Il prossimo anno sarà in vendita l'attesissima auto ad aria, una macchina che nel serbatoio ha solo aria compressa, il sogno di tutti in un periodo di caro-carburante. La Motor Development International (MDI), sede in Lussemburgo, è ormai a un passo dal lancio commerciale. Si sa che costerà appena 7000 euro e che il primo modello sarà una city car, seguito poi da una varia gamma di modelli, perfino un motore da attaccare a casa ad una presa di corrente per usarlo come generatore in caso di emergenza.
L'accordo stretto con la Tata nel gennaio del 2007 ha dato i suoi frutti e la spinta giusta per passare dalla teoria alla pratica. La prima auto ad aria ad arrivare sarà l'AirPod e sarà omologata come quadriciclo leggero "grande", quello per 16enni. Poi ci sarà anche una versione baby, per i 14enni, e quindi una macchina vera, spiega lo stesso Cyril Negre, responsabile tecnico dell'auto ad aria della Mdi, il figlio di Guy Negre il fondatore della MDI.
L'AirPod sarà commercializzata prima in Francia e daremo la precedenza a chi l'ha già ordinata, poi sarà la volta di tutti i Paesi europei, ma con un concetto di commercializzazione un po' diverso: non avremo concessionarie, ma tante fabbriche.
Nessuna concessionaria, ma officine: si produce là dove si vende. Con vantaggi economici e sociali.
Pensiamo di aver bisogno di 25 piccole fabbriche in Francia e 20 in Italia considerando che ogni fabbrica produrrà 7000 auto. Ci sono già diversi contatti con molte aziende interessate a produrre le MDI.
E il 'sociale'? Immaginiamo di produrre un certo numero di auto in una sola officina od in 50 fabbriche sparse per tutta Europa. Nel secondo caso facciamo del bene perché serve il 30% di forza lavoro in più. Sembra uno svantaggio, ma è una grande vantaggio perché si entra nel tessuto sociale delle città, si dà forza alle famiglie, e per fare ecologia, oggi, non basta fare macchine pulite, ma è necessario fare macchine che costano poco. E che richiedono poca energia per essere prodotte. In più non trasportiamo macchine finite qua e là per l'Europa. Le produciamo in loco, questo riduce ulteriormente le emissioni ed i costi del ciclo produttivo.
La macchina costa poco, ma soprattutto costa pochissimo da usare, meno di 1 euro per fare 100 km. L'accusa più diffusa è che per comprimere l'aria serve un sacco di energia, ma il discorso vale anche per l'auto elettrica dove l'immagazzinamento dell'energia costa tantissimo. In realtà se si analizza il progetto completo, si noterà che le auto MDI sono ultra economiche. Una bombola fa 20 mila cicli, pari a 2 milioni di chilometri, ed è vero che per comprimere l'aria serve più energia che per caricare una batteria. Ma poi per funzionare un'auto ad aria brucia meno energia perché è leggerissima, per cui nel ciclo la tecnologia auto-ad aria è vincente. Si può caricare in due minuti in una stazione di servizio specifica o in tre ore ad una normale presa di corrente.
A bordo quindi c'è un compressore?. No, è lo stesso motore che spinge la macchina che funziona anche da compressore: non c'è motore e compressore, ma c'è solo un elemento che fa tutto. E volendo può anche funzionare come generatore di corrente per appartamenti.
Come si fa a comprarla?. Basta andare sul nostro sito (www.mdi.lu) e aderire al sistema di pre-ordini. Tutto molto semplice.
Qual è stata la cosa più complicata da realizzare?. Il motore e la tecnologia.Va detto però che per passare dalla vetturetta AirPod alla macchina grande (la AirOne) abbiamo dovuto mettere a punto un sistema che noi chiamiamo a doppia energia: ossia fra la bombola ed il motore c'è un piccolo motore benzina o diesel. Questo bruciatore scalda l'aria prima del motore, quindi ne aumenta l'autonomia. La scalda a 600 gradi e non dà emissioni nocive, solo un po' di CO2, ma consente di triplicare l'autonomia quindi 350 km circa con consumi ridicoli: mezzo litro per fare 100 km.
Parlando di potenze e prestazioni, la piccola AirPod ha 7 Kw, ma una coppia completamente piatta di 45 Nm e una velocità massima di 80 Km/h. L'AirOne invece ha un motore da 15 Kw e fa i 100 orari. Ma è una macchina molto più grossa, pesa 400 kg. E poi c'è l'AirCity, ancora più grande, che non è più un quadriciclo leggero ma una macchina vera, fa i 130 orari ed ha un motore con 25 Kw di potenza.
A proposito di motore a scoppio. Quelli fanno il pieno dai benzinai, ed in Italia ce ne sono 20 mila. Le stazioni di servizio ad aria compressa invece?. Sono tutte da fondare. Possono ricaricare una macchina in due minuti.
La pressione di gonfiaggio del gas naturale con la differenza che dentro le nostre bombole non c'è Gpl o Metano, ma aria... Gonfiata a 248 bar.
Quindi anche quelle vanno revisionate?, ogni 5 anni, vanno controllate per legge. In questa macchina non c'è niente di strano, nel motore ci sono bielle e pistoni, mentre il circuito dell'aria è lo stesso delle auto a Gpl o metano. Queste macchine che non inquinano, non sporcano, hanno un olio motore eterno, non hanno circuito dell'acqua, non c'è alta temperatura di funzionamento.
La temperatura del motore è al rovescio, cioé caldo fuori e freddo dentro, cioé meno 20 gradi dentro la camera 'di combustione' (nome improprio perché non brucia nulla, ma solo per capire il discorso). Per cui usiamo i 'gas' di scarico per raffreddare l'abitacolo, al posto del condizionatore. In più l'aria compressa può essere usata per fare sicurezza, per gonfiare aribag esterni e salvare i pedoni.
A proposito di pedoni, l'auto ad aria fa rumore?. Si, più dell'auto elettrica, ma molto meno di un'auto normale. Ha un rumore diverso, perché deriva da una sequenza diversa. Al minimo non emette suoni perché il motore è fermo. Quando si accelera si sente uno sbuffo, un rumore indescrivibile, tutto suo, sembra quasi un motore a due tempi, ma con frequenze bassissime. Il motore poi alla velocità massima fa appena 1500 giri, quindi un ulteriore vantaggio.
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