Tutti all'operaInterviste, curiosita, atmosfre, emozioni...del Festival lirico dell'Arena di Verona |
IL MONDO DELLA LIRICA E DEL FESTIVAL DELL'ARENA
IL SIPARIO SI RIALZA L'anno scorso ho creato il programma Tutti all'opera su www.fuoriaulanetwork.com, webradio dell'Università di Verona, programma radiofonico sul Festival dell'Arena di Verona. Adesso continuo a farvi entrare nel magico mondo areniano e dell'opera attraverso interviste, curiosità sulle opere e i loro autori, sulle atmosfere del mondo areniano. Non sono un'esperta d'opera sono semplicemente un'appassionata di questa musica che é vita, gioia di vivere e del mondo dell'Arena che sembra di farti entrare nel mondo di Alice nel paese delle meraviglie.
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RIALZIAMO IL SIPARIO!
Post n°46 pubblicato il 30 Maggio 2013 da grandolfo.francesca
LA NUOVA STAGIONE ARENIANA STA PER INIZIARE. QUEST'ANNO TUTTO IN ONORE DI VERDI E TUTTI ALL'OPERA SI "RIMETTE ALL'OPERA" "ALZIAMO IL SIPARIO" CON LA CHIUSURA DELLA STAGIONE DELL'ANNO SCORSO, CON L'ULTIMA INTERVISTA, CHE VUOLE ESSERE ANCHE LA PRIMA DELLA STAGIONE. A PARLARE E' FRANCESCO MAZZOLENI, FIATO DELL'ORCHESTRA DELL'ARENA DI VERONA 1. Da quanti anni lavori nell'Orchestra dell'Arena di Verona? Fin dalla nascita (o meglio rinascita) dell'opera all'inizio del 1600 con "Orfeo" di Monteverdi, il trombone é stato protagonista. Viene meno nel periodo classico in quanto le caratteristiche timbriche dell'orchestra di quel periodo non lo prevedevano.
Tranne l'opera "Aida" pensata da Verdi per essere rappresentata all'aperto (quindi ottimale per l'Arena), tutte le altre sono state composte per essere rappresentate in un luogo chiuso. Per questo motivo si rende necessario un gran numero di artisti del coro, orchestra e maestranze. Questo succede invece spesso in altri teatri. A mio avviso è giusto che coloro che spendono soldi per uno spettacolo abbiano il diritto di manifestare il loro gradimento: sia positivo che negativo.
La sua collocazione varia dalla indicazione dell'autore (alcune volte deve stare in scena e sfilare come in "Bohéme" di Puccini), o dalle scelte del regista. Solitamente viene messa dietro le scene e quando richiesto vicino al coro. Rimane il fatto che siamo professionisti e quindi prestiamo la nostra opera nel miglior modo possibile anche quando ci troviamo dietro le quinte. Le opere che più mi emozionano sono quelle di Puccini in modo particolare Tosca. Ovviamente è soggettivo. Chi può stabilire qual è l'opera in assoluto più bella? L'unico dato certo è quello dell'opera più rappresentata al mondo: Tosca, appunto! Credo che il termine derivi dalla forma della buca (un golfo, appunto), e mistica in quanto l'orchestra che vi si colloca ha il compito di creare quelle magiche emozioni che solo la musica può dare. Questa è solo una mia modesta interpretazione... A volte suoniamo prima dell'inizio dell'opera, quindi il pubblico passa guardandoci stupiti o facendo fotografie. A volte ci sentiamo fenomeni da baraccone e animali allo zoo da ammirare. E' comunque positivo secondo me far sentire i protagonisti dello spettacolo così vicine e tangibili.
Succede quando c'è un cast molto buono e degli spettatori molto reattivi. In quei casi avverti che la serata è speciale: gli applausi sono a scena aperta e sempre più calorosi e gli artisti sono spinti a dare il loro massimo. I miei festival, come ho detto sono numerosi e quindi rientrano nella mia "routine annuale". Devo dire però che l'ultimo giorno è sempre speciale: ci salutiamo tutti con gli occhi un po' lucidi. Trascorrere tre mesi in cui ci vediamo tutti i giorni, ci fa diventare un po' una grande famiglia... rimane la promessa (e speranza) di rivederci tutti l'anno successivo. |
Inviato da: frankcontinel
il 29/06/2013 alle 16:53
Inviato da: frankcontinel
il 29/06/2013 alle 16:48
Inviato da: grandolfo.francesca
il 26/06/2013 alle 00:29
Inviato da: frankcontinel
il 04/06/2013 alle 16:04
Inviato da: RavvedutiIn2
il 03/06/2013 alle 09:50