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Post n°384 pubblicato il 17 Gennaio 2008 da Infinito130973
ANDRZEJ GRUBBA: "ESSERE, NON APPARIRE" 1988, Wuhan (Cina): Grubba vince la coppa del mondo 1988: Grubba, polacco, 30 anni, vince la coppa del mondo. Ha iniziato a giocare con il padre a 11 anni. Parla il polacco, l'inglese, il tedesco e il russo. Immaginate un giocatore che gioca un po’ centrale al tavolo, che è destro e che quando gioca di diritto spesso porta il piede destro in avanti. E ci resta. Immaginate che in questa posizione nessuno riesce a giocare di top spin, invece lui sì. Immaginate che sviluppa colpi potenti di rovescio come se giocasse di diritto. Immaginate che l'avversario lo contrasti giocando di top spin di diritto e che la palla a lui arrivi veloce, lontana e molto angolata. Sembrerebbe perduta per sempre. Niente di tutto questo. La racchetta passa in un lampo dalla mano destra alla sinistra e con un balzo raggiunge la palla e colpisce a punto. Se andate a vedere giocare Andrzej Grubba, tutto questo diventa realtà. Quando esegue il top spin di diritto o palleggia con il diritto il piede destro si sposta in avanti e lascia il sinistro dietro. Questa posizione soffoca sia chi lo guarda che le sue azioni di diritto. Però lui anticipa, e tu riprendi a respirare, con un sollievo. Il suo palleggio è corto o, a sorpresa, profondo. Poi lo alterna con aperture sul tavolo, con la racchetta che si ferma vicino al rimbalzo e poi parte improvvisa. Prima d'iniziare il servizio saltella con i piedi, breve e veloce, diritto e fermo col busto; sembra che nei piedi abbia delle molle. Quando attende il servizio a sinistra del tavolo, spesso si sposta subito verso il centro e mette in moto il suo rovescio. È la sua caratteristica principale. Grubba è un solista, nella coppa del mondo dell'88 ha battuto un cinese in semifinale e un altro cinese in finale, Chen Longcan: campione. Grubba lascia un grande ricordo per la sua compostezza e serietà. E ci insegna che l'uomo interpreta la tecnica di gioco e non la subisce. E noi nel suo viso abbiamo sempre letto che quello che faceva era il suo modo di essere e alla fine di ogni incontro, vinto o perso, a guardarlo ci sentivamo bene. Da sinistra a destra Andrzej, da giovane, verso i 12 anni, ha iniziato a giocare con la sinistra. Un giorno porta la racchetta sulla mano destra e gioca. Sente che è più divertente. Non gioca bene come con la sinistra, ma alcuni colpi scorrono meglio. E' un colpo di fulmine. Decide, "Da oggi diventerò destro". I progressi sono rapidi. Però le gambe hanno l'impostazione del mancino. Con questa posizione gioca abbastanza bene. Poi impara anche l'impostazione del destro. Con le gambe è come un pugile che cambia guardia, a seconda delle circostanze. Grubba è un giocatore bravo, si allena molto, 6 ore al giorno e ha molte soddisfazioni. E' fisso nella nazionale polacca. Si avvicinano i 25 anni, si sente un po' vecchio. La riscossa Decide di allenarsi meno. La tecnica è ben acquisita. Gioca a calcio, va a sciare, fa footing e gioca a tennis. Al tennistavolo dedica solo due ore al giorno. Pensa: "Questo è il modo migliore per mantenere l'attuale posizione e durare il più possibile". Grubba per la verità si è stancato delle sei ore giornaliere di allenamento. Troppo monotone. Troppo ripetitive. Con sua grande sorpresa le gare vanno meglio. E' più concentrato. Si diverte di più. Anzi, si diverte come quando era bambino. Poi comincia a battere giocatori che non aveva mai battuto. Lotta alla pari con i più forti del mondo. Farà i suoi risultati migliori dai 26 ai 32 anni. ...purtroppo lo scorso anno questo campione ci ha lasciato a seguito di una malattia...piango la sua prematura scomparsa poichè mi rivedevo molto nel suo gioco in modo particolare nell'utilizzo del rovescio... |
ASTT EUREKA...
Cari amici,
un nuovo anno di tennistavolo è alle porte!!!
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LIBRI
L'Armata Perduta di Valerio Massimo Manfredi
Al Qaida dans le Texte di Gilles Kepel
Al Qaeda.com di Guido Olimpio
Fitna di Gilles Kepel
Una guerra empia di John K. Cooley
La cattedrale del Mare di Ildefonso Falcones
Mondo senza fine di Ken Follett
La somma dei giorni di Isabel Allende
Il cacciatore di aquiloni di Khaled Hosseini
Io non ho paura di di Niccolò Ammaniti
Inviato da: smile.nn
il 21/11/2008 alle 11:35
Inviato da: lupa_78
il 10/11/2008 alle 14:52
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Inviato da: Infinito130973
il 20/10/2008 alle 08:53