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Denver: il momento della verità

Post n°28 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da AJ31

Può l’unica franchigia avente l’onore di schierare due alfieri nei quintetti base dell’imminente All-star game di New Orleans rischiare di non raggiungere i play-off? Per quanto paradossale sembri, la risposta è doppiamente affermativa. Sì, se tale franchigia ha la sfortuna di appartenere alla Conference più equilibrata e tosta, in cui la lotta per non passare il mese di maggio sul divano di casa assume i caratteri di una lotta all’ultimo sangue. Sì, se stiamo parlando di quell’infinito cantiere aperto dal nome Denver Nuggets.

Coach George Karl è approdato nella High Mile City nel gennaio 2005. Denver per lui significava la più grande delusione della carriera, quando nel 1994 Mutombo e soci eliminarono al primo turno dei play-off i Seattle SuperSonics, la squadra col miglior record e il più bel gioco della Lega, dopo una gara-5 dal sapore epico nella città della pioggia. In questi tre anni il Colorado è stato altrettanto avaro di soddisfazioni per il buon George, sempre incapace di guidare la sua barca oltre lo scoglio del primo turno, benché per ben due volte tale scoglio sia stato rappresentato dai San Antonio Spurs che poi avrebbero aggiunto due anelli alla manona educata di Tim Duncan. I tifosi di Denver guardano dunque a questa come la stagione del "breakthrough", del definitivo salto di categoria di una squadra talentuosa come poche e che sta ormai anche apparentemente metabolizzando l’arrivo di una superstar come Allen Iverson, avvenuto esattamente un anno fa.

Una volta scollinata la metà stagione, il bilancio non sembra però discostarsi di un millimetro da quello degli anni passati. Le pepite del Colorado presentano un record ampiamente positivo, stabilmente attorno al 60% di W ( al momento siamo a 29-19), frutto di prestazioni come sempre altanenanti, che tendono a virare pericolosamente verso l’anonimato quando si affrontano i grossi calibri. Purtroppo, la concorrenza a Ovest è talmente aspra che un paio di squadre con record ampiamente in attivo non arriveranno al mese di Maggio e Denver si giocherà presumibilmente uno degli ultimi due posti con Portland, Golden State e Houston. Per poi vedere se, una volta raggiunta la griglia della post-season, Carmelo Anthony saprà condurre i suoi compagni almeno alle Semifinali di Conference.

Detto dei problemi fisici che affliggono un giocatore chiave come Kenyon Martin e del doloroso calvario extra-cestistico di Nené, il problema di Denver è forse dato proprio dalla presenza di due campioni come Iverson e Anthony. Per farli coesistere, Kark ha forgiato un sistema di gioco veloce e ficcante, in grado di dare ai due all-star almeno una quarantina di tiri a partita: e i risultati in tale ottica non mancano, dato che "The answer" e "Melo" sono tra i primi cinque realizzatori della Lega. Senza contare che il cecchino lituano Linas Kleiza si è fatto trovare pronto come piacevole sorpresa sugli scarichi dai due divi derivanti. Tuttavia, l’ex tecnico di Sonics e Bucks non è stato ancora in grado di trovare l’ antidoto alle voragini difensive che affliggono tale sistema; difetto cronico per i Nuggets, ma che quest’anno nelle sfide con Boston, New Orleans o Phoenix ha ridotto Denver al ruolo di bersaglio per freccette. E pensare che il centro Marcus Camby è uno dei migliori difensori della Lega.

Se Karl è spesso al centro di critiche per la mancanza di un impianto coerente e solido, nel mirino è finito lo stesso Allen Iverson, sovente infilzato dalle velenose frecciate di Charles Barkley, col quale c’erano vecchie ruggini fin dagli ultimi anni sul parquet di "Sir" Charles. Le argomentazioni? Scarsa propensione in fase difensiva e mancato miglioramento della squadra col suo arrivo. Probabilmente, l’errore è stato commesso a monte. A Denver serviva non tanto una seconda bocca di fuoco da affiancare a Anthony, quanto un organizzatore di gioco, capace di brillare anche in fase difensiva. Un Jason Kidd, tanto per intenderci. Non a caso tra le destinazioni del partente Mister Tripla Doppia, si fa il nome anche di Denver, benché sia difficile che ciò possa adesso avvenire senza dare in cambio contropartite adeguate a New Jersey: la cronica mancanza di un autentico point guard potrebbe essere colmata con l’arrivo di Sam Cassell. Inoltre, la sensazione che si avverte è che Iverson, per quanto stia facendo una stagione strepitosa, spesso oscuri la crescita di Anthony, impedendogli di imparare a prendersi la squadra sulle spalle come il suo amico LeBron James ha dovuto fare a Cleveland.

