogno".

 

ANCELOTTI: SONO REALISTA, NON PENSO ALLO SCUDETTO

 

"Sono molto realista. Non pensiamo al primo posto, ieri non abbiamo visto l'Inter, pensiamo ad allontanare il quarto posto. La Fiorentina sta viaggiando molto bene, ci mancano 4 punti, vedremo di farli nelle prossime partite". Carlo Ancelotti ribadisce che per il Milan e' forse troppo tardi per nutrire ambizioni di Scudetto, anche dopo cinque vittorie consecutive. La gara di Catania, per il tecnico dei rossoneri "e' stata ben giocata da parte nostra - spiega Ancelotti ai microfoni di Sky -, soprattutto nel primo tempo, nel secondo abbiamo modificato un po' il gioco, lanciando qualche volta di piu' e questo non ci ha avvantaggiato. Ma nel primo tempo bene abbiamo giocato palla a terra, con ottimi movimenti, e la partita l'abbiamo controllata bene". L'ottimo Milan che si fa ammirare da cinque partite aumenta i rimpianti in casa rossonera. "Purtroppo c'e' stato un momento di difficolta' quando non siamo riusciti a gestire gli infortunati - sottolinea Ancelotti -. Adesso, con una partita a settimana riusciamo a lavorare meglio, anche se qualche infortunato c'e' ancora". L'allenatore del Milan commenta anche il gesto di ieri di Ibrahimovic nei confronti dei tifosi che lo avevano fischiato: "Probabilmente e' il gesto di un atleta che sotto sforzo reagisce in quella maniera". Ancelotti scherza sulle voci che riguardano presunti contatti con Roman Abramovich per un suo eventuale approdo al Chelsea: "Ora manca solo che Abramovich mi venga a prendere con l'elicottero per andare a cena...". "L'Inter ha piu' continuita', ma noi giochiamo meglio. Se il Milan ha vinto in Europa e' per il bel gioco. A noi non manca il bel gioco, manca la continuita'", commenta l'amministratore delegato del Milan Adriano Galliani ai microfoni di Dahlia Tv spiega cosi' la differenza tra i rossoneri e i cugini dell'Inter.

 

FUTURO MILAN E ANCELOTTI

 

Uno dei principali interrogativi sul club rossonero per la prossima stagione è relativo a chi dovrà guidare lka squadra, ovvero: Ancelotti resta opure no? L’attuale tecnico rossonero ha un altro anno di contratto e ultimamente la squadra sta facendo ancora bene, risollevandosi da un inizio di campionato sotto tono. Il Presidente rossonero Berlusconi, gli scorsi giorni, aveva dichiarato, in risposta lla domanda sulla permanenza di Ancelotti sulla panchina rossonera, che: vedremo a fine stagione. Ieri, l’amministratore delegato Adriano Galliani ha dichiarato che: «Prenderebbe Spalletti? Confermo pubblicamente che è un allenatore che mi piace moltissimo, ma Carlo Ancelotti resterà sulla panchina del Milan, non c'è nessun problema. Spalletti è uno degli allenatori che mi piace, perchè fa giocare bene le sue squadre». L'amministratore delegato del Milan, Adriano Galliani, ai microfoni di Sky Sport, subito dopo la conclusione del match vinto di rossoneri sul campo del Catania ribadisce che Ancelotti non si muoverà dalla panchina del club rossonero. «Il Milan - spiega Galliani - cerca di andare avanti con il gioco. Grazie al gioco abbiamo fatto otto finali di Champions League, perchè il Milan cerca sempre il gioco. A volte manchiamo di continuità, ma giochiamo bene al calcio»

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°487 pubblicato il 02 Maggio 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

Sabato, 2 Marggio 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

PARTITE E ARBITRI DEL WEEK END

 

Questo il programma, con gli arbitri e gli assistenti, della trentaquattresima giornata di serie A, che si giocherà domenica alle 15:

SABATO Bologna-Reggina (ore 18): Rocchi di Firenze (Stefani-Faverani; IV Stefanini) Inter-Lazio (ore 20.30): Tagliavento di Terni (Rossomando-Lion; IV Gervasoni) DOMENICA Catania-Milan: De Marco di Chiavari (Maggiani-Pirondini; IV Ciampi) Fiorentina-Torino: Farina di Novi Ligure (Carrer-Padovan; IV Valeri) Juventus-Lecce: Gava di Conegliano (Ghiandai-Giordano; IV Romeo) Palermo-Cagliari: Celi di Campobasso (Lanciani-Cini; IV Dondarini) Roma-Chievo: Damato di Barletta (Grilli-Rosi; IV Pinzani) Siena-Napoli: N. Ayroldi di Molfetta (Italiani-Ponziani; IV Tozzi) Udinese-Atalanta: Pierpaoli di Firenze (Manganelli-Chiocchi; IV Peruzzo) Genoa-Sampdoria (ore 20.30): Morganti di Ascoli Piceno (Romagnoli-Nicoletti; IV Saccani) Classifica: Inter 74; Milan 67; Juventus 65; Fiorentina 58; Genoa 57; Roma 52; Cagliari e Palermo 49; Lazio 47; Udinese 45; Atalanta 44; Napoli 42; Sampdoria 41; Catania 40; Siena 37; Chievo 34; Torino 30; Bologna 29; Lecce 27; Reggina 24.