Vedremo se, anche con l’aiuto del mercato, l’appannato George Karl saprà dirimire questi "missing link" che da troppo tempo tarpano le ali alla sua creatura. Se alla fine Denver riuscirà a strappare l’invito per il gran ballo di maggio a SternLandia, certamente Allen Iverson si batterà come un leone, regalando momenti di grandissima intensità e basket sopraffino. Potrebbe però essere il suo ultimo valzer in Colorado.

 
 
 

Ormai è ufficiale: Shaq a Phoenix e Marion a Miami

Post n°27 pubblicato il 09 Febbraio 2008 da AJ31

Shaquille O'Neal ai Phoenix Suns. Adesso è ufficiale: il centro ormai ex Miami Heat ha superato le visite mediche e firmato con i Suns di Mike D'Antoni. L'ex allenatore di Milano e Treviso ha invece dato il suo assenso al trasferimento a Phoenix di Shawn Marion e Marcus Banks. Una operazione ritenuta da molti piuttosto rischiosa, viste le non perfette condizioni fisiche del 35enne ex Los Angeles Lakers, il quale però ha assicurato: «Sto bene». Il general manager dei Suns, Steve Kerr, crede in lui e per questo gli darà venti milioni di dollari a stagione per i prossimi due anni: «Rischiare fa parte del mio lavoro - ha detto Kerr - E io sono convinto che con Shaquille O'Neal aumenteranno le nostre possibilità di vincere». Contento anche Mike D'Antoni: «Farà benissimo e chi oggi lo critica dovrà ricredersi».

DALLAS OK, HORNETS CORSARI - Per quanto riguarda i risultati della notte, c'è da sottolineare la proava di uno strepitoso Dirk Nowitzki, tripla doppia per il tedesco (29 punti, 10 rimbalzi e 12 assist) che ha portato i Dallas Mavericks alla trentatreesima vittoria stagionale, 107-96 su Milwaukee. Non sono bastati ai Bucks i 36 punti di Mo Williams (14/29 dal campo). Phoenix ha invece ceduto in casa all'overtime 132-130 ai New Orleans Hornets (il canestro decisivo sulla sirena è stato di Stojakovic). Gli Hornets sono stati trascinati da Chris Paul, autore di 42 punti (18/33 dal campo, 4/9 da tre, 9 assist). Tra i Suns 32 punti di Nash (13/23 dal campo, 12 assist).

SUPER UTAH E SPURS - Decima affermazione di fila per gli Utah Jazz, impostasi al supplementare 118-115 su Denver. Ottime prove tra i Jazz di Deron Williams (29 punti, 11/19 dal campo, 11 assist) e Korver (27 punti, 9/16 dal campo). Tra i Nuggets prestazioni da campioni per Iverson (34 punti, 11/16 dalla lunetta) e Anthony (29 punti, 10/17 dal campo, 7/8 ai liberi), ma non basta per fermare la squadra più calda della NBA. San Antonio ha superato 85-77 Washington, con 23 punti di Bowen e 10 assist di Ginobili, mentre Atlanta ha fermato la cosa dei Lakers (98-95).

BOSTON OK - Trentasettesima affermazione per Boston, 111-100 sui Clippers, nonostante per Los Angeles i 33 punti di Maggette (11/18 dal campo, 9/9 ai liberi, 8 rimbalzi). Ancora una vittoria per Detroit (sesta di fila), che ha battuto 100-95 Miami (senza Shaquille O'Neal, andato a Phoenix e scambiato con Shawn Marion e Marcus Banks). I 30 punti di Wade (11/25 dal campo, 8/9 dalla lunetta, 12 rimbalzi) non hanno impedito agli Heat di portare a casa il trentottesimo ko stagionale.