 

MOU: NON SO COSA SIA IL 5 MAGGIO

 

José Mourinho non teme di subire la rimonta del Milan: «Cos'è questo 5 maggio? - dice lo "Special one" nella conferenza stampa che anticipa Inter-Lazio -  Io ricorderò il giorno in cui vinceremo lo scudetto». Il portoghese risponde poi a Massimo Ambrosini, secondo il quale Mourinho a fine stagione potrebbe pentirsi delle sue affermazioni sugli "zero titoli" degli avversari: «Ambrosini non ha mai chiesto scusa per aver offeso dieci milioni di tifosi dell’Inter - ha commentato il tecnico nerazzurro, riferendosi allo striscione offensivo esposto dal centrocampista rossonero nel 2007, dopo la conquista della Champions Luague - , nonostante sia un giocatore carismatico. Se il Milan arriverà alla fine con un titolo chiederò scusa, ma non mi pento di avere pronunciato quella frase».

 

AMBROSINI: DICO CHE…

 

Continua il botta e risposta tra José Mourinho e Massimo Ambrosini. In principio è stato il centrocampista rossonero ad avvertire lo "Special one" che a fine stagione potrebbe pentirsi di avere pronunciato il suo ormai celebre discorso sugli "zero titoli", e il portoghese ha risposto accusandolo di non avere sufficiente qualità morale per parlare di certe cose, visto che due anni fa ha offeso tutti i tifosi dell'Inter con lo striscione esposto dopo la conquista della Champions League, episodio per cui, secondo il tecnico lusitano, il giocatore non avrebbe mai chiesto scusa. Puntuale è arrivata la controreplica: «Sono stupito e amareggiato - si legge in una nota pubblicata dal sito ufficiale del Milan e firmata da Ambrosini - di come l'uomo Mourinho, solitamente preciso nella comunicazione verbale, abbia potuto con così tanta superficialità commentare le mie dichiarazioni di ieri, che nei toni e nei contenuti non volevano in nessun modo essere polemiche nè provocatorie e non accetto assolutamente da parte dello stesso uomo lezioni di moralità quando, due giorni dopo l'episodio dello striscione, chiesi scusa ai calciatori e ai tifosi interisti. Dimostrando quei valori morali che lui, con poca attenzione e scarsa conoscenza dei fatti, mette in dubbio».

 

LIPPI: NON TORNO ALLA JUVE

 

Il commissario tecnico della Nazionale, Marcello Lippi, ha voluto sgombrare il campo dalle ipotesi di mercato che lo vorrebbero direttore tecnico della Juventus dopo i Mondiali del 2010. Così, all'ennesima domanda dei giornalisti, ha risposto a muso duro: "Non tornerò alla Juventus né come allenatore né come direttore tecnico. Sono stato chiaro?". Insomma, una volta per tutte l'ex allenatore dei bianconeri, con cui ha vinto scudetti e coppe, ribadisce che il suo futuro non prenderà la strada di Torino. All'apertura del 72° Congresso internazionale della stampa sportiva a Milano, Lippi è stato chiaro: "La realtà è una sola, ascoltate bene, lo dico chiaramente che più chiaro non si può: l'unica cosa che c'è di vero adesso è che io sono andato a pranzo con Blanc così come vado a pranzo con Galliani, con il presidente della Lazio, a Trigoria con Bruno Conti". Lippi ha poi spiegato l'afffare Cannavaro: "L'ho saputo perché mi ha telefonato lui. Cannavaro lo ha già detto due volte, ma non ci crede nessuno e si va avanti con il discorso che Lippi ha voluto Cannavaro. Invece mi ha chiamato per dirmi che tornava alla Juve e gli ho detto: 'Sono contento per te e per me come ct della nazionale'".