RISULTATI - Questi i risultati delle partite giocate nella notte italiana: Detroit Pistons-Miami Heat 100-95; New York Nets-Indiana Pacers 100-103; Boston Celtics-Los Angeles Clippers 111-100; Orlando Magic-New Jersey Nets 100-84; Atlanta Hawks-Los Angeles Lakers 98-95; Washington Wizards-San Antonio Spurs 77-85; Portland Trail Blazers-Chicago Bulls 100-97; Sacramento Kings-Seattle Supersonics 92-105; Phoenix Suns-New Orleans Hornets 130-132 d1ts; Denver Nuggets-Utah Jazz 115-118 d1ts; Dallas Mavericks-Milwaukee Bucks 107-96.

 
 
 

Lakers: Aspettando Gasol... si vince.

Post n°26 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da AJ31

 Kobe Bryant firma il successo dei Lakers sui Washington Wizards per 103-91. In attesa di vedere in campo il neo acquisto Pau Gasol, ci pensa il `solito` Kobe Bryant a portare al successo i Lakers, che hanno violato il Verizon Center di Washington, imponendo fin dai primi minuti un ritmo tale, che i padroni di casa, dopo i primi due periodi di gioco, chiudevano sotto di 18 punti. Bryant ha chiuso con 30 punti, 19 dei quali nel primo periodo, giusto per far capire come sarebbe andata a finire. In panchina, accanto a coach Phil Jackson, era seduto Gasol che ha potuto cosi` applaudire il successo della sua nuova squadra. Oltre a Bryant, nelle fila della squadra californiana, in evidenza anche Vladimir Radmanovic con 15 punti e 7 rimbalzi. Tra gli spenti Wizards, il migliore e` stato Antawn Jamison, autore di 21 punti e 11 rimbalzi, mentre Caron Butler ha chiuso `solo` con 15 punti e 7 assist.

Nell`altro match in programma in una domenica `consacrata` al Super Bowl, i Detroit Pistons hanno schiacciato i Dallas Mavericks per 90-67. I Pistons con questo successo portano a cinque la sequenza di vittorie consecutive, mentre i Mavericks sono alla seconda sconfitta dopo aver messo a segno una striscia di 12 vittorie in 14 partite; inoltre i 67 punti messi a segno a Detroit, rappresentano il peggior score stagionale della squadra di Dallas. Determinante per Detroit la gara di Rasheed Wallace 21 punti (3/4 da tre) e 9 rimbalzi, seguito da compagno Tayshaun Prince, autore di 16 punti. In ombra tra i texani, Dirk Nowitzki, per lui 15 punti, cosi` come per Josh Howard.

 
 
 

Bargnani comincia a fare il "MAGO" sul serio.

Post n°25 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da AJ31

28 punti contro i Lakers, 22 nella vittoria di Toronto su Miami. Continua il "magic moment" di Andrea Bargnani che, schierato nel quintetto di partenza e in campo per 34 minuti e 8 secondi, trascina i Raptors nel 114-82 rifilato dai canadesi ai Miami Heat. Il "mago" realizza 22 punti e mette a referto anche 5 rimbalzi e tre assist. Meglio di lui fa Chris Biosh, 24 punti, 4 rimbalzi e 4 assist. Questi i risultati delle partite Nba giocate nella notte: Philadelphia 76ers - Atlanta Hawks 91-96; Dallas Mavericks - Orlando Magic 107-98; Los Angeles Clippers-New York Knicks 103-94; Toronto Raptors-Miami Heat 114-82; Houston Rockets-Minnesota Timb. 92-86; New Orleans Hornets-Utah Jazz 88-110; Charlotte Bobcats-Phoenix Suns 104-118; Denver Nuggets-Portland Trail Blazers 105-103; Chicago Bulls-Seattle Supersonics 118-108.

 
 
 

Le partite di oggi.

Post n°24 pubblicato il 05 Febbraio 2008 da AJ31

Cleveland Boston Celtics5/2/2008
Indiana PacersSan Antonio 5/2/2008
Philadelphia Washington5/2/2008
New Jersey NetsLos Angeles 5/2/2008
Memphis Milwaukee 5/2/2008

 
 
 
 
 

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Un blog di: AJ31
Data di creazione: 10/11/2007
 

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