LA LEGA CALCIO SI SPACCA

 

Addio alla vecchia Lega calcio. Diciannove società di serie A hanno infatti deliberato di costituire una nuova associazione, la "Lega calcio serie A", conferendo a Maurizio Beretta l'incarico di presiederla. «La decisione - si legge in un comunicato diramato al termine della riunione odierna della Lega calcio - è stata assunta in conseguenza della verificata impossibilità di raggiungere intese con le società di Serie B. La decisione è conforme allo scenario europeo: va dunque letta e interpretata come una normale evoluzione verso le più moderne linee del calcio professionistico. E' diretta a valorizzare tutte le componenti del settore, a cominciare dalla Serie B, quale categoria di supporto della Lega maggiore».
«Si comincia a lavorare da adesso perché questa lega di serie A sia operativa dal primo luglio 2010», ha spiegato Adriano Galliani.

 
 
 

Il Tricolore Sportivo

Post n°486 pubblicato il 30 Aprile 2009 da tricolore.sport

IL TRICOLORE SPORTIVO

 

GIOVEDì, 30 Aprile 2009

 

Il Tricolore Sportivo

 

MILAN: AMBROSINI, IL CONTRATTO E’ UN PROBLEMA

 

Mentre Paolo Maldini conta i giorni che lo separano dallo striscione d’arrivo di una carriera incomparabile, in squadra c’è un altro capitano che definire in pectore è limitativo, perché Massimo Ambrosini è già stato spesso lo skipper del Milan in campo, con la sua brava fascia al braccio. Il capitano dell’era postmaldiniana, uno che vanta 13 anni di militanza in rossonero, è però un giocatore la cui vicenda contrattuale rischia di ingarbugliarsi sempre più. L’accordo del Milan con Ambro scade nel 2010, gli addetti ai lavori sanno che è una scadenza tutt’altro che lontana e anzi assai impellente. Se ne parla da settimane, anzi se ne parla da mesi, perché la querelle risale addirittura alla fine del 2008. Perché il Milan non convoca per la firma capitan futuro? Apparentemente non si spiega. In realtà il motivo c’è. Ai giocatori ultratrentenni il club ha presentato una proposta di rinnovo che, di fatto, si risolve in una sorta di spalmatura dell’ingaggio, perché lo stipendio decresce progressivamente con l’appropinquarsi della scadenza. Ambrosini ritiene che non sia una proposta congrua: si limita a rimarcare come, da un paio d’anni a questa parte, goda di una condizione atletica impeccabile e non più minata dagli infortuni, una costante del passato; gioca con continuità ed è un titolare in pianta stabile; in più è l’arma tattica di casa Milan, un altro giocatore con le sue caratteristiche in rosa non c’è. A maggio sarà 32enne, ma si sente come non mai nel pieno della carriera. Semplicemente, Ambrosini ritiene di meritarsi la conferma a condizioni perlomeno non peggiorative a livello economico e non gradisce l’atteggiamento attendista della società. Si spiega così la sua riluttanza ad affrontare l’argomento, una ritrosia colma di allusioni, di sottintesi e, pur nella massima educazione che sempre lo contraddistingue, anche con una vena malinconica che fa trasparire una comprensibile delusione

 

BERLUSCONI ESCLUDE SPALLETTI

Nulla è stato ancora deciso, Ancelotti e Berlusconi , con il fido Galliani in mezzo, ne discuteranno a fine stagione, però ad oggi, con le parole del Presidente a Sky Sport 24, le probabilità di vedere Carlo Ancelotti sulla panchina rossonera si sono assottigliate sempre di più. Ne parleremo e valuteremo assieme il da farsi. Con un inciso: questo finale di campionato può essere importante, parole di Berlusconi, ma non determinante, perchè la scelta verrà fatta di comune accordo, con grande rispetto e amicizia. L'allenatore rossonero è tentato dall'offerta del Chelsea, ma il Milan per il momento non ha ancora le idee chiarissime sul prossimo tecnico che guiderà la squadra. Si era parlato moltissimo di Leonardo fino a quando Galliani e lo stesso brasiliano non hanno escuso questa possibilità. Si è quindi tirato fuori il nome di Massimiliano Allegri, tecnico emergente alla guida del Cagliari, poi è stata la volta di Luciano Spalletti, al termine del suo ciclo in giallorosso. Le parole di oggi di Berlusconi sembrano escludere l'ipotesi Spalletti perchè il presidente ha parlato di un tecnico nuovo, emergente, quasi una scommessa come furono ai tempi Sacchi e Capello. Leonardo e Allegri ritornano in auge in caso di partenza di Ancelotti, il quale sta aspettando serenamente la decisione della società per poi magari risolvere consensualmente il contratto alla fine di questa stagione. Se sarà Chelsea, bene, se no Carletto aspetterà la nazionale maggiore dopo il 2010. E' la sua grande aspirazione ed è prontissimo per un'esperienza del genere. Ma in questo momento ci sono tutti i presupposti per accasarsi a Londra. Il Chelsea ha già fatto sapere che Guus Hiddink non resterà il prossimo anno, nonostante i buoni risultati ottenuti fin qui. Oggi le dichiarazioni di Berlusconi vanno ad avallarfe questo scenario, con Carletto pronto a fare le valigie e uno tra Leonardo e Allegri sulla panchina rossonera. Salvo sorprese dell'ultimo mese.

JUVE: PER LA PANCHINA SI PARLA DI CONTE O FERRARA

 

Il malumore sulla situazione della Juventus che è stato espresso nei giorni scorsi da John Elkann sembra poter far pensare a un cambio di progetto, a un cambio di allenatore. Elkann aveva attaccato allenatore e giocatori. «Più che parlare - dice - devono riuscire a vincere nelle prossime partite». Un invito rivolto al tecnico, Claudio Ranieri, e ai calciatori. «Soprattutto quelli di maggiore spicco». Alla domanda sul futuro dell’attuale allenatore, ovvero se Ranieri restasse alla guida dei bianconeri, messo in dubbio dopo le ultime prestazioni, ha risposto: «Non è questo il momento di fare bilanci - risponde. - Lo sarà semmai a fine campionato e nelle cinque giornate di incontri che restano». Pare che il club bianconero stia già pensando ai possibili sostituti di Ranieri. E tra i nomi probabili per allenare la Juve ci sono Antonio Conte e Ciro Ferrara. Negli ultimi giorni, Antonio Conte ha affermato di non aver bisogno di tutor (Lippi), mentre Ciro Ferrara gode della benedizione di Lippi. La delusione dei tifosi non si placa. Dopo le contestazioni della settimana scorsa e l’ennesima amarezza per il pari di domenica a Reggio Calabria contro l’ultima in classifica, alcuni supporter bianconeri hanno esposto uno striscione davanti all’ingresso del Centro Storico Fiat, sede del consiglio d’amministrazione della «Exor». «Proprietà assente, dirigenti incompetenti. Rivogliamo la nostra Juve», recita lo striscione. Il contratto di Ranieri scadrebbe nel 2010, ma è davvero difficile che resti anche se Blanc lo ha ufficialmente confermato non più tardi del 15 aprile scorso. Quindi: o Elkann non lo sapeva o altrimenti il suo atteggiamento di ieri fa rima con la parola «siluramento». Chi al posto dell’attuale tecnico, nel caso? Antonio Conte è il preferito dalla piazza e avrebbe dalla sua mille vittorie da giocatore e l’ormai certa promozione in serie A con il Bari. Contro di lui gioca l’inesperienza ai massimi livelli: se però il Barcellona si è affidato a Guardiola, altrettanto potrebbe fare la Juve con il suo ex centrocampista. Il quale non vede l’ora ma ha già detto chiaramente di non volere alcun tutor: leggasi Lippi, atteso nel 2010.

Dopodiché, se la Juve davvero saluterà Ranieri, dovrà forse accantonare anche il progetto legato al ct a meno che di qui a qualche mese sulla panchina bianconera non sieda Ciro Ferrara: l’ex difensore, già vice di Lippi in nazionale, è il responsabile del settore giovanile bianconero e sarebbe disposto ad accettare, a distanza di un anno e a prescindere, il futuro arrivo del ct campione del mondo. Tutti gli altri, da Conte a Spalletti e Gasperini - che restano comunque strade percorribili - direbbero «no grazie» a meno di un Lippi dirigente. Per concretizzare un progetto tecnico, sono fondamentali i calciatori, guidati dall’allenatore. Pare ormai cosa fatta il ritorno di Fabio Cannavaro alla Juventus. Poi, Conte vorrebbe David Silva (Valencia). Con il 4-2-4 di Conte anche Guberti, stella del Bari, potrebbe sognare bianconero. Altri nomi caldi che girano, sono quelli di Asamoah e Quagliarella (Udinese), più Arda Turan, talentuoso centrocampista del Galatasaray, il solito Hamsik e Ribery. Sembra che ai piani alti di Corso Galileo Ferraris, a frenare per Antonio Conte, sarebbe stato il tuono che l’attuale allenatore del Bari ha usato in un’intervento a Lunedì Rigore su Antenna3 lunedì sera, che si è proposto come possibile allenatore della Juve, sottolineando di non aver bisogno di dimostrare nulla per allenare una grande squadra, tantomeno di un tutor, e pare proprio che si chiamasse anche a  Marcello Lippi. Personalità e sicurezza, forte di quanto ben mostrato sulk cmpo e nelle prime esperienze da allenatore, che non deve essere scambiata con esuberanza.

 
 
 

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